Allenarsi con gli stili interni

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Offline Fabio Spencer

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #90 on: July 14, 2015, 17:22:19 pm »
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non ce la farò mai.
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Takuanzen

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #91 on: July 16, 2015, 23:41:14 pm »
+1
Pensa che ho amici che hanno provato ritiri nei fine settimana in totale meditazione: per me attualmente è un'impresa impossibile e inconcepibile... XD

Up.

Dopo un periodo in cui avevo smesso perchè obiettivamente le sedute duravano troppo, ho dato una sforbiciata ai tempi e ripreso da qualche settimana con lo zazen a fine seduta (oltre che altre cose, come il cardio e il ripasso tecnico).

Ciao,
intendi dopo la seduta di PA? Sono contento che hai ricominciato.

Adesso riesco a fare due round (anche se pare inappropriato chiamarli così) da 5' con una pausa in mezzo.
Sono d'accordo.
Pure io penso che la meditazione sia una di quelle cose da fare a "piccole dosi". L'immersione per lunghi periodi magari può servire in un certo periodo per sperimentare in profondità con un certo tipo di pratiche e superare anche psicologicamente limiti precedenti. Un po' come "spezzare il fiato" dopo un po' che corri su lunghe distanze, in cui dopo la prima fase di fatica, regolarizzi il ritmo respiratorio e l'andatura, riuscendo a fare molta meno fatica.
A me questo bisogno è successo con il zhang zhuan anni fa, che in effetti per i giapponesi è tradotto come 'Ritsu Zen".
Ora, io adotto periodi di allenamento più brevi e concentrati pure per questo esercizio.
Alla lunga, l'accanimento forzato può avere anche effetti dannosi e controproducenti.

Non mi perdo più spesso nei pensieri. Non che non arrivino ma seguendo quello che viene consigliato cerco di osservarli con distacco finchè non se ne vanno.
Non mi perdo nemmeno più intervalli di tempo come dicevo pagine addietro e anzi 5' mi paiono un'infinità, il tempo pare rallentare.

Rimango recettivo nei confronti di quello che percepisco, vedo e sento. La realtà in quei momenti sembra molto... bella. Anche se in realtà in condizioni ordinarie non considero esattamente "bello" il posto e la situazione dove mi alleno.

Questo aspetto di "mindfulness" o consapevolezza, come una dilatazione del tempo soggettivo rispetto a quello ordinario, credo che sia uno degli aspetti più belli di tutte le tipologie di meditazione. Sembra che abbia anche degli effetti salutari sull'organismo, oltre che sul sistema nervoso.


Altra cosa, noto un riequilibrio strutturale progressivo, con i minuti che passano la colonna si distende, le spalle si allineano con naturalezza, il collo si rilassa.

Bella testimonianza di un effetto interessante pure questo. Se ne parla spesso, ma è uno di quelli più sottovalutati: io credo che l'introspezione meditativa non agisca solo sulla mente. Se vogliamo porla in termini generali, dimostra come mente e corpo siano intimamente collegati.



Sempre molto faticoso comunque, è roba tosta.

Faticosissimo, ci credo... Quello che ci vuole, nella mia esperienza personale, è la costanza. Io ho scoperto di non avercela per la meditazione seduta.
Non mi riferivo allo zazen (ci ho provato anni fa da autodidatta, quando praticavo karate, ma abbandonai...la meditazione l'ho compresa e apprezzata davvero solo quando ne sono stato introdotto da chi era più esperto di me) in particolare.
Anni fa, quando la praticavo tutte le sere per pochi mesi, il mio stato di consapevolezza era aumentato e riuscivo anche a gestire meglio i miei stati mentali in combattimento. Vi ho preferito altro, più aderente a quello che mi andava di praticare in quei momenti.
La meditazione da seduti l'ho ripresa qualche giorno fa, perché mi trovavo in mezzo alla natura e ne sono stato ispirato.
Proprio in quel momento ho pensato che mi piacerebbe riprenderla...ti ringrazio Ryu per la tua testimonianza! ;) :sur:
« Last Edit: July 16, 2015, 23:48:53 pm by Takuanzen »

