La chiave di volta del tuo articolo è imho la citazione di Deacon secondo cui "Le lingue però rassomigliano molto più a organismi viventi che a dimostrazioni matematiche", affermazione che rende possibile e sensato l'innesto delle "critiche biologiche" alla teoria di Chomsky.
Mi sembra un punto piuttosto delicato, hai scritto qualcosa per discutere di questa cosa?
Scusate il ritardo nella risposta.
Non proprio, perché la tesi, di cui quell'articolo è una parte, si occupava di Simbolizzazione, pensiero simbolico e sistemi simbolici.
Il linguaggio veniva considerato in quanto massima espressione del pensiero simbolico, non come oggetto di ricerca principale in sé. Come ho scritto, mi ci sto addentrando. Qui Deacon riprende a piene mani la teoria dei memi di Dawkins, inglobandola nella sua concezione di coevoluzione linguaggio/cervello. Per farla breve è l'idea che esistano delle unità culturali minime autopropagantisi, i memi appunto, che si comportano come i geni sul piano naturale, replicandosi e mutando durante la loro diffusione. Così si sono diffuse, secondo questa teoria, le varie idee e visioni del mondo. Tale concezione è stata ripresa da Dennett:
https://www.youtube.com/watch?v=NwEZK-WOYio ,ma anche da altri autori in una vera e propria disciplina la memetica:
http://it.wikipedia.org/wiki/MemeQui le pubblicazioni più specifiche e approfondite della rivista "Journal of Memetics":
http://cfpm.org/jom-emit/Ripeto che sto approfondendo anch'io ora questi argomenti. Se c'è altro, qualsiasi cosa, chiedete pure che ci ragioniamo e discutiamo. A me fa piacere. Anche Madhatter ne sa un sacco sulla memetica e sui memi, ne abbiamo discusso.
La metafora linguaggio/organismo si trova già in Humboldt, se non mi sbaglio (vado a memoria da Cassirer).
Consiglio di vedere anche l'ottimo commento al mio articolo di Pietro Borzini e il mio tentativo di risposta.