Per quel che mi riguarda le mie esperienze, da tranquillo praticante di SDC, ho sempre creduto poco al mito "SDC come strumento di riabilitazione-educazione", piuttosto un poetico stereotipo un pò abusato, nato con la boxe e le sue palestre nei quartieri duri. Quante volte abbiamo sentito "la boxe mi ha salvato la vita" o "la boxe mi ha tolto dalla strada", ecc...
Io la boxe l'ho praticata per un po e la prendo come esempio in quanto si tratta della disciplina che è rimasta genericamente tra le più immutate per quanto riguarda filosofie, concetti alla base e anche per una certa poca apertura commerciale.
Si sa, sopratutto al sud, il pugilato non è mai stato legato ad ambienti di frequentazione particolarmente...raffinati (
). Ovviamente, nella varietà umana che si può incrociare in una palestra, spiccavano ragazzi decisamente sbandati, di cui era quasi interamente composto il team di agonisti, spesso molto giovani, violenti, poco istruiti e quasi sempre legati ad ambienti delinquenziali e degradati.
In palestra, la disciplina, la figura del maestro e l'educazione al rispetto era visibile. Non davano problemi di alcun tipo, erano poco chiassosi e non hanno mai e poi mai infastidito nessuno dei praticanti. Sopratutto perché sapevano che altrimenti sarebbero stati cacciati e banditi in pianta stabile, indipendentemente dai titoli e dalle medaglie che si portavano addosso.
La cosa però finiva li. Fuori, molti di quei ragazzi con cui si rideva e si scherzava, erano gli stessi che mi avrebbero tranquillamente massacrato in gruppo per uno sguardo o una spallata fortuita, se non ci fossimo conosciuti. Cosa che comunque facevano abitualmente con qualche malcapitato, come la nostra cara tradizione vuole. Spesso si mettevano nei casini, finivano a "mazzate" per motivi futili, si ubriacavano, "fumavano", alzavano le mani alle compagne e quant'altro. Insomma facevano tutto ciò che erano cresciuti facendo, boxe o non boxe. E loro così come i ragazzi di una palestra di Thai delle mie parti, e così via.
Per quel che mi riguarda, non posso dare valore all'importanza che la boxe (o magari il "combattimento o le arti marziali), ha avuto nella mia vita. Ai benefici che mi ha dato in termini di crescita umana e caratteriale. E' stata fondamentale e lo è tutt'ora per affrontare la vita e tutti i casini ad esso connessi, con qualche sicurezza in più. Mi ci sono imbattuto quasi per caso, per sfogo, in un periodo tra i più bui della mia esistenza, e mi ha letteralmente rivoltato come un calzino nell'accezione più positiva del termine. Ma io sono una persona normale ( relativamente
), che aveva bisogno di quel tipo d'aiuto per affrontare ciò che era stato e ciò che sarebbe arrivato dopo.
In questo senso penso che gli SDC possano aiutare tantissimo quelle persone che necessitino di qualcosa, uno sfogo, una marcia in più, un modo per colmare quel senso di insicurezza e incompletezza che spesso ci limita in parecchi contesti. Ma se mi chiedete se mettendo un gruppo di disadattati sociopatici in una palestra di SDC con il Maestro più bravo, carismatico, onesto e comunicativo del mondo, diventeranno delle brave persone, dico proprio di no. Ed ho comunque valutato la migliore delle ipotesi, visto che alcune palestra di SDC sono mandati avanti da esaltati e fomentatori. L'unica cosa buona è che se sono in palestra, non sono in mezzo alla strada a dare fastidio alla gente tranquilla.
Per il resto, serve solo a far piovere sul bagnato e penso che il programma cui il video di questo thread fa riferimento sia solo finalizzato ad un tornaconto (economico) per la prigione/stato, facendo passare la storia della riabilitazione come scusa.
Non so neanche se esista un modo per far cambiare mentalità a certa gente, ma se c'è, coinvolgerà sicuramente lunghi percorsi specifici, specialisti, terapisti, programmi ad hoc e tanta altra roba che prescinde la pratica degli sdc.