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Offline Dipper

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #92 on: July 18, 2015, 14:37:52 pm »
+1
Pensa che ho amici che hanno provato ritiri nei fine settimana in totale meditazione: per me attualmente è un'impresa impossibile e inconcepibile... XD
Ammetto che l'idea mi solleticherebbe. Non so se poi all'atto pratico mi troverei bene, ma proverei.

Up.

Dopo un periodo in cui avevo smesso perchè obiettivamente le sedute duravano troppo, ho dato una sforbiciata ai tempi e ripreso da qualche settimana con lo zazen a fine seduta (oltre che altre cose, come il cardio e il ripasso tecnico).

Ciao,
intendi dopo la seduta di PA? Sono contento che hai ricominciato.
Pesi, Karate, cardio.
Anch'io sono contento :thsit:

Adesso riesco a fare due round (anche se pare inappropriato chiamarli così) da 5' con una pausa in mezzo.
Sono d'accordo.
Pure io penso che la meditazione sia una di quelle cose da fare a "piccole dosi". L'immersione per lunghi periodi magari può servire in un certo periodo per sperimentare in profondità con un certo tipo di pratiche e superare anche psicologicamente limiti precedenti. Un po' come "spezzare il fiato" dopo un po' che corri su lunghe distanze, in cui dopo la prima fase di fatica, regolarizzi il ritmo respiratorio e l'andatura, riuscendo a fare molta meno fatica.
Ad ogni modo, per un dopolavorista con impegni quotidiani e già PA e Karate da fare, credo sia anche la soluzione logisticamente migliore.

A me questo bisogno è successo con il zhang zhuan anni fa, che in effetti per i giapponesi è tradotto come 'Ritsu Zen".
Ora, io adotto periodi di allenamento più brevi e concentrati pure per questo esercizio.
Alla lunga, l'accanimento forzato può avere anche effetti dannosi e controproducenti.
Se non ci si arriva con gradualità, penso anch'io.

Non mi perdo più spesso nei pensieri. Non che non arrivino ma seguendo quello che viene consigliato cerco di osservarli con distacco finchè non se ne vanno.
Non mi perdo nemmeno più intervalli di tempo come dicevo pagine addietro e anzi 5' mi paiono un'infinità, il tempo pare rallentare.

Rimango recettivo nei confronti di quello che percepisco, vedo e sento. La realtà in quei momenti sembra molto... bella. Anche se in realtà in condizioni ordinarie non considero esattamente "bello" il posto e la situazione dove mi alleno.

Questo aspetto di "mindfulness" o consapevolezza, come una dilatazione del tempo soggettivo rispetto a quello ordinario, credo che sia uno degli aspetti più belli di tutte le tipologie di meditazione. Sembra che abbia anche degli effetti salutari sull'organismo, oltre che sul sistema nervoso.
Vero, piace un sacco anche a me.
https://www.youtube.com/watch?v=Aw71zanwMnY
Canale pieno di chicche interessanti.


Altra cosa, noto un riequilibrio strutturale progressivo, con i minuti che passano la colonna si distende, le spalle si allineano con naturalezza, il collo si rilassa.

Bella testimonianza di un effetto interessante pure questo. Se ne parla spesso, ma è uno di quelli più sottovalutati: io credo che l'introspezione meditativa non agisca solo sulla mente. Se vogliamo porla in termini generali, dimostra come mente e corpo siano intimamente collegati.
Quotone.


Sempre molto faticoso comunque, è roba tosta.

