Do il mio umile contributo.
Secondo me si può trovare un po' di tutto in questo ambiente.
E la colpa, se possiamo parlare di colpa, può essere del "maestro", degli "allievi" o di entrambi.
Diciamo che certe cose possono attecchire solo in persone o ambienti predisposti.
Sia che il maestro sia volontariamente orientato in quella direzione, sia che invece non lo sia o addirittura "lavori" perchè l'ambiente non sia quello.
Mi è infatti capitato di vedere anche allievi fedelissimi che, nonostante il maestro cercasse di "sdoganarli" e di smitizzare la "loro" immagine di lui, proprio non ci arrivavano.
Di contro ho visto (ed in un caso anche vissuto) il caso opposto, dove il "maestro" si prendeva troppo sul serio, tanto che alla fine ha "varcato la soglia", secondo me (e vedendolo adesso mi sembra proprio "sbroccato alla grande", sempre IMHO).
Poi può capitare di tutto.
Per esempio (di cose che ho visto).
- Allievi intraprendenti -
Parecchi anni fa, quando praticavo Aikido, ne ho vista una veramente "carina". Un gruppo di 4 o 5 (non ricordo esattamente) completamente a digiuno di Aikido, ma molto interessati a conoscerlo, è venuto a chiedere al Maestro se poteva far loro un corso. Essendo molto preso, ha delegato il suo secondo (bravissimo IMHO e comunque con qualche cosa come quasi 20 anni di esperienza alle spalle nell'Aikido). Questi si accordano e fanno un bel corso bisettimanale di 6 mesi. Al termine ringraziano, si riuniscono nella loro associazione/federazione (il dettaglio non lo ricordo) e si danno tutti la loro bella cintura nera 4 grado. Quindi vanno dall'istruttore e gli dicono che, siccome sanno che è bravo, vorrebbero dargli la cintura marrone nella loro associazione e che se vuole può subito fare con loro l'esame per la nera. Al che lui sorride e, ringraziandoli, declina l'invito.
- Maestro di alto livello -
Parecchi anni fa (è il mio equivalente di un "c'era una volta"), per pura curiosità sono andato con un mio compagno ed il mio Maestro ad un multistage; più maestri nel corso di una giornata hanno un'ora ciascuno per proporre la propria disciplina.. Il primo "maestro", famoso e con molti allievi al seguito e nelle sue varie palestre,, si propone con tecniche di combattimento. Dopo un paio di cose abbastanza semplici, ma comunque eseguite in modo un po' opinabile, parte con la tecnica di punta. "Se uno in strada vi attacca roteando le braccia dall'alto verso il basso (immaginate uno che nuota a stile libero da in piedi e avete la fotografia) voi prima vi abbassate, quindi muovete velocemente le mani avanti e indietro sopra la testa per bloccare tutti i colpi che arrivano. Aspettate quindi il momento giusto e mentre fate questo, allungate la mano destra e colpite leggermente con la punta delle dita gli addominali dell'altro; ma solo per distrarlo in modo che rilassi gli addominali stessi; quindi ripartite con un pugno in pancia e vedrete che andrà giù"....
!!!!
Al che penso di aver visto/capito male... e invece no. i suoi allievi si preparano e provano entusiasti al tecnica di "difesa"; alcuni altri "esterni" alla palestra si guardano perplessi o provano ridacchiando.
Per rispetto verso me stesso mi astengo dal provare la cosa e mi porto in silenzio al bordo del quadrato; il mio compagno mi guarda e non dice niente: ha capito al volo. Mi raggiunge.
Aspetto tecniche migliori.
Arrivano.
Con fare importante (forse spronato dalla mia silenziosa autocensura), guardandomi di sbieco con fiero cipiglio, si posiziona davanti al mio compagno e spiega: "se uno vi tira un calcio frontale, voi vi posizianate ben saldi in ma bu davanti a lui, vi abbassate e lo afferrate al volo; quindi tirate e nello stesso tempo, se non basta, avanzate per fargli lo sgambetto. Prova tu. Tirami un calcio a piena potenza. Non ti preoccupare, mi sono allenato dai monaci e i colpi li blocco e comunque non li sento." Il mio compagno rispettosamente gli chiede se è sicuro di volerlo davvero a piena potenza, al che: "Ho detto di non preoccuparti, lo prendo." Lui tira (non veramente potente, è una persona buona); il maestro lo riceve in pancia e va giù. "Non ero pronto, riprova" (dopo i 5 minuti per riprendersi). Questa volta per compassione gli e lo tira anche lento; lui lo prende e tira la gamba verso di sè. Il mio compagno, un po' sbilanciato di suo per l'atipica manovra di salvaguardia dell'opponente, cade e, senza pensarci o volere, alza l'altra gamba.
Risultato: spremuta di ammenicoli del maestro con altri n minuti per riprendersi.
Infine questi si rialza e gli dice in maniera arrogante "Bravo, bravo, che volevi dimostrare? Guarda che stavo dimostrando solo una tecnica, se stessimo combattendo ti avrei bloccato e atterrato! " E se ne va.
Al che io ritorno a bordo campo ed aspetto che termini le "tecniche a due".
Quindi fa mettere tutti in ma bu per un minuto urlando come un matto e dicendo che i monaci quella posizione la tengono per mezz'ora. Ed i suoi allievi, in ogni momento, ad adorarlo. Nonostante quanto visto/fatto nella sua ora di lezione. E a guardar me ed il mio compagno con malcelato disprezzo, commentando come fossimo disturabatori della lezione e cattivo esempio di marzialisti.
(Il mio Maestro per sua fortuna/sfortuna non partecipò a cotal gaudioso seminario: appena arrivato fu placcato dall'organizzatore che per tutta la durata del multi stage lo educò sulle apparizioni misteriose di ufo ed alieni in Italia..... non so a chi sia andata meglio....)
Ciao Nick