Caro ElCid, i punti sarebbero molti ma mi limiterò ad alcuni essenziali. E non ho nessun intento aggressivo, forse un po' pedante, ma quella è una caratteristica mia che non riesco ad estirpare, perciò ti chiedo solo di avere un po' di pazienza.
Tu scrivi: "
Se vedi il mio maestro ti metti a ridere è alto 1.60 sulla cinquantina e dall'aspetto pacato e mite. Poi fai un esercizio con lui e senti una forza inspiegabile venire da quel corpo, eppure non riuscirebbe ad alzare 20 kg probabilmente.".
Primo, la forza che tu descrivi "inspiegabile" è invece spiegabilissima, in termini di biomeccanica e di fisiologia muscolare: tu magari non lo sai, ma siccome nessuno "nasce imparato", leggere qualcosa a riguardo è sempre utile, senza necessariamente arrivare a livelli accademici per sapere come funziona il nostro corpo.
Secondo, mettere nello stesso periodo "forza inspiegabile" e "non riuscirebbe ad alzare 20 kg" da una strana sensazione di "soprannaturale", di magia, se vogliamo: molto più probabilmente la forza del tuo maestro è reale (e credo che riuscirebbe tranquillamente a sollevare 20 kg, ci riesce mia nipote di 4 anni e mezzo!) e unita alla sua abilità e all'aspetto fisico minuto crea un effetto sorpresa che ti fa pensare "inspiegabile".
Poi scrivi: "
ti servono delle ginocchia molto forti prima di avere dei quadricipiti forti".
Questo, detto così, perdonami la franchezza, non ha molto senso: dire "ginocchia forti" (o spalle, caviglie, anche, ecc...) è semplicemente una metafora che sta a significare "avere una adeguata struttura muscolare sviluppata mediante allenamento della forza specifico e aspecifico,che consente il miglior utilizzo possibile in determinate situazioni biodinamiche". I muscoli che rendono stabile il ginocchio sono molti di più del solo quadricipite, ognuno con "funzioni" diverse, ma che nell'insieme concorrono a rendere un ginocchio forte, o debole, a seconda del livello di allenamento muscolare.
Quindi continui: "
I muscoli col tempo si indeboliscono e devi allenarli sempre, le articolazioni una volta rafforzate rimangono plasmate in quel modo."
I muscoli con il progredire dell'età "si indeboliscono", certo. Ma se si mantengono discreti livelli di allenamento questo "indebolimento si può rallentare di parecchio. Al contrario "le articolazioni rafforzate" non esistono senza muscoli allenati: le articolazioni sono giunture tra diverse ossa che permettono la mobilità articolare, mobilità che è messa in atto dalla azione contrattile dei muscoli; inoltre, per evitare che ci "smontiamo" come un burattino, quelli stessi muscoli garantiscono la necessaria stabilità delle articolazioni. Perciò, di nuovo, "articolazioni forti" significa, "muscoli che si inseriscono sulle ossa che compongono quella articolazione" forti.
Guarda questa animazione:
Come pensi che possa compiere quei movimenti il nostro simpatico scheletro? Non può, in effetti: gli manca tutto il sistema muscolare che tiene assieme tutte le diverse ossa e all'occorrenza le fa muovere (più o meno volontariamente). Le articolazioni non gli mancano, però non potremmo in nessun modo dire che siano "forti", nello stesso modo in cui non potremmo dire che lo siano i cardini sui quali gira la porta di casa, per esempio.
Perciò, quando scrivi: "
Muscolo non è forza", non si può fare a meno di scuotere il capo. Se la forza non è generata dai muscoli, che cosa mi permette di camminare, sollevare un braccio o prendere un oggetto? Il polpo non ha uno scheletro, non ha ossa e non ha articolazioni, il suo corpo è quasi interamente costituito da muscoli, eppure riesce a generare una discreta forza...
Mi fermo qui, perché sto diventando troppo prolisso. Ma questo non significa che gli argomenti da indagare siano finiti, anzi. Per questo rinnovo il suggerimento/consiglio di formarti una tua "infarinatura" di base di anatomia, fisiologia e biomeccanica e, aggiungo, di esercitare una certa forma di pensiero critico nei confronti di tutto quello che ti viene detto/insegnato. Questo non per sminuire l'insegnamento dell'arte marziale che tanto ti appassiona, ma per, magari, dare delle fondamenta un po' più certe e meno "magiche" a quello che pratichi.