Faticosissimo, ci credo... Quello che ci vuole, nella mia esperienza personale, è la costanza. Io ho scoperto di non avercela per la meditazione seduta.
Non mi riferivo allo zazen (ci ho provato anni fa da autodidatta, quando praticavo karate, ma abbandonai...la meditazione l'ho compresa e apprezzata davvero solo quando ne sono stato introdotto da chi era più esperto di me) in particolare.
Ad ogni modo, viene anche abbastanza naturale farla dopo una sessione intensa, penso che la mente, comunque in stato di relax per effetto dell'allenamento, sia particolarmente stimolata alla meditazione dall'affaticamento.
Come sempre, probabilmente ognuno deve trovare la sua ricetta.

Anni fa, quando la praticavo tutte le sere per pochi mesi, il mio stato di consapevolezza era aumentato e riuscivo anche a gestire meglio i miei stati mentali in combattimento. Vi ho preferito altro, più aderente a quello che mi andava di praticare in quei momenti.
Perchè no. Ha anche senso cercare un filo conduttore per dare maggiore coerenza a ciò che si fa.

La meditazione da seduti l'ho ripresa qualche giorno fa, perché mi trovavo in mezzo alla natura e ne sono stato ispirato.
E' in programma per quando salirò sulle Alpi :-*

Proprio in quel momento ho pensato che mi piacerebbe riprenderla...
Sì, un contatto (ritorno se vogliamo essere romantici) con la natura sicuramente crea presuppsoti migliori rispetto a una città caotica. Lessi qualcosa di simile in un libro di massime cinesi che ho da qualche parte ancora.

ti ringrazio Ryu per la tua testimonianza! ;) :sur:
Grazie a te, le confeme sono importanti visto che sto facendo senza guida e con qualche semplice indicazione del mio fisio.
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Offline Ragnaz

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #93 on: July 18, 2015, 15:24:09 pm »
+2
Riguardo il meditare in mezzo alla natura, non ho esperienze dirette, ma un paio di ex compagni di pratica (kenpo e yoga) mi riferirono che facendo yoga al mare avevano sentito molti più benefici che al chiuso. Penso che si possa applicare bene anche allo zazen e simili.
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Offline Dynamic

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #94 on: July 30, 2015, 15:51:29 pm »
+1

La meditazione da seduti l'ho ripresa qualche giorno fa, perché mi trovavo in mezzo alla natura e ne sono stato ispirato.


Ciao, lavoravo proprio settimana scorsa con un amico che si occupa - tra le altre cose - di meditazione. Mi diceva che a seguito di ogni "sessione" (parlo in funzione del suo punto di vista - sono totalmente ignorante in materia) "accusava" una sorta di indolenzimento/affaticamento muscolare - nello specifico nel area del cingolo scapolare. Questo durante la pratica da seduto.

Abbiamo provato a capire "cosa faceva" anche se apparentemente "fermo" / seduto. Di fatto "faceva" due cose:

- manteneva una postura, seduto a terra su cuscinetto, che non favoriva un "vantaggio meccanico" questo comportava di per se un certo "impegno"
- Occhi chiusi, richiamando così i osi modelli "abitudinari"

La somma di questi due elementi lo portano a "perdersi" durante la meditazione e ad assumere posizioni svantaggiose per troppo tempo. Eliminando i due fattori (qualche giorni dopo) i dolori erano (sempre presenti) di minuti. Magari può funzionare anche per la tua meditazione :)



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Offline Takuanzen

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #96 on: August 25, 2015, 00:47:47 am »
0

La meditazione da seduti l'ho ripresa qualche giorno fa, perché mi trovavo in mezzo alla natura e ne sono stato ispirato.


Ciao, lavoravo proprio settimana scorsa con un amico che si occupa - tra le altre cose - di meditazione. Mi diceva che a seguito di ogni "sessione" (parlo in funzione del suo punto di vista - sono totalmente ignorante in materia) "accusava" una sorta di indolenzimento/affaticamento muscolare - nello specifico nel area del cingolo scapolare. Questo durante la pratica da seduto.

