Be, nel Ventennio e dopo il 1917 si sono fatte anche di queste cose..
Nel ventennio si è parificata foneticamente la lingua italiana all'alfabeto internazionale? Credevo avessero fatto il contrario.
Poi il fatto degli accenti fonetici è importante.
Tutta l'italia deve avere un solo modo di pronunciare le parole, quando parla italiano. Quando parla in dialetto può fare quel che vuole, nel rispetto delle tradizioni locali e degli antenati.
Un'altra cosa che introdurrò sarà questa:
esistono bambini che a 5 anni sono già pronti per la prima elementare.
mandarli a sei anni significa condannarli ad essere troppo avanti rispetto ai compagni.
Esistono bambini che invece a sei anni hanno ancora bisogno di disegnare e giocare, e che riescono a fare la prima bene solo a 7 anni.
Purtroppo dietro una supposta e falsa uguaglianza, non si tiene in nessun conto questo e li si manda tutti a scuola a sei anni, creando così alunni che rimangono indietro ed altri che si annoiano e non trovano stimoli nell'apprendimento.
Spesso quelli che rimangono indietro perdono poi un anno in quarta superiore.
quindi, farli andare a scuola a sette anni, per poi non essere più bocciati gli farebbe prendere il diploma nello stesso anno, senza bocciature.
I bambini non sono uguali, c'è chi matura prima, e chi dopo.
Io sapevo leggere a 5 anni e scrivevo un po', per fortuna riuscirono a mandarmi a scuola a 5 anni, ma fui un caso isolato.
Altri, invece, sarebbero stati pronti a sette, e furono forzati a seguire lezioni che non capivano a sei. Non fu per il loro bene, ma per il bene di un'uguaglianza che non esiste in natura.
E' come per la sessualità, per qualcuno esplode a 10 anni, per altri ad 11, per molti a 13, 14, qualcuno a 16.
Nelle femmine il momento di inizio è più evidente, e comunque vario nell'età.