Scusate l'intromissione da frequentatore di recente sempre più sporadico e fugace dei vari forums.
Di wing chun ne so abbastanza poco
[1] e sinceramente dello stile in sé me ne interessa altrettanto, se non ancora meno.
Tra i punti emersi dai precedenti interventi, non mi dispiacerebbe però leggere argomentazioni riguardo l'utilità attribuita a:
1. sensibilità tattile
2. assenza/limitazione di footwork
Mi interesserebbero motivazioni plausibili attinenti a un contesto libero/non collaborativo.
Mi sta benissimo che non si prenda per oro colato il contesto duellistico puro (che sia sportivo o da scazzottata per futili motivi).
In base alla mia esperienza sono comunque arrivato a dare tanta importanza al footwork (a partire di certo dal de fundo/sul posto fino ai movimenti più ampi, sempre in relazione al posizionamento rispetto all'opponente/i) quanto poca alla sensibilità tattile.
Su quest'ultima ci sarebbero delle distinzioni da fare ma non mi pare che nel wing chun il significato pratico di 'sensibilità' sia proposto come negli stili, a me più noti, kali/arnis/eskrima e silat/shooto, oppure da quanto ci ho capito io come in ambito lottatorio in senso più ampio e multistile (in piedi e a terra), ovvero come sensibilità intesa come l'andare a 'memoria' e a 'occhi chiusi' partendo, per familiarità acquisita, da una consapevolezza della situazione, data dal posizionamento e il tipo di contatto, e delle relative possibilità di azioni a disposizione, mia o da parte dell'altro.