Orbene, a parte I scherzi, e soprattutto per rendere merito ai ragazzi che hanno organizzato, vi faccio un riassuntino del seminario "Introduction to pugilism".
Per prima cosa traspare subito la passione dietro a tutto quanto. Si vede che hanno studiato e lavorato un bel po'.
In circa 3 ore (devo dire, volate) abbiamo visto alcuni movimenti basilari (colpi, difese, entrate in lotta).
Si vede subito che è molto diverso dal pugilato moderno, e le ragioni vengono ben spiegate.
Le guardie sono più "aperte" (soprattutto il braccio anteriore) per permettere di deviare meglio i colpi.
Questa è un'altra cosa che si nota subito, ok ci sono schivate e footwork, ovviamente, ma ci sono anche molti modi per bloccare/deviare i colpi avversari.
I colpi stessi sono diversi. Bersagli primari diversi (zigomi/occhio per il viso, plesso solare - detto "mark" - per il corpo), traiettorie a volte diverse, zone di impatto della mano, quasi sempre le nocche (e più per tagliare/gonfiare che per KO). I colpi vengono tirati in modo da sbilanciarsi meno rispetto alla boxe moderna e usando tutto il peso del corpo piuttosto che rotazioni di anche/busto ( ammetto che somigliano più a colpi del karate - tirai BENE
- che alla boxe moderna, a volte). Interessante la dinamica del diretto sx (o comunque anteriore) sia in attacco che in difesa, che potrebbe ricordare i "pipponi" del WT sull'uso del gomito (in questo caso però è chiarissimo il meccanismo e la sua utilità).
Altra cosa che si nota subito ma soprattutto dopo, la necessità di condizionamento degli avambracci, che a forza di parate e deviazioni, accusano
Molto divertenti e pittoreschi a volte anche i nomi delle tecniche... rimarrà storico il "rib bender"
Interessante l'atteggiamento corporeo, molto attento e non perdere l'equilibrio (piedi quasi sempre a terra con tutta la pianta, tallone incluso), e a non lasciare troppo spazio alla possibilità di prese ed entrate in lotta (la maggioranza dei KO avveniva proprio in fase di "lotta", o per proiezioni - che su terra battuta e simili sono particolarmente devastanti - o per strangolamenti e altro).
Belli i passaggi da "colpi a lotta", intuitivi ed efficaci, e molto sfiziosi soprattutto quelli in cui si cerca una presa che permetta in primis di poter continuare a colpire l'avversario più volte prima di proiettarlo (a terra i colpi non erano permessi).
E' stato fatto giustamente notare come molti movimenti/tecniche siano adatti alle moderne MMA, che, in effetti, si avvicinano un po' a quello che doveva essere il "pugilismo" delle origini (ovviamente con tutti i distinguo del caso). Notiamo anche l'assenza dei ganci "classici" e l'uso invece di colpi semicircolari pressochè uguali a quelli, appunto, in uso nelle MMA (che impattando con le nocche e col dorso della mano rivolto verso il bersaglio).
Interessanti anche certi blocchi difensivi che ricordano molto sia la thai che i sud-est asiatico (panantukan etc.), e devo dire decisamente "comodi" ed efficaci.
Ammetto che mi è dispiaciuto di avere solo 3 ore di tempo, visto che di "carne al fuoco" ce n'è tanta e che ci stavamo divertendo un sacco.
Spero di riuscire a partecipare al prossimo seminario che, mi dicono, sarà tra 1 mese 1 mese e mezzo.
Di nuovo un plauso agli organizzatori, sia per la competenza sia per la simpatia