Abbiamo provato a capire "cosa faceva" anche se apparentemente "fermo" / seduto. Di fatto "faceva" due cose:

- manteneva una postura, seduto a terra su cuscinetto, che non favoriva un "vantaggio meccanico" questo comportava di per se un certo "impegno"
- Occhi chiusi, richiamando così i osi modelli "abitudinari"

La somma di questi due elementi lo portano a "perdersi" durante la meditazione e ad assumere posizioni svantaggiose per troppo tempo. Eliminando i due fattori (qualche giorni dopo) i dolori erano (sempre presenti) di minuti. Magari può funzionare anche per la tua meditazione :)
Grazie per i consigli e il resoconto. La postura è fondamentale, concordo. Guarda, io medito su una sedia e faccio seguire ogni sessione da semplici esercizi di mobilità articolare e stretching. Gli occhi chiusi mi aiutano molto a focalizzarmi su una prospettiva rivolta verso l'interno. Di solito si dice: arti marziali=occhi aperti; meditazione/lavoro energetico=occhi chiusi.
Hai fatto eseguire al tuo amico qualche esercizio in particolare?
Cosa intendi con "modelli abitudinari" (gli errori che faceva di solito?)? :)

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Offline Dynamic

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #97 on: August 31, 2015, 13:48:57 pm »
0

- Hai fatto eseguire al tuo amico qualche esercizio in particolare?
- Cosa intendi con "modelli abitudinari" (gli errori che faceva di solito?)? :)

- No, quello che studio non è una "compilation" di esercizi... piuttosto una rieducazione psico-fisica (o riprogrammazione), "far fare" esercizi comporta appunto un fare che verrà eseguito mediante "un modo" abituale... il lavoro di rieducazione comporta un cambiamento di questo "modo abituale". Inizialmente si traduce in un "non fare"... a parole ci ho provato in altri 3d anche in questo forum, ma difficilmente sii può spiegare (già nella pratica, inizialmente, è qualcosa di difficile da far capire)

- qui faccio un copia incolla :)  Habit as defined by the Oxford Dictionary of Psychology is defined in several different ways but the two most relevant here are: 'Generally a learned act...' and 'A pattern of activity that has, through repetition, become automatized, fixed and easily and effortlessly carried out'.

The poet John Dryden (1631 - 1700) said something that F M Alexander would have appreciated when he stated that 'We first make our habits, and then our habits make us'.

Eminent psychologist William James urged us to be aware of habits before they get fixed - "Could the young but realize how soon they will become mere walking bundles of habits, they would give more heed to their conduct while in the plastic state".

We all have habits and many of them tend to be unconscious once fixed, so we are unaware of them and they are indeed 'unseen' by us as Dryden pointed out. It is these unconscious habits that often mean that we mis-use ourselves and our bodies, so that we end up performing tasks in an unthinking habitual manner, that results in our developing aches and pains, for instance.  These patterns of mis-use can be addressed in Alexander lessons, where we can learn to loosen the bond between a stimulus and our habitual response to it.

 As Alexander discovered when he was developing his eponymous Technique, it is very hard to let go of our habits, even if they don't serve us, because as soon as people have the idea of performing an act, they begin 'to do the act in the habitual way'....  because the  ' faulty habits of use feel right' . He realised that the only way to change the manner in which the act is performed 'means giving up the lifelong habits of use that go with it, and employing in its stead a new use which feels wrong'.

 In order to be able to do this, Alexander developed the method which teachers still use in lessons today, of giving people the experience

1) 'of receiving a stimulus to gain a certain end and refusing to react to it, thereby inhibiting the unsatisfactory habits of use associated with his habitual reactions'.

2) 'of projecting the directions for the new and more satisfactory use in their proper sequence... whilst the teacher at the same time with his hands makes him familiar with the new sensory experiences associated with this new use'. The Use of the Self  ~ F M Alexander

This process starts off with aiming to change the way we use ourselves during simple activities such as sitting and standing. As the pupil begins to be more able to inhibit and give directions, more complicated actions can be explored in lessons, such as picking things up from the floor, or using a mouse.

