La figura dei Maestri e la sudditanza psicologica

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Offline Saburo Sakai

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La figura dei Maestri e la sudditanza psicologica
« on: April 28, 2014, 15:43:21 pm »
+2
Scrivo in interstile perché immagino che il tema si possa applicare a N discipline... parto da una mia esperienza diretta per capire se sia comune o meno, e cosa ne pensate.
Ho praticato per molti anni karate "tradizionale", e da due anni mi sono dedicato ad altro, come forse molti di voi avranno letto su questo forum. Se mi guardo indietro mi accorgo che verso le figure dei Maestri l'ambiente induceva una vera e propria sudditanza psicologica, per la quale erano praticamente sempre nel giusto e andavano trattati con reverente gratitudine per il tempo, la pazienza e l'amore che ci dedicavano.
Quando ho cambiato disciplina, e soprattutto genere, mi sono reso conto di quanto sia forte questo meccanismo nelle occasioni in cui mi capita di confrontarmi, per scritto o di persona, con ex-compagni di allenamento che tutt'ora praticano. Le conversazioni sono generalmente piuttosto serene, fino a che... fino a che non leggono nelle mie parole, spesso anche involontariamente, una critica a qualche Maestro o al Caposcuola (il Santissimo).
Su questi temi il nervo è scopertissimo, e qualsiasi frase, anche la più innocente e innocua, viene letta come lesa maestà, tradimento, mancanza di rispetto, e immediatamente redarguita.
L'interlocutore si affanna immediatamente a tessere le lodi della figura che ritiene attaccata, si spertica nel ricordare quanto io gli debba in gratitudine e quanto sia stato fortunato ad avere i suoi benevolenti insegnamenti. Senza ricordarsi dei soldi spesi, dei sacrifici, della fatica, delle rinunce, delle delusioni... tutte cose che fanno parte di qualsiasi disciplina sportiva ma che vanno completamente rimosse, a sostegno del fatto che ci abbeveriamo tutti dalla benevola saggezza che certe figure trasudano.
Qualche Maestro ci ride su (e lo apprezzo), altri ci marciano e si costruiscono la loro fama, ma di certo mi fa impressione vedere l'acritica e totale ammirazione che molti allievi dedicano loro, e la foga con cui si lanciano a difenderli anche senza che ce ne sia bisogno.
Spesso ho l'impressione che lo facciano perché temono di guardare dentro loro stessi, di vedere le incongruenze e le mancanze di quello che praticano. Incongruenze e mancanze che appartengono a tutti gli ambienti, ma che non possono appartenere alla Via della Saggezza !!!
Ora mi chiedo... ma sono sfigato io o capita anche a voi? Fatemi sapere, apprezzo.
« Last Edit: April 28, 2014, 16:11:44 pm by Saburo Sakai »
Lo spirito viene prima della tecnica.

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Offline Fabio Spencer

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Re:La figura dei Maestri e la sudditanza psicologica
« Reply #1 on: April 28, 2014, 16:41:45 pm »
+1
premesso che la mia ex-palestra ha dei numeri abbastanza ridotti quindi non è certo un esempio statistico significativo.
E premesso che per come si è evoluto il modello di insegnamento sono rimasti gli allievi che più mostravano fin da subito un certo grado di attaccamento che non mi pare "sano"[1].
Non mi è successo quello che capita a te.
Alcuni allievi con cui sono in contatto, e che conosco di più, anche se in disaccordo con le mie eventuali critiche non adottano il comportamento da te descritto.
Eventualmente rispondono esponendo le loro tesi, che ovviamente ricalcano quelle sentite in dojo, ma testimonia che certe domande se le sono fatte anche loro e che hanno espresso questi dubbi a loro volta.
Altri, quelli di cui parlavo in nota, ovviamente adottano un modello di comportamento come quello che descrivi tu.
Ma credo che nel loro caso ci sia da aspettarselo.
 1. ed il maestro, appurata questa "dipendenza" non può certo abbandonarli ma onestamente sta cercando di renderli autonomi, ma il processo è lento
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Kufù

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Re:La figura dei Maestri e la sudditanza psicologica
« Reply #2 on: April 28, 2014, 17:01:00 pm »
+1
abbiamo anche noi qualche soggetto che si comporta a quel modo

abbiamo anche capito le motivazioni, capito subito ed evidenti a tutti meno che ai diretti interessati stessi inconsapevoli: lo fanno per leccarle il qlo al maestrissimo

ma non e' tanto l'ambiente palestra/scuola, e' che loro sono appunto fatti cosi' di natura, lecchini ovunque
Giovane furbino io rispondo agli uomini di paglia con gli uomini di paglia, per il sano principio di non sprecare energie inutili. Nel senso che la puzza di sviamento la sento a km, specie perche' ci conosciamo da un sacco e non spreco energie quando fai le nubi d'inchiostro.

