Un po' di ITALIANITA'

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Re:Un po' di ITALIANITA'
« Reply #75 on: April 27, 2014, 22:56:55 pm »
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La cosa bella è che parla della seconda guerra mondiale e della presenza romana in Sicilia come se fossero eventi vicini a loro nel tempo  :) ..comunque, mi sembra di aver capito (non solo da questo video) che questi tipi di coltelli apribili enormi siano una varietà tipica dell'area mediterranea..non lo so, che dici?

Diciamo che ci sono più caga.e storiche in questo video che nella maggior parte di quelli caricati sul tubo.

Ego

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Offline Gargoyle

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Re:Un po' di ITALIANITA'
« Reply #77 on: May 21, 2014, 16:26:38 pm »
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Sapeva di essere ripreso?  XD

Il lavoro col laccio non mi convince tantissimo.
L'ho visto fare ma direi che le cose concrete e utili che possono davvero funzionare sono giusto un paio...

Voi che ne sapete, riconducete quello che si vede in questa clip un qualche metodo, scuola o zona particolare?
Improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo.

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Re:Un po' di ITALIANITA'
« Reply #78 on: May 21, 2014, 20:05:32 pm »
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Il lavoro col laccio non mi convince tantissimo.
L'ho visto fare ma direi che le cose concrete e utili che possono davvero funzionare sono giusto un paio...


Concordo con te


Voi che ne sapete, riconducete quello che si vede in questa clip un qualche metodo, scuola o zona particolare?

Da quel poco che ne so é roba che era utilizzata qualche tempo fà dai galeotti di più nin zo sorry.
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Offline Giannizzero Wolf

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Re:Un po' di ITALIANITA'
« Reply #79 on: May 21, 2014, 20:51:04 pm »
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Il lavoro col laccio non mi convince tantissimo.
L'ho visto fare ma direi che le cose concrete e utili che possono davvero funzionare sono giusto un paio...
l'orrore
Spoiler: show


le azioni di difesa con elementi flessibili comportano un impiego della forza d'arresto non indifferente (ed una tensione muscolare adeguata)

sinceramente nel video non vedo un attacco che possa arrivare in misura e neppure avere un'inerzia adeguata a far apprendere le dinamiche di sbarramento

da parte di chi effettua l'azione di sbarramento non c'è adeguata distribuzione del peso, tensione muscolare e gestione della linea d'offesa

poi ognuno fa quel che vuole

Spoiler: show
nun se po' vede'
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Re:Un po' di ITALIANITA'
« Reply #80 on: May 22, 2014, 10:15:33 am »
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da parte di chi effettua l'azione di sbarramento non c'è adeguata distribuzione del peso, tensione muscolare e gestione della linea d'offesa

Questo è saltato tanto all'occhio pure a me, particolarmente l'ultima parte
Ma immagino e mi auguro, che queste particolarissime cose che mostra, siano più un discorso "culturale", del tipo "facevano così, esiste anche questo" e visto lo studioso che è Merendoni, ci sta che ad un seminario si parli anche di certe cose. Se invece il tutto viene proposto come valido, funzionale e attuale... ehm...  :=)
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Offline Giannizzero Wolf

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Re:Un po' di ITALIANITA'
« Reply #81 on: May 22, 2014, 10:22:20 am »
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azioni difensive utilizzando la cintura od altro (poco è meglio di niente  XD ) ci sono, ma ci si deve adattare a quello che si ha in mano ... avere in mano un bastoncello od una cintura non è la stessa cosa  ;)

e comunque anche con un bastoncello la dinamica adottata nel video non regge, manca proprio la struttura
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Re:Un po' di ITALIANITA'
« Reply #82 on: May 22, 2014, 10:36:05 am »
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@Gargo si é più un discorso culturale,dato che poi con lo spago ci duellavano pure,ce una scuola pugliese specializzata in questo....ma secondo me per quanto specializzata sia fa una marea di cazzate,ripeto secondo me.

@Giannizero scusa ma il bastoncello tu dove lai visto?
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Re:Un po' di ITALIANITA'
« Reply #83 on: May 22, 2014, 10:39:40 am »
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@Giannizero scusa ma il bastoncello tu dove lai visto?
non l'ho visto da nessuna parte nei video, era per fare un esempio relativo ad uno strumento rigido
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Offline Gargoyle

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Re:Un po' di ITALIANITA'
« Reply #84 on: May 22, 2014, 11:18:55 am »
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@Gargo si é più un discorso culturale,dato che poi con lo spago ci duellavano pure,ce una scuola pugliese specializzata in questo....ma secondo me per quanto specializzata sia fa una marea di cazzate,ripeto secondo me.

Si, ma infatti io apprezzo tantissimo il discorso culturale, mi piace sentir raccontare e spiegare queste cose.
Se non ricordo male, spiegò che il laccio usato a quel modo era tipico dei galeotti, in quanto all'epoca non si era solito togliere le stringhe alle scarpe dei detenuti, che veniva tenuto sempre in tasca o già avvolto su una mano, pronto da usare in difesa.
Ecco magari, visto che siamo tutti abbastanza smaliziati da capire un pochino cosa funziona e cosa no, una volta che mi mostri la tecnica, visto che lascia il tempo che trova, è superfluo stare lì a provarla tutti per un quarto d'ora...

