Qual è l'effettivo valore del nostro allenamento nel ChiSao?
Esso rappresenta la media (la via di mezzo) tra la forma (ideale) ed il combattimento reale.
Ci rende capaci di combattere al buio, il che è particolarmente importante poiché molti attacchi avvengono in luoghi bui.
Nella stringente complessità del combattimento a corta distanza, esso ci dà una reale possibilità di non subire danni seri - perfino contro parecchi avversari. (Motto: "Finché sarai in grado di restare incollato alle braccia dell'avversario, non sarai sconfitto").
Ci porta ad agganciarci ed incollarci all'avversario. Questo, a sua volta, richiede grande vicinanza, alla quale un normale avversario non è abituato. Ci introduciamo nella sua zona di sicurezza, dove egli si sente al sicuro, presentandogli una minaccia costante.
In quanto allenamento ideale per i propriocettori, esso ci insegna a muovere la parte del nostro corpo che viene attaccata fuori dalla portata dell'avversario come bersaglio.
Opera una connessione tra i due emisferi cerebrali.
L'effetto collaterale filosofico e psicologico forse più importante è quello di obbligarci a restare nel presente, per gestire ciò che sta effettivamente accadendo e per adattarci e armonizzarci con esso.
Il contatto epidermico con un'altra persona nel ChiSao ci dà proprio la stessa euforia, che dà dipendenza, del concetto di flusso realizzato dall'armonia del ChiSao: durante il ChiSao siamo così assorbiti dall'adattamento da dimenticarci di noi stessi e poterci sentire felici.
Esso vince la separazione dall'altro, e ci combina con lui.
Esso è indispensabile per l'adattamento, l'armonia e l'essere tutt'uno con l'avversario.
Chiunque scelga di fare a meno del ChiSao si priva di questi vantaggi unici.
Il vostro SiFu/SiGung
Keith R. Kernspecht
Negli ultimi mesi la mia enfasi è stata sull'interazione tra allievi. Questa volta, sposto l'attenzione sulla relazione tra l'insegnante e l'allievo nel ChiSao.
ChiSao con l'insegnante (SiFu, SiHing ecc.)
"Perché il mio insegnante mi ha messo tanto in difficoltà durante l'allenamento di ChiSao di oggi?"
Molti allievi possono essersi posti questa domanda, ma probabilmente non l'hanno mai rivolta alla sola persona che può conoscerne la risposta, cioè il loro insegnante (SiFu).
É importante comprendere l'insegnante ed il suo ruoloSono un insegnante di WT ed io stesso sono stato allievo per oltre 30 anni. Perciò so cosa succede tra allievo e insegnante. Per "allievo" non intendo un principiante. Per il suo SiFu, anche un maestro di 8° o 9° grado è un allievo. Nella sua posizione esposta, in particolare davanti a degli spettatori, un insegnante non può permettersi di subire colpi o fare una brutta figura. In fin dei conti, la posta in gioco è più alta per lui che per il suo allievo, che vuole solo divertirsi o forse guadagnare un po' di prestigio agli occhi dei suoi colleghi.
Motivazioni didatticheAnche se l'insegnante si sente abbastanza sicuro di sé, tiene sotto controllo il suo ego e non si vede o si proietta come "incolpibile", può pensare - per motivi didattici - che non sia bene che un certo allievo abbia l'impressione di poter colpire il proprio insegnante.
Attenzione a non mettersi in mostraL'insegnante si è forse accorto che l'allievo ha l'abitudine di dire ai propri colleghi che può gestire facilmente gli attacchi dell'insegnante medesimo?
Gli spettatori sono anche partecipantiSe ci sono spettatori presenti, la ragazza dell'insegnante o dell'allievo, altri allievi, colleghi dell'insegnante o una videocamera, ciò influenzerà quel che accadrà. Poiché, come sappiamo dalla teoria dei quanti, ogni spettatore è in qualche modo anche partecipante e la stessa cosa vale anche per il ChiSao.
Attenzione al tranello del cellulareMagari un amico dell'allievo che ne ha prese più del dovuto era lì con uno di quei cellulari moderni con funzioni foto e video, a registrare la sessione di ChiSao con l'insegnante per il futuro? C'è dunque da stupirsi se egli non ha dato alcuna possibilità all'allievo?
