Chi studia PA all'università?
La PA la si "fa" sul campo con gli studi prima e la pratica poi.
Guarda, non è per polemica, ma provo a farti un paragone.
"Tizio è un fisico grandissimo!"
"In che università insegna?"
"Ah, in nessuna, la fisica delle particelle si fa, prima studiando, poi praticando nei vari laboratori"
Ti suona sospetto? Sì vero?
Ovviamente il paragone non regge, perché la fisica particellare e la PA sono discipline a diverso grado di sviluppo, di organizzazione della ricerca e di tipologia di "empiricità".
Ora, in un corso X di scienze motorie (es.
http://didattica.unipd.it/offerta/2013/ME/IF0375/2013 ) si studiano materie come:
- teoria e metodologia del movimento umano
- atletica e sport di squadra
- biomeccanica
Immagino dunque, anche scorrendo i cv di alcuni docenti, che costoro sia gente che alla pratica unisce la costante ricerca su questi temi, con pubblicazioni, seminari, ricerche multidisciplinari con medici/biologi/etc.
Se vai a vedere anche il tipo di lavoro pubblicato dai soliti nomi "sacri", tipo Weinek, Bosco, Zatsiorky e compagnia bella, scoprirai che al lavoro con atleti di alto livello, affiancavano una serie di studi e ricerche che venivano discusse, diffuse e pubblicate in ambito accademico.
Si sta affermando invece una generazione di esperti di PA del tutto esterna al mondo accademico, con il quale non comunicano e verso il quale sembrano nutrire un certo fastidio o un sornione disinteresse - suvvia, alzi la mano chi, leggendo blog o articoli di conditioning, non ha mai trovato espressioni di compatimento o derisione per i laureati in scienze motorie, quasi sempre accusati di astrattezza o di avere una preparazione generica, buona tutt'al più per il fitness!
Per carità, ben venga un Ironpaolo, che con la sua mentalità da ingegnere ha saputo scrivere quel bell'articolo sull'EPOC che credo tutti voi abbiano letto... ma a voi non sembra strano questo scollamento dal mondo accademico? Tutti incompetenti a scienze motorie? Dobbiamo quindi aspettare che vengano ingegneri o atleti ben scafati a insegnarci la PA, perché tanto non si studia ma si fa? E se abbiamo bisogno di queste persone, è forse perché c'è qualcuno che nelle università "non fa il suo dovere"?
Ok, sono volutamente provocatorio. Sia chiaro che non voglio né demonizzare i guru della PA 2.0 né offrire il fianco a critiche populistiche sul sapere accademico. Mi interessa capire il perché di questo fenomeno.