Mi sembra di aver sentito anche di altre scuole che usavano il laccio, non so se quella pugliese a cui ti riferisci tu o a qualcosa di piemontese della zona delle risaie, dove usavano proprio i lacci impiegati per legare la fascine, assieme al coltello e spesso il laccio era proprio legato al coltello.
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Re:Un po' di ITALIANITA'
« Reply #85 on: May 22, 2014, 18:18:19 pm »
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@Gargo si é più un discorso culturale,dato che poi con lo spago ci duellavano pure,ce una scuola pugliese specializzata in questo....ma secondo me per quanto specializzata sia fa una marea di cazzate,ripeto secondo me.

Si, ma infatti io apprezzo tantissimo il discorso culturale, mi piace sentir raccontare e spiegare queste cose.
Se non ricordo male, spiegò che il laccio usato a quel modo era tipico dei galeotti, in quanto all'epoca non si era solito togliere le stringhe alle scarpe dei detenuti, che veniva tenuto sempre in tasca o già avvolto su una mano, pronto da usare in difesa.
Ecco magari, visto che siamo tutti abbastanza smaliziati da capire un pochino cosa funziona e cosa no, una volta che mi mostri la tecnica, visto che lascia il tempo che trova, è superfluo stare lì a provarla tutti per un quarto d'ora...


Guarda sono d'accordo con te però essendo messo nel programma del metodo lui lo insegna giusto o sbagliato che sia...,il motivo é che questa cosa a molta gente interessa o é affascinata,al che lui fa in modo di venderla e rivenderla....ripeto giusto o sbagliato che sia....
Ad esempio altre cose del programma non vanno molto tipo l'utilizzo della briglia per portare i cavalli sola od accompagnata con il coltello o l'utilizzo dei coltellacci,ha provato a venderli,ma non interessano molto.....
Come al solito marketing


Mi sembra di aver sentito anche di altre scuole che usavano il laccio, non so se quella pugliese a cui ti riferisci tu o a qualcosa di piemontese della zona delle risaie, dove usavano proprio i lacci impiegati per legare la fascine, assieme al coltello e spesso il laccio era proprio legato al coltello.

Bu nin zo l'unica di cui sono a conoscenza é di questa pugliese,ma potrebbe essere di tutto....
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Re:Un po' di ITALIANITA'
« Reply #86 on: May 25, 2014, 22:55:21 pm »
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Voi che ne sapete, riconducete quello che si vede in questa clip un qualche metodo, scuola o zona particolare?

estrapolazione per la maggior parte di stile della murgia pugliese, stile "cielo a meraviglia"

Ego

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Offline Gargoyle

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Re:Un po' di ITALIANITA'
« Reply #87 on: May 26, 2014, 09:43:15 am »
0
grazie. mi si sta aprendo un mondo  :)
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Re:Un po' di ITALIANITA'
« Reply #88 on: May 26, 2014, 15:53:49 pm »
+2
Ho recuperato qualche brano, che riporta come in passato, l'uso del coltello e del pugnale fosse diffuso e "consigliato"[1]:

Alla morte di Luigi Andreozzi, capo di una banda di briganti che infestò lo stato pontificio attorno al 1860 riuscendo ad ottenere vittorie contro le truppe pontificie, italiane e francesi; si trovò fra i suoi averi, un manualetto di guerriglia che fra le varie cose riportava:
Nei combattimenti corpo a corpo non fare le spacconate dei soldati di menare calciate di fucile; giucare invece serrato di coltello o pugnale; tirare colpi alla pancia e girarvi dentro la lama; si fanno ferite dolorose, che si sentono subito, si vedono uscire fuori le budella, e difficilmente guariscono.

Giuseppe de Blasio nel suo libro Noi e il mondo (1918), riferisce che l'insegnamento al combattimento col pugnale era una delle basi della formazione dei reparti d'assalto:
Si completava l'istruzione con delle lezioni di scherma di pugnale, corto e solido, efficacissimo nel corpo a corpo: in quella forma di combattimento più che leale dalla quale pare rifugga volentieri il nemico.

Guido Fracastoro andò nel 1920 a Fiume per seguire il comandante Gabriele D'Annunzio, dove si arruolò nell'8° reparto d'assalto e riporta nel suo Noi squadristi (1939) una poesia riguardante l'importanza del pugnale per gli Arditi:
Un amico assai che vale / per l'ardito è il suo pugnale. / Lo tien fisso innanzi al petto / sicché a molti fa dispetto; / fa dispetto, ma che conta? / la sua lama è sempre pronta: / arma forte, arma latina, / arma chiara e non meschina. / Il cannone o la mitraglia / il bersaglio a volte sbaglia, / ma la punta del pugnale / va precisa in cuor al male. / E l'ardito ciò sa bene / sicché al petto se lo tiene.

 1. nei manuali militari del Regio Esercito Italiano, il coltello o la baionetta erano sempre presenti nella dotazione militare
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Re:Un po' di ITALIANITA'
« Reply #89 on: June 04, 2014, 14:55:01 pm »
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Spostando un po' il discorso da chi i coltelli li usa a chi i coltelli li fa, volevo segnalarvi questo signore siciliano (che ormai fa parte dei miei miti :D ) ....ditemi voi se l'ultimo tipo di coltello sfigurerebbe in un film tipo "Blade"  :o

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L'avevo capito dall'accento ma ho verificato che è di Catania, come la mia ragazza, che adesso sa cosa regalarmi dal prossimo anniversario alla sepoltura.
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