Ovviamente riuscire a colpire l'insegnante non è di per sé l'evidenza di un progresso compiuto.
Non c'entra l'essere in grado di mettere a segno potenti colpi sull'insegnante. Anche senza questo, l'insegnante noterà che avete fatto progressi.
Sfida accettataNé sarà tanto positiva la risposta se si chiede all'insegnante: "Mi è permesso colpirti occasionalmente a mia volta, o devo solo lasciare che mi picchi?". L'insegnante può interpretare ciò come una sfida che non può rifiutare: "Certo, ovvio che puoi attaccarmi quando ti pare. Buon divertimento!". Vogliamo scommettere che il divertimento sarà tutto da una parte sola?
Altri problemi che possono sorgere durante una lezione di ChiSao con l'insegnante
La versione del mio insegnante è l'unica corretta?Un'altra domanda che mi sorgeva spontanea ai tempi in cui imparavo il ChiSao, ma che saggiamente tenevo per me stesso, era questa: "Devo sempre rispondere in questo modo stabilito? Non posso fare quello che mi va meglio e con cui mi sento più a mio agio? Perché tutto il resto è errato ed è giusta solo la reazione che mi raccomandi tu?"
Siccome l'insegnante è la tua autorità, ti senti obbligato ad adottare posizioni in cui credi che non ti troverai mai in un combattimento reale - ed hai ragione!
Ma è anche vero che, secondo la logica del WingTsun, c'è solo una soluzione davvero senza sforzo in una data situazione qualsiasi! L'insegnante può provare come può a riprodurre e ricostruire questa situazione a posteriori, ma l'opportunità è irripetibile. E anche se così non fosse, l'insegnante non è te e la persona che conosce meglio te stesso sei tu e nessun altro! Sei tu l'esperto per quanto riguarda la conoscenza di te stesso!
La vera superiorità che il tuo insegnante o maestro dovrebbe possedere è innocua, non spettacolare, non ovvia e non immediatamente comprensibile. Scaturisce da qualcos'altro: non dall'autorità, o anzianità, o da un grado più alto, e non da una scatola dei trucchi. Si tratta di qualcosa che ha a che fare con la fonte costantemente alimentata della sensibilità e del timing, e perciò veramente "inevitabile".
Non sfruttare la noncuranza dell'insegnanteNaturalmente, il FookSao dell'insegnante, ad esempio, sarà così corretto che l'allievo non sarà in grado di penetrarlo con il proprio attacco. Normalmente, mai. Ma se l'insegnante è troppo casuale o addirittura sbadato, può non fare troppa attenzione alla posizione del proprio gomito. Mentre egli, in quanto insegnante, considera un suo privilegio o a tutti gli effetti una sua responsabilità dare un colpetto sullo stomaco dell'allievo se quest'ultimo è sbadato o ha un FookSao posizionato scorrettamente, non considererà appropriato per l'allievo fare la stessa cosa. Specialmente se l'insegnante intende seguire con l'allievo un certo obiettivo didattico fissato in precedenza, e sul quale si sta concentrando, di certo non risponderà molto positivamente se l'allievo vuole fare la parte di quello più intelligente degli altri provandoci con un attacco sotto il suo FookSao.
"Scusa SiFu, non volevo colpirti!"Un'altra cosa da non fare assolutamente mai è scusarsi ad alta voce con l'insegnante, in modo che tutti gli altri allievi possano sentire, se si è appena riusciti a rifilargli un pugno: "Scusa SiFu se ti ho appena colpito, non volevo". Gli insegnanti non sono neanche dei superuomini, ed è possibile colpirli, ma non è una buona idea farlo sapere a tutti se succede. L'insegnante può benissimo avere l'impressione che la vera motivazione non era ottenere perdono, ma vantarsi del proprio attacco che ha avuto successo.
E può essere che l'insegnante abbia lasciato intenzionalmente un buco per dare all'allievo l'opportunità di fare pratica.
Questo è un ulteriore estratto del mio libro "Logica del Combattimento 3!", pubblicato dalla EWTO-Verlag nel giugno 2011, ora disponibile nella sua seconda edizione, estesa a 441 pagine.
Il vostro SiFu/SiGung
Keith R. Kernspecht