'We can throw away the habits of a lifetime in a few minutes if we use our brains' F M Alexander ~ Aphorisms

When we say 'no' to getting into the old habits and these changes of use are incorporated into our daily life, we not only lose many of our aches and pains but we become freer to act through choice - and not just out of our old habits that have been, to an extent, running our lives. Alexander talked of our mental habits as being 'mind grooves' and says that once the mind 'is lifted out of the groove' we can 'use the old path if we choose (but) we are no longer bound to it'
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Offline Dynamic

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #98 on: August 31, 2015, 14:24:45 pm »
0
Gli occhi chiusi mi aiutano molto a focalizzarmi su una prospettiva rivolta verso l'interno.

Non conosco la meditazione... per nulla. Immagino sia assolutamente rivolta "verso l'interno" quindi la "pratica a occhi chiusi" potrebbe essere consigliata/un must... Se, però, la meditazione è anche volta all'esterno -> al corpo allora è consigliabile adottare alcuni "trucchi" per impedirci di trascurarci durante la pratica meditativa.

Per esempio sedersi in una condizione di "vantaggio meccanico", evitare tutte quelle "posizioni" orientaleggianti... tipo fiore di loto.... .e mantenere, se possibile, coscienza di come siamo orientati nello spazio, cosa che occhi chiusi non permettono.
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Offline MachineGunYogin

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #100 on: August 31, 2015, 23:51:14 pm »
+2
Gli occhi chiusi mi aiutano molto a focalizzarmi su una prospettiva rivolta verso l'interno.

Non conosco la meditazione... per nulla. Immagino sia assolutamente rivolta "verso l'interno" quindi la "pratica a occhi chiusi" potrebbe essere consigliata/un must... Se, però, la meditazione è anche volta all'esterno -> al corpo allora è consigliabile adottare alcuni "trucchi" per impedirci di trascurarci durante la pratica meditativa.

Per esempio sedersi in una condizione di "vantaggio meccanico", evitare tutte quelle "posizioni" orientaleggianti... tipo fiore di loto.... .e mantenere, se possibile, coscienza di come siamo orientati nello spazio, cosa che occhi chiusi non permettono.
Capisco le perplessità ma c'è un bel lavoro anche li.
Le scuole buddiste theravada e chan/zen hanno una tradizione sull'insegnamento della postura x la meditazione che credo nessun' altra scuola possiede. Ci sono approcci gentili anche x chi non è elastico. E un pochino di discomfort fa parte del processo meditativo altrimenti dormi.

Sul discorso occhi aperti vs occhi chiusi anche li ci sono scuole che prediligono l'uno piuttosto che l'altro metodo. Avendoli provati entrambi per un bel po di tempo posso dire che entrambi i metodi offrono dei vantaggi. Infatti, secondo me, è meglio usarli entrambi se si riesce.

La 'consapevolezza del corpo', dal tatto, alla temperatura, alla propriocezione, alle reazioni chimiche interne ed esterne, è parte fondamentale del lavoro. Non basta ma è necessaria x trascendere la mente razionale/analitica. La scuola goenka la predilige. Altre scuole (zen, thai forest .. ) vanno oltre senza approfondirla più di tanto.

Personalmente trovo che la 'consapevolezza del corpo' sia la chiave di tutto il lavoro. La trovo ottima come punto di partenza x chi non riesce a meditare sulla respirazione. La trovo utile in un contesto di miglioramento salute, piu di ogni altra tecnica.

Chiaro che poi, una volta arrivati ad una certa profondità, serve anche altro. Ma c'è ne dà lavorare prima di arrivare a quel punto.