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Offline Saburo Sakai

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Re:La figura dei Maestri e la sudditanza psicologica
« Reply #3 on: April 28, 2014, 17:09:51 pm »
0
Grazie per le risposte che mi avete portato finora. Potrei raccontarvi episodi tra l'ironico e l'agghiacciante, ma aspetterò altri contributi... XD
Lo spirito viene prima della tecnica.

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MatteoC

Re:La figura dei Maestri e la sudditanza psicologica
« Reply #4 on: April 28, 2014, 18:06:13 pm »
+1
Io (per la mia limitata esperienza) credo che un buon insegnante desideri che i propri studenti prendano la propria strada. Credo che questi 'maestri' che creano questo 'rapporto morboso' lo fanno proprio per il fatto che non hanno un ca**o da dire e da insegnare, perciò si costruiscono dei 'discepoli' per l'esaltazione del proprio ego e per avere continua conferma di quello che pensano o credono senza mai metterlo in discussione per verificarlo; l'apertura mentale (e qui si apre un mondo di riflessioni) è alla base di quello che io intendo per 'appassionato di sport' prima ancora che di arti marziali.

Discorso diverso per quelli che dopo 6 mesi di pratica e con una cintura bianca in vita stanno a sindacare sui parametri che l'insegnante ha usato per promuovere cinture di grado superiore (mi è capitato e vi garantisco che è stato agghiacciante  :o) o sui metodi di allenamento utilizzati.

E comunque io sono CONVINTO che ognuno ha il maestro/insegnante che si merita.


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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:La figura dei Maestri e la sudditanza psicologica
« Reply #5 on: April 28, 2014, 18:55:30 pm »
+2
Qualche praticante poco consapevole lo conosco, in genere non credo dipenda dal tipo di disciplina praticata - marziale o meno - e solo in parte dall'insegnante.

Poi la mancanza di confronti esterni in genere peggiora la situazione. Probabilmente già il fatto che tu saburo abbia cambiato disciplina per certi tuoi ex compagni di allenamento può essere una specie di tradimento

E comunque io sono CONVINTO che ognuno ha il maestro/insegnante che si merita.
Concordo in generale ma ci sono anche grosse eccezioni
« Last Edit: April 28, 2014, 18:57:05 pm by Giorgia Moralizzatrice »
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile

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Offline Saburo Sakai

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Re:La figura dei Maestri e la sudditanza psicologica
« Reply #6 on: April 28, 2014, 20:54:40 pm »
0
Concordo con Giorgia, e sostengo che spesso l'ambiente in cui praticare non si sceglie con gli strumenti logico-razionali della consapevolezza, ma più spesso per una serie di fattori ci si indirizza verso un ambiente piuttosto che altri. Non è che tutti quando desiderano fare AM possono scegliere tra mille discipline in modo consapevole, soprattutto 10-15 anni fa sceglievi cosa avevi a portata di mano per località,  conoscenze personali, e sentito dire. Non c'erano tutti gli strumenti social di ora.
E non sono d'accordo sul fatto che tutti i Maestri che creano sudditanza siano in malafede, spesso capita che siano semplicemente persone carismatiche, e che quelle caratterialmente più fragili vi si attacchino morbosamente in cerca di certezze.
Semmai a questi Maestri si può imputare una mancanza di impegno nel disincentivare gli allievi meno indipendenti.
Però più che i soliti sfoghi su di chi sia la colpa, attribuita in maniera grossolana, mi piacerebbe leggere dei contributi che aiutino a delineare un quadro psicologico e sociologico delle figure e degli ambienti interessati.
« Last Edit: April 28, 2014, 20:56:19 pm by Saburo Sakai »
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Offline Rev. Madhatter

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Re:La figura dei Maestri e la sudditanza psicologica
« Reply #7 on: April 28, 2014, 21:36:02 pm »
+3
Secondo me c'e' una diretta correlazione tra quanto concreto e' un insegnamento e la nascita' di questi atteggiamenti.

Meno riscontri hai nella tua pratica e piu' devi fidarti a priori dell'insegnamento che ricevi.
E se non puoi giudicare la qualita' di quello che apprendi devi fidarti di chi te lo insegna e di quello che dice.

