il ritorno delle parate che non sono parate

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dora

Re: il ritorno delle parate che non sono parate
« Reply #15 on: March 06, 2010, 07:15:05 am »
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Avete ragione sull'age uke , molti in realtà lo rendono inefficace e bisogna essere precisi, ma è il gedan barai che non mi ha mai veramente convinto.....

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Re: il ritorno delle parate che non sono parate
« Reply #16 on: March 06, 2010, 07:24:29 am »
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Avete ragione sull'age uke , molti in realtà lo rendono inefficace e bisogna essere precisi, ma è il gedan barai che non mi ha mai veramente convinto.....

il grosso problema di gedan barai è quello di ostinarsi a mettere l'ulna verso il calcio.

si possono eseguire funzionali varianti di gedan barai interne o esterne, girando l'avambraccio in modo che impatti l'interno o il dorso dello stesso.
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muteki

Re: il ritorno delle parate che non sono parate
« Reply #17 on: March 06, 2010, 08:10:53 am »
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per calci: sune uke o teisho uke


attendo altre interèpretazioni di parate che non si usino per parare...

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Offline Ethan

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Re: il ritorno delle parate che non sono parate
« Reply #18 on: March 06, 2010, 09:21:44 am »
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attendo altre interèpretazioni di parate che non si usino per parare...

e se si prestassero tutte alla necessità del momento?  ;)

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Offline Dipper

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Re: il ritorno delle parate che non sono parate
« Reply #19 on: March 06, 2010, 10:23:08 am »
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Avete ragione sull'age uke , molti in realtà lo rendono inefficace e bisogna essere precisi, ma è il gedan barai che non mi ha mai veramente convinto.....

il grosso problema di gedan barai è quello di ostinarsi a mettere l'ulna verso il calcio.

si possono eseguire funzionali varianti di gedan barai interne o esterne, girando l'avambraccio in modo che impatti l'interno o il dorso dello stesso.
Proprio come dice il nome stesso gedan barai è una spazzata (harai) non un blocco. Quindi usare gedan barai semplice per parare staticamente uno chudan mawashi geri è, come dice giustamente Aivia, un suicidio. Quando per errore (magari dopo un lungo allenamento quando si manca di lucidità) succede di abbassare il braccio su questo calcio, per limitare i danni, invece di frapporlo al calcio, meglio ammortizzarlo ed uscire con un tai sabaki. Fa male lo stesso, ma sicuramente meno.

L'applicazione principale del kihon ippon kumite di gedan barai è deviare dall'interno o dall'esterno (non bloccare) un mae geri.
Anche dalla prima variante di questa semplice tecnica nascono applicazioni molto interessanti:
Sempre su mae geri, nello specifico lungo e profondo, si avanza con tsuri ashi in hanmi (per i non karateka: spostamento del corpo muovendo prima il piede avanzato aprendo le anche). Idealmente o spostamento all'interno del piede avanzato deve essere appena sufficiente perchè il mae geri sfili dal nostro tronco sfiorandolo (questa è la parte più complessa e lunga da allenare, sbagliandola si cozza il braccio contro il calcio :-X). Ci si insinua nel baricentro del tori, agendo alla radice del calcio, oltre il ginocchio. La spazzata non è caricata, il braccio semplicemente scende e la mano punta verso l'inguine. Sfruttando l'inerzia dell'avversario si può colpire (o sarebbe meglio dire farsi investire da) l'interno coscia o direttamente l'inguine con tetsui o con shuto. La parate è morbida (errore classico è sbracciare verso l'esterno) la posizione solida. Ah... l'altra mano rigorosamente alta, in modo da difendere il viso in caso di fallimento della tecnica.
Non basta il semplice conoscere i passaggi, ci sono dei presupposti generali perchè questa tecnica funzioni (radicamento, intenzione, tempismo, esperienza) ma sarebbe una divagazione perchè tali presupposti valgono per tutte le tecniche.

Altro esempio con un grado di difficoltà più basso: gedan barai può essere offensiva anche solida, mettendo, invece dell'avambraccio il gomito su uno chudan choku tsuki (diretto al corpo) o shita tsuki (montante), si mira alla mano o all'avambraccio del tori. In questo caso la mano che para si abbassa appena e rimane sempre in guardia, il movimento è accennato ma rimane quello.
Lo stesso principio vale per l'esempio iniziale del chudan mawashi geri, nel caso sono o riesco a portarmi fuori portata dalla tibia dell'avversario, non ulna su tibia, ma gomito su piede.
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Offline G.S.H.

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Re: il ritorno delle parate che non sono parate
« Reply #20 on: March 06, 2010, 10:28:04 am »
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Alcune parate vanno pensate in abbinamento allo spostamento delle gambe (tai sabaki).
Gedan barai contro maegeri è quasi inutile da fermi, sempre se non si ha un avambraccio "condizionato": il colpo appena sopra o sotto il ginocchio fa molto male. Se cerchiamo la parata migliore per maegeri allora è melgio affidarsi ad una gamba. Se cerchiamo di parare un maegeri eseguito da un esperto in jyu kumite siamo degli illusi: maegeri o si schiva (gedan nagahi uke veso l'esterno) o si prende.

Parare un pugno con un jodan (age) uke sembra arduo ? Anche qui consideriamo il condizionamento dell'avambraccio.

Coi bambini è SEMPRE un discorso diverso, non si possono fare paragoni con gli adulti.


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muteki

Re: il ritorno delle parate che non sono parate
« Reply #21 on: March 06, 2010, 10:29:33 am »
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attendo altre interèpretazioni di parate che non si usino per parare...

e se si prestassero tutte alla necessità del momento?  ;)

sì, ma se non studi le applicazioni...

