Nella situazione che hai racconato dal mio umile punto di vista vedo una situazione di estrema difficoltà senz'altro, ma vedo anche una tattica che, sebbene "ultima spiaggia", è presa consapevolmente.
Raser non è andato KO probabilmente perchè è uno di quelli, un po' per un dono di natura innato un po' per spirito, che vanno avanti finchè non sono completamente smontati. Lo zombi (senza voler essere un termine dispregiativo) è il paragone che mi viene.
In Raser, non in assoluto ma in relazione a Pantangco, vedo una situazione di completa mercè. Attivo forse, ma senza nessun tipo di efficacia. Un solo attacco utile forse, la faccia viola e il sangue, l'affaticamento (nemmeno il jab riusciva a mettere). Secondo me si è sgonfiato già dopo la prima fase di lotta dove, per quanto ne so, questo succede quando non c'è sufficientemente esperienza.
Pantangco era ancora fresco, aveva tutta la benzina (mi pareva già dall'inizio, ma lo confermano i video degli altri incontri) ed era completamente illeso. E appunto, con sempre nelle gambe un potenziale KO da 30' e oltre con fattura della mandibola.
Il KO è implicitamente accettato ogni volta che si sale su ring, tatami o gabbia, correggimi se sbaglio.
Non è il KO quindi il problema, se non si vuole andare KO non si gareggia a contatto pieno.
Il problema è quando il rischio di infortuni a medio lungo termine si fa consistente e probabile. Non tutti reagiscono al dolore allo stesso modo, ma le bombe se le stava prendendo eccome e quelle si pagano comunque, anche se lì per lì "non fa male!".
Ti chiudi in guardia a riccio? OK.
Prendi le botte, le sopporti, ma hai ancora le mani pesanti per mettere colpi di rimessa e fargliela pagare? OK.
Prendi le botte, sei ancora in piedi ma ti muovi praticamente a casaccio e non ne hai più? Ecco, se uno ha perso ormai fiato, guardia, tecnica e tattica e va avanti solo con la forza di volontà e lo spirito di sopportare il dolore, è tutto molto eroico e poetico, e anche un po' samurai e un po' Rocky se vogliamo. Ma non ci vedo nessuna utilità pratica.
Io piuttosto dico, anzi
direi, facciamo un passo indietro, rivediamo alcuni fondamentali, cimentiamoci per un periodo in qualche sfida più a livello che sia adatta a superare i difetti (magari in questo caso incontri di Boxe o Kick), e poi ci riproviamo... AKA principio della progressività
Sempre umilissima opinione di non addetto ai lavori