Cosa,Spike Lee,ci abbia trovato di epico nella "parabola di un uomo in lotta con le sue paure",non mi è chiaro.
Ma lo scrive nella coda della copertina.
Boh,sarà.
Forse si tratta di differente impostazione culturale:comunque.....
....
Ho trovato True un libro faticoso.
Forse dovrei apprezzare la schiettezza del giornalista che trascrive il racconto di Tyson,ma francamente dopo poche pagine non ne potevo più di volgarità.
Posso credere che Tyson sia innocente per quanto riguarda l'accusa di stupro(l'ho sempre creduto);in compenso è colpevole di altre decine di fatti meritevoli di carcere,e non si rende conto,mentre si lamenta delle ingiustizie subite,di farne dettagliato elenco.
Si alternano momenti di relativa lucidità del periodo con Cus D'Amato(che aveva intuito,ma pure lui era un po tocco),a momenti di puro delirio sconfusionato,dove aneddoti folli e ripetitivi,si accavallano senza soluzione di continuo;cefalea per il lettore(me).
Poche le persone "sane" intervenute nella sua vita:Tyson ne parla con affetto,ma spuntano e scompaiono marginali,come momenti di quiete fra una tempesta e l'altra;più importanti per lui sono amicizie di gente sostanzialmente delinquenziali(amici del ghetto che piazza nella sua security,ed ovviamente ne escono casini....),ammirazione per papponi e capibanda,visti come santoni/veri uomini/sagge guide.....
Le donne sembrano essere per lui pezzi attraenti di carne,o poco più:tradisce senza problemi i suoi rari veri amori,con donne di ogni genere,in una pochezza di valori desolante e spiazzante.
Droga,alcool,bagordi.
La cosa che stupisce di più è quanto marginale sia la boxe nella sua vita.
Un talento eccezionale,il suo:vien da dire che valutando che dopo il periodo giovanile,a parte rari momenti,si è allenato poco e male(quand'anche niente) per match mondiali,comunque vincendoli,le cose erano due:il famoso(!) Peek A Boo di Cus D'Amato(stile che viene solo accennato,e mai nominato,da Tyson)era una delle due seguenti cose
1-o così terribile ed efficacie che Tyson c'ha vissuto di rendita finche il suo corpo,maltrattato,ha retto....
2-oppure una gran bufala,e D'Amato si è semplicemente trovato fra le mani il più grande talento naturale(sprecato)della boxe.....
....in ogni caso mi chiedo cosa sarebbe diventato Tyson,se avesse avuto la disciplina di tanti atleti più modesti ma volenterosi....
Concludo.
Libro triste,ripetitivo,a tratti nauseante.
La triste discesa con poche speranze di un uomo nato con molte capacità ma poca testa,per giunta nell'ambiente sbagliato.
I mea culpa che spesso tira fuori,sembrano più dettati dalla depressione di cui soffre che da una vera consapevolezza dei suoi errori,tanto che i discorsi che seguono a questi momenti di autocoscenza riescono generalmente a cancellarne le premesse.
è stato deludente leggere la biografia di quest'uomo sperduto.
Capisco che non è colpa di Tyson,se lui è......Tyson.
Però che disastro.....