Si finisce cosi' ad idealizzare tale figura, dalla quale alle volte le persone traggono letteralmente la loro forza (Io sono forte perche' il mio maestro e' forte).
Gli attacchi a qualcosa di cosi' importante per come un individuo si percepisce sono quindi considerati gravi e si reagisce eccessivamente...

(Spesso poi piu' sacrifici si fanno piu' e' difficile rinunciare a qualcosa, anche se investiamo semplicemente molto tempo in una pratica faticheremo a cambiare idea in proposito.)



Poi ovviamente dipendera' dai singoli di invididui e da un sacco di circostanze...
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
"ISCRIVITI GRATIS
va bene
SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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Offline Saburo Sakai

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Re:La figura dei Maestri e la sudditanza psicologica
« Reply #8 on: April 28, 2014, 22:21:16 pm »
+1
Grazie Mad, analisi perfetta !  :sur:
Però mi ammazzate i dibattiti così !! :blue:
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Offline Kufù

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Re:La figura dei Maestri e la sudditanza psicologica
« Reply #9 on: April 28, 2014, 22:23:15 pm »
0
Grazie Mad, analisi perfetta !  :sur:
Però mi ammazzate i dibattiti così !! :blue:

troppe aspettative  :P
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Offline Saburo Sakai

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Re:La figura dei Maestri e la sudditanza psicologica
« Reply #10 on: April 29, 2014, 08:54:42 am »
-1
A sostegno di quanto detto da Mad aggiungo che non soltanto l'assenza di confronto, che è il punto chiave, ma tutto il meccanismo è strutturato per crear dipendenza dalla struttura gerarchica: dall'assegnazione dei gradi, allo svolgimento delle lezioni, alla partecipazione ad eventi.
E la figura come "maestro di vita" assume contorni grotteschi nel momento in cui va ben oltre la fase formativa dei praticanti.
Se infatti in qualsiasi sport l'istruttore riveste per il bambino un esempio (almeno dovrebbe) e uno stimolo, appena l'individuo cresce di età il rapporto naturalmente si modifica, con l'insegnante che diventa essenzialmente un tecnico che si occupa solo del miglioramento sportivo dell'atleta.
Nelle AMT, già che è dura parlare di atleti in molti casi, il rapporto di dipendenza dalla figura del "maestro di vita" non si interrompe mai, e così si vedono quarantenni pendere dalle labbra di cinquantenni e scattare sull'attenti anche per questioni esterne alla palestra-dojo, o sessantenni riverire come padri-padroni dei settantenni che fanno il loro interesse, e così via.
Con la storia della "continua crescita" fa comodo al sistema che in realtà la gente non cresca mai.
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Offline Ethan

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Re:La figura dei Maestri e la sudditanza psicologica
« Reply #11 on: April 29, 2014, 09:13:02 am »
0
Atteggiamenti simili non sono imputabili all'ambiente o al carismatico M. Pinco Pallino, ma a complessi personali.

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Offline Saburo Sakai

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Re:La figura dei Maestri e la sudditanza psicologica
« Reply #12 on: April 29, 2014, 09:23:28 am »
0
Ti posso assicurare invece che nella mia esperienza travalicano la singola palestra, si estendono perfino al livello federale. Più ci si avvicina ai vertici e più sono marcati...
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Offline Fabio Spencer

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Re:La figura dei Maestri e la sudditanza psicologica
« Reply #13 on: April 29, 2014, 09:29:53 am »
+1
Saburo, mi sembra che tu dia per scontata una certa malafede.
Io credo che non sempre sia così.
Che certi meccanismi nascano senza volotà di dolo, ma poi si rafforzino per effetto sinergico.
[EDIT] parlo della singola palestra, per quanto concerne le federazioni non ho esperienza quindi mi fido della vostra valutazione.
« Last Edit: April 29, 2014, 09:31:26 am by Fabio Castello »
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline The Spartan

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Re:La figura dei Maestri e la sudditanza psicologica
« Reply #14 on: April 29, 2014, 09:51:02 am »
+2
Oltre a quotare Mad, il discorso è che un certo modus operandi è insito purtroppo in certe discipline e nn si fa nulla per modificarlo anche minimamente...
Sul discorso della malafede quoterei Fabio ma fino a un certo punto perchè per le cose che ho sentito e letto in questi anni nn credo che ci si possa spingere a certi livelli di coglionaggine quindi scatta il dolo....
Poi i fanboy ci sono anche in discipline più moderne ma il contesto psicologico è totalmente differente.
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