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Offline Dipper

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #101 on: September 01, 2015, 09:14:06 am »
+2
http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2011/04/05/news/la_meditazione_riduce_il_dolore_del_40_-14538436/

http://www.focus.it/comportamento/psicologia/8-cose-che-forse-non-sapevi-sulla-meditazione
Gli studi che confermano i benefici della meditazione sono davvero tanti. I vantaggi sono parecchi e la cosa interessante è che gli effetti positivi si avvertono già dalle prime sedute, per quanto poi il percorso sia ovviamente poi lungo una vita.

http://www.dionidream.com/ecco-perche-la-meditazione-va-portata-a-scuola-e-nella-tua-vita/
Già mi immagino orde di genitori incazzati perchè a scuola si promulgano pratiche sataniste XD
Personalmente sono d'accordissimo che iniziare in giovane età non possa che fare bene, ovviamente con i giusti modi e tempi. Onestamente non saprei come approcciare il discorso con un bambino, per questo la bibliografia proposta alla fine è interessante.

http://www.terranuova.it/Medicina-Naturale/Con-la-meditazione-e-la-dieta-vegetariana-si-invecchia-meno
La dieta vegetariana mi sa che ce l'ha aggiunta lui nel titolo XD nell'articolo stesso si parla piuttosto di "dieta ad alto contenuto di frutta, verdura e cereali integrali, e a basso tenore di grassi e carboidrati raffinati". Sarebbe stato carino se le ricerche fossero state citate più chiaramente.

Scusa per il ritardo nella risposta e buona lettura! :thsit:
Non c'è fretta, siamo nel topic dove la lentezza è sempre ammessa XD
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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #102 on: September 01, 2015, 11:13:25 am »
0
Certo, anche nelle arti marziali esiste una tradizione sul insegnamento della postura per le AM. Da quello che ho visto, e tu confermi, lo stesso accade nella meditazione.

Quello di cui parlo è legato al controllo cosciente e costruttivo e alla uso che faccioamo del corpo in moventi. Quindi una visione opposta... Non una tradizione di una postura legata ad una attività specifica.

Non si tratta nemmeno di posizioni o posture comode  o  per chi non è elastico. Siamo tutti soggetti alle abitudini e alla uso.

Su di me e su chi seguo ho notato che non esiste consapevolezza del corpo finché non si capisce in termini psicofisici dove e come siamo orientati nello spazio. La meditazione da quello che ho visto non fornisce gli strumenti per farlo, anzi tende sempre in termini psicofisici a rafforzare le abitudini che già possediamo e che di fatto sentiamo come giuste.... Non è un discorso lontano da quello che scrivevo x il powerlifting ( sono andato a assistere ad una lezione..
)

Con questo non voglio assolutamente dire che la meditazione sia inutile, diciamo che non è un lavoro specificatamente orientato alla uso del corpo.
« Last Edit: September 01, 2015, 11:34:10 am by Dynamic »
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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #103 on: September 01, 2015, 11:54:50 am »
+1
Non conosco la meditazione... per nulla.
(parlo in funzione del suo punto di vista - sono totalmente ignorante in materia)

La meditazione da quello che ho visto non fornisce gli strumenti per farlo, anzi tende sempre in termini psicofisici a rafforzare le abitudini che già possediamo e che di fatto sentiamo come giuste.... Non è un discorso lontano da quello che scrivevo x il powerlifting ( sono andato a assistere ad una lezione..
)

Con questo non voglio assolutamente dire che la meditazione sia inutile, diciamo che non è un lavoro specificatamente orientato alla uso del corpo.
Mi sa che di PL ne sai quanto di meditazione :thsit:

Comunque MGY ti ha già spiegato che
La 'consapevolezza del corpo', dal tatto, alla temperatura, alla propriocezione, alle reazioni chimiche interne ed esterne, è parte fondamentale del lavoro. Non basta ma è necessaria x trascendere la mente razionale/analitica. La scuola goenka la predilige. Altre scuole (zen, thai forest .. ) vanno oltre senza approfondirla più di tanto.

