Insomma doveva essere una mattinata rilassante in quel di Cogne prima di riprendere la via del ritorno. In tenuta cittadina, decidiamo di fare una puntatina alla graziosissima Gimillan poco sopra, mangiare due cose al sacco e partire. Dopo pranzo ci sta ancora una piccola passeggiata e ci si trattiene ancora qualche minuto per girare lì intorno. Dopo una piccola salita un sentiero (segnato nella mappa acquistata il giorno prima al centro informazioni per turisti) costeggia una cascina, un casale o non so che cazzo, senza recinzioni di sorta, che si trova a occhio a un centinaio di metri o più. In lontanaza due cani che giocano. Carini, sisì. Non ci soffermiamo e non rallentiamo il passo, semplicemente camminiamo tranquillamente. Uno dei due sacchi di pulci alza la testa con quel fare tipico del cane che non vuole fare amicizia, lo vedo con la coda dell'occhio (sempre spirito presente), e non mi piace. Ma tiriamo innanzi. Dopo un paio di curve e dossi, io, continuando a guardarmi indietro, mi accorgo che ci segue... non è enorme, ma nemmeno piccolo. Lo dico, e decidiamo di continuare come se niente fosse, dopotutto così si dice di fare e poi siamo già un bel po' distanti dal campo del casale. Alla curva seguente non solo continua a seguirci ma si sta pure avvicinando. Mi assicuro che mia moglie stia davanti, e dico a tutti di iniziare ad armarsi, ci sono mucchi di pietre e faccio scegliere quelle più comode da tenere, appuntite a sufficienza per entrare in un occhio e della massa che ritengo sia opportuna per sfondare agevolmente un cranio. Vorrei un bastone ma mi devo accontentare di un ramo spezzato non troppo solido ma con diversi nodi appuntiti.
Decidiamo di evitare lo scontro e proseguire, la mappa dice che, facendo un po' di strada, dovremmo ricongiungerci con un altro sentiero che dovrebbe riportarci al punto di partenza senza ripassare da lì.
Nel frattempo il cane si avvicina, e io ritengo che sia ora di utilizzare il mio (sfondo a raggiera colorata che ruota su un perno)
KEY DEFENDER![1] Visto che il cane è evidentemente alle calcagna, lasciarsi dietro un po' di capsicum
potrebbe magari rallentarlo, o addirittura neutralizzarlo e nel migliore dei casi darci la possibilità magari di rincarare la dose e accopparlo a sassate. Impugno l'aggeggio, braccio rilassato lungo il corpo, bocchetta rivolta dietro e in basso e pigio...
Il nulla cosmico...Bestemmio tutti gli dei antichi e nuovi con particolare preferenza su di uno, e faccio anche una bella figura di merda, visto che mi sono sempre bullato di quanto sono previdente a tenermi il KEY DEFENDER. Immagino quanto sarebbe stato interessante se la cosa fosse successa non mentre cercavo di giocare d'astuzia ma magari in un combattimento (o come lo si vuole chiamare). Vabbè, non ci resta che proseguire e saliamo per una buona mezz'ora.
Peccato che l'incrocio con il sentiero che stiamo cercando non esiste e il nostro percorso finisce nel nulla in mezzo agli alberi
Il cane sembra abbia desistito nel seguirci ma è ovvio che terrà d'occhio il sentiero nel caso tornassimo. Potremmo probabilmente avere la meglio insieme su di lui, ma non è detto che la cosa non abbia conseguenze spiacevoli, fosse anche rimetterci il tendine di una mano.
