Altro grafomane a rapporto!!
Avete scritto un sacco e non me lo avete detto?
Interessante resoconto, ti ringrazio. Più o meno le domande che volevo farti le ha fatte Bingo Bongo. Mi limito a "qualche precisazione", sulla base di quello che ho letto all'interno della discussione:
1) Nell'Yiquan il sacco pesante, assieme anche ai colpitori (focus gloves in particolare) si usa, anche se secondo me, non abbastanza (
) e non in una maniera varia e sufficientemente dinamica. Tuttavia si usa. Non vedo il perché sinceramente non si possa far lo stesso anche per il Taijiquan. L'argomento mi sembra poco valido.
2) Il Tuishou serve a testare la validità della struttura corporea del praticante, a dare una conferma empirica attraverso la pratica col compagno, quindi a studiare radicamento e sensibilità. E' un esercizio/gioco molto divertente, se lo si contestualizza a quello. (Troppo) Spesso diventa, all'opposto, fine a se stesso, puramente formale o scolastico e non lo si utilizza per sperimentare appunto queste esperienze col compagno di allenamento.
Io ci ho sperimentato con un mio compare fino a qualche mese fa e devo dire che l'analogia col Grappling, praticando adesso entrambe le cose, si potrebbe concepire nei termini: fare tuishou nella maggior parte dei casi è solo come fare pummeling/esgrimate, senza studiare come cinturare l'avversario, portarlo a terra ecc... A mio parere vi è una compatibilità a livello basilare, di principi fondamentali del movimento e struttura corporea, non nell'applicabilità (
https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=16748.0)
Quasi sempre ci si ferma a giocare alle braccia con la finalità di spingere e basta. Questo può essere problematico in vista di una suo utilizzo per sperimentare o per una sua contaminazione, come anche i divieti di afferrare ecc. Il problema è che per la maggior parte dei praticanti di Taijiquan, già il Tuishou rappresenta un livello di contatto corporeo eccessivo e "scomodo", in certi casi. Non è facile nemmeno proporlo.
Non dimentichiamoci infine che si tratta di un esercizio moderno e recente, novecentesco come origine. Quindi non è un qualcosa che possa aver raggiunto attualmente una sua forma compiuta. Bisognerebbe capire cosa c'era prima e che relazione avesse con l'attuale Pushing Hands. Credo, da quel poco che ho visto esercizi in coppia, simili a quelli praticati in altri stili di Gong Fu.
3) Nel Taijiquan di Wang Shu Jin la posizione è con il peso 50/50 e piuttosto naturale, quindi non vi sono di solito problemi con ginocchia che si piegano troppo. Quello che dovrebbe scendere ("affondare") è il bacino, il sacro, non le ginocchia, allungando così la colonna (mentre la sommità della testa si allunga in direzione opposta) e favorendo il rilassamento. A mio parere, ogni praticante poi, a seconda della sua età/struttura fisica/mobilità e dei suoi interessi di allenamento specifici di quel periodo, stabilisce qual'è l'altezza idonea per lui. Vi sono stili in cui si abbassano molto di più e io non credo in un'unica struttura o modalità fissa. Bisogna vedere come ci arrivano, che esercizi preparatori fanno e a che età hanno iniziato per sviluppare una tale flessibilità e mobilità articolare. L'idea in quel caso è di riuscire a sentirsi a proprio agio anche in situazioni difficili, quindi per "mangiare amaro".
P.S.: 4) concordo pienamente con te Elia, ma per il discorso Yiquan (anche se il legame col Sanda, come filtro generale, in Cina sta diventando forte e a me sinceramente non dispiace...anche le MMA si stanno innestando su quel ramo, ultimamente), pur rispettando tantissimo il loro lavoro e percorso, da cui prendo ispirazione, diciamo che l'approccio dei citati Tokitsu e Oyama è decisamente "ibrido". Potremmo almeno citare per il Taikiken il suo amico Kenichi Sawai (fondatore) e Shimada (conosciuto, uno che sa decisamente menare...), per l'Yiquan Guo Guizhi, Cui Rui Bin, Yao Zong Xun, Wang Xuanjie ecc... Scusa per la precisazione, ma sono di parte.