Personalmente trovo che la 'consapevolezza del corpo' sia la chiave di tutto il lavoro. La trovo ottima come punto di partenza x chi non riesce a meditare sulla respirazione. La trovo utile in un contesto di miglioramento salute, piu di ogni altra tecnica.
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Offline MachineGunYogin

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Re:Allenarsi con gli stili interni
« Reply #104 on: September 01, 2015, 11:56:30 am »
+3
Certo, anche nelle arti marziali esiste una tradizione sul insegnamento della postura per le AM. Da quello che ho visto, e tu confermi, lo stesso accade nella meditazione.

Quello di cui parlo è legato al controllo cosciente e costruttivo e alla uso che faccioamo del corpo in moventi. Quindi una visione opposta... Non una tradizione di una postura legata ad una attività specifica.

Nella meditazione non si controlla nulla. Cerchi di controllare la tua vita tutto il giorno. Almeno in quella mezz'ora in cui sei seduto dovresti provare ad osservare senza controllare. Dovresti diventare un osservatore di te steso, senza alcun intervento cosciente.

Non si tratta nemmeno di posizioni o posture comode  o  per chi non è elastico. Siamo tutti soggetti alle abitudini e alla uso.
Su di me e su chi seguo ho notato che non esiste consapevolezza del corpo finché non si capisce in termini psicofisici dove e come siamo orientati nello spazio. La meditazione da quello che ho visto non fornisce gli strumenti per farlo, anzi tende sempre in termini psicofisici a rafforzare le abitudini che già possediamo e che di fatto sentiamo come giuste....

Se parli cosi non hai visto nulla della meditazione. Lo scopo appunto e' liberarsi delle abitudini, degli automatismi. E lo si fa osservandoli da vicino, senza giudizio alcuno. Si osserva il corpo e la mente. Si osserva come reagiamo mentalemnte e fisicamente ad emozioni, pensieri, ricordi passati e preoccupazioni future. Una volta osservato senza giudizio e capito la natura di queste reazioni, le abitudini se ne vanno da sole. Perche' non hanno piu ragione di esistere. Ci vuole pratica ovviamente, e in una seduta non si puo pensare di ottenere miracoli. 

Non è un discorso lontano da quello che scrivevo x il powerlifting ( sono andato a assistere ad una lezione..)
Che lezione di meditazione sei andato ad assistere? Meditazione vuol dire tutto e niente. Hai fatto vipassana con i monaci theravada, zazen, meditazione dinamica, mindfulness con qualche terapeuta, meditazione yoga, cosa? E cosa vuol dire che sei andato ad assistere? Hai guardato? La meditazione va praticata non e' un incontro di boxe. Non la puoi assistere. Devi praticarla. Da fuori non vedi nulla.

O forse parlavi di powerlifting, dove l'unico modo per capire e' alzare il bilanciere e vedere, dopo aver praticato per un bel po, le risposte del tuo corpo durante uno squat con qualche kilo sulle spalle?

E' una disciplina (la meditazione) che e' stata praticata per piu di 5000 anni. Il Buddha l'ha solo riportata alle masse e semplificata, resa potabile per i non addetti ai lavori. Se leggi alcuni sutra scoprirai che sono testi di psicologia e metafisica dove alcuni principi, scoperti solo recentemente dalla scienza ufficiale, erano gia risaputi ai tempi del buddha. Recentemente e' stata riscoperta da medici e terapeuti. E' stata inserita negli ospedali e nelle struture sanitarie in america e in inghilterra. Viene prescritta come terapia per persone che hanno i piu svariati problemi, non solo mentali. Ci sono migliaia di ricerche fatte sugli efetti neurali e cognitivi che le meditazione provoca sui praticanti.

E come per il powerlifting/stregthTraining, anche sulla meditazione si e' arrivati ad un consenso forumistico (almeno x certi utenti) sulla bonta' di questa pratica XD