Scrivo in interstile perché immagino che il tema si possa applicare a N discipline... parto da una mia esperienza diretta per capire se sia comune o meno, e cosa ne pensate.
Ho praticato per molti anni karate "tradizionale", e da due anni mi sono dedicato ad altro, come forse molti di voi avranno letto su questo forum. Se mi guardo indietro mi accorgo che verso le figure dei Maestri l'ambiente induceva una vera e propria sudditanza psicologica, per la quale erano praticamente sempre nel giusto e andavano trattati con reverente gratitudine per il tempo, la pazienza e l'amore che ci dedicavano.
Quando ho cambiato disciplina, e soprattutto genere, mi sono reso conto di quanto sia forte questo meccanismo nelle occasioni in cui mi capita di confrontarmi, per scritto o di persona, con ex-compagni di allenamento che tutt'ora praticano. Le conversazioni sono generalmente piuttosto serene, fino a che... fino a che non leggono nelle mie parole, spesso anche involontariamente, una critica a qualche Maestro o al Caposcuola (il Santissimo).
Su questi temi il nervo è scopertissimo, e qualsiasi frase, anche la più innocente e innocua, viene letta come lesa maestà, tradimento, mancanza di rispetto, e immediatamente redarguita.
L'interlocutore si affanna immediatamente a tessere le lodi della figura che ritiene attaccata, si spertica nel ricordare quanto io gli debba in gratitudine e quanto sia stato fortunato ad avere i suoi benevolenti insegnamenti. Senza ricordarsi dei soldi spesi, dei sacrifici, della fatica, delle rinunce, delle delusioni... tutte cose che fanno parte di qualsiasi disciplina sportiva ma che vanno completamente rimosse, a sostegno del fatto che ci abbeveriamo tutti dalla benevola saggezza che certe figure trasudano.
Qualche Maestro ci ride su (e lo apprezzo), altri ci marciano e si costruiscono la loro fama, ma di certo mi fa impressione vedere l'acritica e totale ammirazione che molti allievi dedicano loro, e la foga con cui si lanciano a difenderli anche senza che ce ne sia bisogno.
Spesso ho l'impressione che lo facciano perché temono di guardare dentro loro stessi, di vedere le incongruenze e le mancanze di quello che praticano. Incongruenze e mancanze che appartengono a tutti gli ambienti, ma che non possono appartenere alla Via della Saggezza !!!
Ora mi chiedo... ma sono sfigato io o capita anche a voi? Fatemi sapere, apprezzo.