Ora che abbiamo chiuso il Bootcamp con i tre nuovi livelli 8 è il caso di dire un paio di cose.
Ebbene, in più di 25 anni di cose in palestra e in allenamento ne ho viste e sentite tante per cui un certo pelo sullo stomaco ce l'ho e, pur essendo notoriamente divenuto più sensibile
dopo la nascita dei miei figli, mai avrei pensato di potermi commuovere sul tatami per qualcosa che mi toccasse direttamente ma la vita è bastarda in maniera inaspettata a volte e mi è toccata questa primizia...
Nei primi due giorni di corso open, io mi sono occupato di formare sostanzialmente le persone, sei, che dovevano prendere il livello 3, mostrando loro le varie tecniche, assicurandomi che cogliessero i punti fondamentali di ognuna e supervisionando poi la corretta esecuzione man mano che aumentava la velocità; in questo gruppo spiccava, per vari motivi, un ragazzone di chiara origine parasamoana, di nome Waylon, in servizio presso le forze di sicurezza della US Navy, con il quale si è creato da subito un bel feeling e un rapporto molto aperto di collaborazione e condivisione, anche in virtù del fatto che spesso le esigenze di alcuni operativi vanno oltre lo "stretto necessario" del livello 3 o 4 che sia...
E lui è stato sicuramente uno dei maggiori estimatori delle pause denominate "pussy shot" che hanno in qualche modo caratterizzato il lavoro dei gruppi sotto la mia supervisione...
Arrivato il pomeriggio del mio congedo anticipato, dopo aver io salutato e ringraziato e ricevuto ringraziamenti sicuramente gratificanti (di solito "superbo" abbinato a me lo usano nel senso peggiore del termine...
), Waylon mi ha chiamato in disparte offrendomi subito una stretta di mano...lì per lì nn ho capito il senso di cosa stesse facendo, ho solo percepito una cosa fredda nella sua mano ma poi mi sono dovuto concentrare sulle sue parole...
Per farla breve, dopo un ringraziamento che era di per sè già toccante, mi sono ritrovato nella mano un Challenge coin o Coin of Honour delle US Navy Security forces...
Per chi non lo sapesse e nn avesse voglia di wikipidizzarsi, il coin è una specie di monetona/stemma della unità di appartenenza e, con una tradizione che risale sia alla seconda guerra mondiale che, soprattutto, ai tempi del Vietnam, che viene assegnata in casi particolari a uno o più membri per "outstanding service or performance of duty" e che rappresenta per molti una sorta di ulteriore riconoscimento di appartenenza a un'elite oltre che di estrema fratellanza e, così mi è stato spiegato, è assolutamente raro e inusuale che un civile ne riceva uno da un operativo....
Ma alla spiegazione, in parte superflua perchè conoscevo la tradizione, il bambino che è in me vivo e vegeto aveva già preso il sopravvento e con gli occhi pieni di commozione e la trachea in serio periglio non ho potuto che bofonchiare poche ma sentite parole di ringraziamento....e di sicuro il rapporto fra me e lui, nonostante un fuso nemico causa suo stanziamento in Giappone, non finisce lì.
Master at arms c'è scritto sopra, master at arms....cazzo....
M'ha fatto pure passare alla grande il primo controllo di sicurezza in aeroporto...
Detto questo, l'elemento umano è stato molto preponderante in questo camp per quanto mi riguarda, essendo stato per la prima volta in maniera molto consistente dall'altra parte della barricata, visto che Moni, causa ginocchia ballerine, si è limitato, soprattutto coi più giovani, al minimo indispensabile, supervisionando il più delle volte il lavoro mio e degli altri 3 level 8 presenti.
Ma c'era il famoso allenamento speciale a noi riservato prima del corso...
Beh, quello è stata una mezza delusione perchè, per beghe surreali che nn sto a spiegarvi (surreali perchè dopo una settimana di fatto si sono autosmentiti) a 36 ore dall'inizio del corso, una entità non meglio identificata all'interno dell'IDF ci ha precluso non solo l'accesso alla scuola dove avremmo dovuto fare il corso di Combat Shooting, ma persino alle sale interne del Wingate.
Per questo motivo ci siamo dovuti arrangiare e dunque la prima mattina, oltre a una purtroppo lunga intervista/chiacchierata che preso finirà on line, abbiamo fatto un ripasso del curriculum avanzato e la seconda invece un interessante lavoro di sperimentazione su alcuni scenari già contemplati ma ipotizzando svaccamenti di grande dimensione e qui, al solito, il problema è entrare nella testa di Moni, non il semplice trovare soluzioni...
Ma un pò come un papà coi figli delusi, l'ebreo ha saputo far svoltare i pomeriggi coinvolgendo nelle nostre sessioni un paio di ragazzi della Yamas (uno si è poi certificato per i livelli 1 e 2), la polizia di confine israeliana, nota per la sua concretezza e per l'uso reale e quotidiano del KM nella sua accezione più ampia.
Allenarsi con loro è stato all'inizio complesso per una comprensibile ritrosia ad aprirsi con civili e per di più stranieri ma è bastato tirare un paio di bombe ben messe in allenamento (il linguaggio universale dell'ammore) per sciogliere il ghiaccio....
Ed è stata una esperienza utilissima per loro a livello di ampliamento di soluzioni contemplabili ma soprattutto per noi per la natura del loro addestramento che li porta ad acquisire una aggressività rara e una focalizzazione invidiabile, in particolare nel lavoro con le lame.
Per me, ma credo anche per loro, proprio questo lavoro è stato utile perchè loro ci hanno tenuto non solo ad attaccarci come meglio credevano ma in particolar modo con le modalità che loro conoscono direttamente e che per certi versi sono abituati a subire...cosa che ovviamente per certi versi ci ha confortato e per altri, ma a casa Spartan era nell'aria, ha obbligato a una riflessione schietta di sicuro fra noi istruttori...
Passati questi due giorni da cricchetta con tanto di pranzi sorprendenti offerti dall'ebreo, accolti i partecipanti (con alcuni un piacevole ritrovarsi un pò come avviene coi compagni d'armi o di scuola) al corso ufficiale, è arrivato finalmente il fatidico giovedì mattina, giorno di inizio...con riunione preparatoria con Moni per noi 4 level 8 alle ore 05:00! :'(
E se considerate che di 4, 3 stavamo nella stessa stanza, immaginate la sveglia...
(Continua)