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La parte sopra non la "commento" per un motivo motlo semplice: onestamente non ho compreso il succo del discorso.
Ti chiedo perdono, mi era sfuggito il tuo post. E ti chiedo perdono per non essermi spiegato con maggiore chiarezza.
Faccio un esempio (con tutti i limiti di un esempio).
Mettiamo che decido di fondare una disciplina di combattimento, un'arte marziale che chiamerò "Zìxué Ti Guai". Diciamo che la imposto come disciplina votata all'autodifesa e senza sbocchi nelle competizioni sportive.
Dopo aver fissato dei principi di base, svilupperò un corpus tecnico di azioni di copertura, difesa, percussione, leve, proiezioni, ecc... Per farlo metterò dentro quelle che sono le mie conoscenze in materia, più qualcos'altro "rubacchiato" qua e la, ma che comunque nell'insieme danno l'idea di una disciplina organica.
Dopo aver avuto un discreto successo, scelgo i nuovi istruttori che diffonderanno la mia arte (i futuri maestri): ipotizziamo che siano solo tre quelli "meritevoli" e sufficientemente capaci.
Ognuno di loro fonderà un nuovo centro di insegnamento, con i propri allievi, e sull'insegna fuori dalla porta di ognuno di questi ci sarà scritto: "Zìxué Ti Guai".
Questi tre maestri di "Zìxué Ti Guai", però, hanno inclinazioni e percorsi personali differenti: uno aveva già studiato alcuni sport da combattimento, un altro è attratto da altre discipline di autodifesa, mentre l'ultimo è cresciuto marzialmente solo nella scuola di "Zìxué Ti Guai".
Perciò (dopo che il fondatore è passato a miglior vita
[1]), il primo, col tempo, comincerà a formare allievi con l'intento di avviarli alle competizioni: sceglierà il regolamento più congeniale, interpreterà i principi fondanti dell'arte marziale di conseguenza e più o meno velocemente aggiornerà il bagaglio tecnico della disciplina, eliminando gli elementi non utilizzabili in gara e modificando alcune impostazioni di base.
Il secondo, invece, avvicinatosi a esperienze marziali di tipo "militare", orienterà il suo insegnamento verso un settore molto più specialistico, che includerà anche (per esempio) l'uso di armi da fuoco: sulla base dei principi di base, i suoi allievi tenderanno ad essere "macchine da guerra" e non semplici civili che vogliono difendersi.
Il terzo, infine, molto legato all'insegnamento ricevuto, trasmetterà pari-pari quanto appreso, con alcune (apparentemente) piccole variazioni dovute ad interpretazioni personali, piccole dimenticanze e un pizzico di fantasia coltivata in assenza di un concreto confronto con la realtà.
Al culmine del loro insegnamento, ognuno di questi tre maestri avrà investito del compito di tramandare l'arte una nuova generazione di istruttori, con un numero di allievi che continua a crescere nel tempo. I nuovi allievi delle tre linee di insegnamento si iscriveranno tutti ad una scuola di "Zìxué Ti Guai", ma ormai le differenze saranno ben nette e, sebbene tutti facciano riferimento ad un unico fondatore e basino a loro pratica sugli stessi principi, si troveranno, di fatto, a praticare discipline che in comune hanno solamente il nome. Dopo le terza, o la quarta, generazione di istruttori/maestri quelle che erano tre diverse linee di insegnamento è molto probabile che siano diventate molte di più, ognuna con sfumature differenti nelle finalità, nella pratica quotidiana, nel tipo di allenamento, ecc..., ma tutte con riferimento base i principi originari e il nome ("Zìxué Ti Guai"). Per questo, quando si troveranno ad incontrarsi (o a scriversi su di un forum) i praticanti di quelle diverse linee immagineranno di appartenere ognuno a quel 1% che li rende differenti dal restante 99%, senza riuscire ad immaginare che potrebbero essere un 1% contro altri novantanove 1%; o, molto più realisticamente, una minima percentuale (diciamo 5%?) contro 2,5%, 6%, 11%, 12,5%, 24%, ecc...
[2]I principi restano (se validi), mentre le tecniche possono cambiare. Dipende dagli scopi che ci si prefigge.