Il tutto, ovviamente, addensato dall' equazione malato=oggetto
parlo dall' alto di un documentario e due letture,ma l'impressione che ho avuto e' stata l'opposta, ossia che questo sia stato un primo passo nella preoccupazione dello status del malato.
Il tentativo della lobotomia era permettere a queste persone di fuggire dalle strutture di contenimento in cui venivano dimenticati.
Terapia piu' barbara di quelle che l'hanno seguita,ma tenderei a dire molto meno di quelle che l'hanno preceduta.
poi era figlio del suo tempo...
Sono d'accordo, per quel che riguarda le mie limitatissime conoscenze in materia. Per come la vedo io, si inseriva in un più vasto programma di razionalizzazione dell'intervento terapeutico, collegato alla riorganizzazione degli spazi di cura e al tentativo di elaborare approcci "scientifici" alla cura delle malattie mentali.
Per i problemi legati alla psichiatria e ai suoi metodi, basta guardarsi uno dei tanti documentari antipsichiatrici presenti sulla rete. Un discorso simile si può fare per l'elettroshock.
Ora la questione andrebbe estesa agli animali non-umani (su cui queste pratiche si continuano ad eseguire continuamente e senza particolari proteste nella comunità scientifica), soprattutto ai nostri cugini, le grandi scimmie antropomorfe (vedi attività come il Programma Grande Scimmia, che io approvo).