Allora optiamo per scendere il fianco della montagna tenendo la direzione giusta e sperando di incontrare prima o poi il dannato sentiero. Segue una discesa impervia in completa mancanza di attrezzatura, in mezzo a cespugli, rovi, pietraie, alberi, alberi riversi a seguito di una valanga, rami intrecciati, su fondo completamente scivoloso, cedevole e
franabbile... e addosso ho delle fottute Puma. Mio cognato è l'unico che ha le scarpe buone ed è ovviamente in ottima condizione fisica, quindi talvolta va in avanscoperta per indicare a me e mia moglie il percorso meno rischioso. La direzione la sappiamo ma dobbiamo spesso deviare per evitare di trovarci in posti troppo pericolosi dove un passo falso significherebbe farsi male seriamente nel migliore dei casi. Affondiamo a volte nella terra umida fino alle ginocchia, dobbiamo arrampicarci, strisciare giù di culo e a volte usare rami spinosi come appiglio. Mi faccio strada tra i rami secchi più piccoli usando il ramo a mo' di Rambo, ma purtroppo a un certo punto si spezza, non che sia una sorpresa ma ne approfitto lo stesso per ricordare a Dio quanto lo stimo. Io ovviamente rimango sempre vicino a mia moglie e la precedo, aiutandola, ma se la cava egregiamente, è piccola ma tosta e non caccia un lamento. Un paio di volte, avendo leve più piccole delle mie, non riesce a sfruttare gli appigli che ho usato io e in pratica la faccio saltare acchiappandola al volo. OK che è leggera, ma non sono sicuro che prendere 45 kg in caduta al volo ammortizzando in modo che non si faccia male, con apppoggio su terra fangosa in pendenza sarebbe stato così agevole senza avere fatto pesi.
Dopo aver fatto l'ennesimo surf di culo su un pendio fangoso, e dopo essere atterrato non proprio bene, con caviglia e tendine a zampa d'oca che poi me la faranno pagare, riusciamo finalmente a scorgere il sentiero agognato (e meno male che c'è).
Non resta che percorrerlo...
Il problema è che comunque ci accorgiamo che passeremo lo stesso vicino al casale. Al chè io, che adesso sono alla testa del gruppo, mi preparo. Prendo il pile che avevo addosso, e infilo le due maniche sul braccio sinistro, avvolgendo alla meglio il resto della maglia. Questo sarà il bersaglio che offrirò nel caso la bestiaccia tornasse a trovarci. Nella mano sinistra tengo il moncone del ramo di cui sopra con impugnatura a rompighiaccio, in modo che il bersaglio il sacco di pulci debba comunque sudarselo. Nella mano destra la pietrozza che mi sono tenuto, mi assicuro che l'impugnatura sia salda e mi figuro di rimanere in guardia defilata, per non dare in pasto le mie gonadi troppo facilmente, e calare di potenza su naso e occhi con lo spunzone mentre il cane dilania la felpa e, spero non troppo, il braccio sinistro. Nella tasca davanti della felpa metto dei sassi più piccoli e maneggevoli da usare a mo' di arma da lancio, magari mi va di culo prima di arrivare all'hand-to-paw. Ci muoviamo in silenzio, a mo' di ninja (quelli veri dei film, non quelli finti che infestano il nostro mondo reale), teniamo d'occhio i campi a monte in modo che il cane non si avvicini senza che ce ne accorgiamo, io precedo il gruppo uscendo dal sentiero e allargando le curve in modo da non fare mai svolte alla cieca, e quando possibile ci teniamo sotto il dislivello. Camminiamo in silenzio e con passo felpato... e giuro che se la bestia si fa viva e se riesco ad avere la meglio, la faccio soffrire.
Per fortuna alla fine riusciamo a tornare a Gimillan indenni, luridi e puzzolenti da far schifo, ma interi. Mi porto a casa una distorsione a una caviglia, un qualcosa al tendine con annesso versamento, comunque piccolo in apparenza, che se non passa entro un paio di giorni mi toccherà tornare dal fisio
e un sacco di schegge da cercare simpaticamente in profondità delle mani con ago e pinzette.
Grazie mille Key Defender
Siccome il giro serio in montagna è per questa estate e saremo oltretutto solo io e mia moglie, penso proprio che, per situazioni di questo tipo mi procurerò qualcosa di tosto che non può guastarsi, just in case