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Offline Ethan

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Re: il ritorno delle parate che non sono parate
« Reply #22 on: March 06, 2010, 10:35:58 am »
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attendo altre interèpretazioni di parate che non si usino per parare...

e se si prestassero tutte alla necessità del momento?  ;)

sì, ma se non studi le applicazioni...

tutte e nessuna.Ad esempio posso sia far "scivolare" l'attacco che colpire o semplicemente coprirmi con la stessa uke .
Mi sembra che in alcuni casi si ragioni troppo per assoluti

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muteki

Re: il ritorno delle parate che non sono parate
« Reply #23 on: March 06, 2010, 13:52:30 pm »
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non ragiono per assoluti ma propongo delle varianti. sto dicendo che la tecnica di una parata può servire a fare cose diverse dal parare, e quindi propongo alcune di queste soluzioni. altrimenti continuiamo a dire che gedan barai serve a parare i maegeri e ciao ciao ai bunkai...

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Offline Ethan

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Re: il ritorno delle parate che non sono parate
« Reply #24 on: March 06, 2010, 14:01:00 pm »
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e io che sto dicendo?  ??? :o


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dora

Re: il ritorno delle parate che non sono parate
« Reply #25 on: March 06, 2010, 14:57:39 pm »
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Ragazzi state dicendo le stesse cose le incontranze so peggio delle perdenze...

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muteki

Re: il ritorno delle parate che non sono parate
« Reply #26 on: March 06, 2010, 15:14:02 pm »
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e io che sto dicendo?  ??? :o

sorry me non haveva chapito che noi dicere medezima coza... uga uga

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Offline Ethan

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Re: il ritorno delle parate che non sono parate
« Reply #27 on: March 07, 2010, 00:11:28 am »
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e io che sto dicendo?  ??? :o

sorry me non haveva chapito che noi dicere medezima coza... uga uga

 >:(

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Paguro66

Re: il ritorno delle parate che non sono parate
« Reply #28 on: March 08, 2010, 09:29:35 am »
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Esempi:
Age uke- nel momento del caricamento alto di qualsiasi colpo (bastonata, sberlone, cazzottone in testa ecc) la mano che esegue age uke si apre, il pollice ruota verso il basso (kokyu) il taglio va all'ascella, l'anca spinge con tutto il resto in una direzione diagonale e l'avversario vola via.
Shuto uke- accoglie e afferra (non para) il braccio avversario, uci uke con l'altro braccio va al gomito e rompe.
Shuto uke- accoglie e afferra il polso, suri ashi laterale a sbilanciare lateralmente l'avversario con movimento verso il basso, l'altro braccio fa gedan barai poco sotto le ginocchia, la mano si apre, le braccia (shuto e gedan) si aprono nel gesto dell'arco che si tende, l'hara è basso e piazzato, l'avversario vola.
Morote uke- un braccio fa soto uke, la mano si apre e ruota nell'incavo del gomito mentre con suri ashi ci si porta paralleli allavversario che può solo piegarsi, l'altra mano (il presunto pugno sul gomito) afferra il gomito e tira verso il basso mentre il braccio di soto uke si estende in modo ascendente, con mano aperta, sotto il rachide cervicale, l'avversario inarca la schiena e va giù.
Gedan barai. sull'anticipo, colpisce l'interno coscia, i testicoli, l'articolazione del ginocchio interna, quindi (testicoli a parte) i punti corrispondenti a fegato, stomaco eccetera.

Per molti maestri, gedan barai è anche una guardia di partenza che prepara oi tsuki o mae geri.
« Last Edit: March 08, 2010, 13:13:41 pm by Paguro66 »

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Fanchinna

Re: il ritorno delle parate che non sono parate
« Reply #29 on: March 08, 2010, 10:07:17 am »
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Il problema nasce quando le si usa da parate...

mio fratello automatizzò gedan barai così quando gli tirai un middle kick in allenamento, calcio che avrei fermato prima di toccarlo, frappose gedan barai e gli ruppi il braccio.

Oppure, un compagno di scuola karateka con cui giocavo parò un mio pugno con jodan age uke col solo risultato di piegarmi il braccio che per inerzia continuò la sua corsa di gomito contro il suo viso, rompendogli gli occhiali e facendogli un occhio nero.

preferisco pensare a jodan age uke come ad una sbarra di braccio contro la gola.

Io son d'accordo con Muteki
su una presa al bavero, ad esempio
se le condizioni sono giuste
ti rompo il gomito
(con Jodan Age Uke)

Uhm, onestamente non mi convince. Un gomito è anatomicamente ben più saldo di quanto in quel video non si voglia far credere. Piegarlo in quella maniera... mah, non capisco... magari funziona eh, non lo metto in dubbio.

il gomito deve essere esposto altrimenti, come per tutte le tecniche di questo mondo, mancano i presupposti perchè possa funzionare
uno dei particolari (lo spreco così va, ma stamattina sono generoso) è quello di far ruotare la mano che afferra la sua mano in maniera tale da ruotargli la spalla

ma, per rispondere meglio al tuo dubbio
immagina di afferrarmi con entrambe le mani ai baveri
qui tenderai maggiormente ad avere i gomiti piegati
e quindi questa tecnica ti sembrerà ancora più impossibile
ma se io faccio precedere, alle mie azioni, una bella ditata negli occhi
vedrai che tu, quasi matematicamente, poterai la testa indietro e quindi
o molli
o allunghi le braccia
et voilà