Senza voler rispondere a nessuno in particolare, una mia riflessione personale.
Diciamo che uno vuole fare MMA avendo diciamo 6 / 8 ore a settimana. Dovrà dividere questo tempo tra:
1 ) Boxe
2 ) almeno (almeno...) la base di calci Kick / Thai, con anche le ginocchia.
3 ) almeno un'infarinatura di clinch Thai e probabilmente gomiti e ginocchia contestuali
4 ) la schermaglia di lotta in piedi
5 ) almeno una base di proiezioni
6 ) la lotta a terra
7 ) il G'n'P
8 ) tutte le transizioni tra le situazioni sopra esposte
Anche ipotizzando un monte ore di allenamento pari a 8 in una settimana, facendo finta che non esistono warm up, cool down, pause e spiegazioni... Non consideriamo nemmeno la PA che necessita pure lei del suo tempo.
Significa che per ognuno di questi argomenti si ha a disposizione su per giù un'ora a settimana. Diciamo anche due ammettendo che alcuni campi vengano proprio tralasciati.
Ora, consideriamo per contro un solo aspetto di quelli sopra elencati, allenato singolarmente. Con il suddetto tempo a disposizione per settimana di Boxe ad esempio, o BJJ, o Muay Thai... quale traguardo ci si può ragionevolmente aspettare di raggiungere?
Il problema è che l'MMArtist oggi rappresenta probabilmente il combattente a mani nude più temibile e un punto di riferimento con cui confrontarsi per tutti, ma una conoscenza superficiale e all'acqua di rose di ogni aspetto può bastare per definirsi un MMArtist?
Considerando l'amatore che ha a disposizione 8 ore (ma credo che sia già un valore medio molto ottimistico) a settimana, siamo sicuri che un pugile, un judoka o un liberista puro che conosce molto bene il suo campo sia così svantaggiato rispetto a quello che fa di tutto un'oretta a settimana? Il double leg eseguito da una persona che lotta due ore a settimana, è davvero così indifendibile per un nak muay che fa 8 ore a settimana solo ed esclusivamente Muay Thai? E la scherma di braccia di uno che boxa due ore a settimana può seriamente impensierire una cintura marrone o nera di BJJ che gira 8 ore a settimana?
Mi chiedo se, dato un limite di tempo endemico per dopolavoristi e studenti, possa pesare in media più la quantità di ciò che viene fatto o la qualità, il livello raggiunto nella propria specialità.