la mia esperienza è differente. inizialmente avevo grossi problemi con l'aggressività, nel senso che non riuscivo ad esprimerla. ora non ho più difficoltà del genere, ma non sono affatto più aggressivo, nè sul ring nè fuori. (anzi, fuori casomai lo sono ancora meno). ho solo capito che devo gestirla in modo diverso, e funziona.
Sinceramente non avevo pensato a quest'aspetto, e in fin dei conti ha del terapeutico se vista in quest'ottica. Ma:
1. Il maestro fa la differenza in questi casi
2. I carcerati partono da un atteggiamento opposto, ovvero esprimono aggressivita' al punto tale che poi sfocia in violenza su gli altri
Poi, come esprime TES, non sono dell'idea che la muay thai, e gli SDC in genere, possiedano un significato filosofico, meditativo, terapeutico. Sono discipline nate originariamente per ammazare il nemico, e se non ci fosse il regolamento e l'arbitro finirebbe proprio cosi', con il morto. Non ci vedo questa vena filosofica in tutto cio, se non la natura selvaggia che prende il suo corso.
potrei obiettare che se un dato lavoro lo fai fare a dei detenuti gratis, automaticamente il privato che l'avrebbe fatto al loro posto dietro retribuzione si ritrova un po' più povero, e in un paese molto povero la differenza potrebbe essere mangiare o non mangiare. giusto per dire che secondo me la questione non è affatto semplice
Quindi da questo ragionamento deduco che, se un lavoro e' appanaggio solo ed esclusivamente di certe categorie (l'impresa edile di turno), non ci sia posto per i carcerati in quel tipo di settore. Meglio farli stare in cella, mangiare a gratis, per non portare via lavoro agli impresari. Bene, se tutti i settori fossero cosi, una sorta di casta dove non si interferisce per paura di portare via il lavoro, allora i carcerati, prima di diventare carcerati, non avrebero nessuna possibilita' di lavoro.
A questo punto fanno bene a fare i deliquenti, visto che non c'e' altro modo per guadagnarsi da vivere in un sistema del genere, a caste chiuse.
Io resto sempre dell'idea che un carcerato costa, e molto anche. E credo che l'ultima cosa che un carcerato voglia fare, sia proprio lavorare. A meno che non ci si sia trovato in quella situazione per motivi trasversi, ma non e' la norma questa. Farli lavorare IMO e' un modo per riprendere i soldi spesi per vitto e allogio, e perche' no, insegnare a stare nella societa' e insegnare a contribuire invece di parassitare.
Probabilmente li con il loro backgruond piu spirituale passano gia alla fase redenzione.
In un paese dove prostituzione, alcolismo e violenza dilagano a dismisura, si parla di background spirituale
Diciamo che gli occidentali frequentano un tipo di ambiente quando vanno la, e vedono solo certe realta' limitate a chi pratica e vive certe discipline (krabi krabong, muay thai, buddismo, meditazione...).
E' come quando vado in india per stare con gente che vivle lo yoga, e mi immergo in un mondo fatto di persone calme, pacifiche e spirituali. Sono questi i veri indiani? NO! Al di fuori dell'ashram c'e' un livello di ignoranza e violenza inaudita infatti, e non si sente parlare di cose spirituali o filosofiche tra la gente comune. Si legge di stupri fatti con barre di ferro infilate su fino ad ammazzare, si legge di importuni alle donne, si legge di persone lasciate morire nelle strade con infezioni curabili con medicinali comuni. E non solo si legge, ma si vede proprio. E si vede anche l'indifferenza di un popolo che vede queste disumanita' come normali. Mi fermo qua ma ce ne sarebbe da raccontare..
Lo stesso vale in tailandia. Se vai e frequenti ambienti al di fuori dei camp di muay thai forse cambi indea, soprattutto quando vedi che per gli uomini e' una cosa normale picchiare le donne, anche in pubblico, o quando ti rendi conto che il livello di alcolismo e' al di fuori di quello che puoi trovare in qualunque citta' italiana. Per non parlare di prostituzione e di come il governo non-tuteli le persone che "lavorano" in quell'indotto. Indifferenza e ancora indifferenza.
Poi vero, ci sono i monaci e i templi buddisti, ma mi pare di capire che la muay thai non abbia molto a che fare con questo. Mi pare proprio Max Panizzo parlasse di come le due cose centrino gran poco e come qua da noi si creda il contrario.