Weightlifting e danni al cuore ?

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Re:Weightlifting e danni al cuore ?
« Reply #30 on: June 08, 2015, 03:13:51 am »
0
Immagino che le rep per ogni set siano poche anche per via del fatto che si tronca tutto appena l' esplosività viene meno.

Il buffer in genere è tenuto molto alto, anche fino al 100%. Non è tanto l'esplosività, quando proprio la qualità tecnica dell'alzata (da salvaguardare) e la volontà di ridurre al minimo il lavoro in cui si crei acidosi.
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Re:Weightlifting e danni al cuore ?
« Reply #31 on: June 08, 2015, 11:12:04 am »
+1
Difficile aggiungere di più...
Personalmente ritengo che la disamina di R sia esaustiva e che cmq le ricerche di un certo tipo vadano calate poi nel contesto "ottimale" di riferimento.
Esempio per me è il football americano...le ultime ricerche in materia di conseguenze dei traumi da impatto sul cervello sono devastanti ma un conto è il giocatore di football pro o semipro americano e un conto è il giocatore amatoriale italiano.
Per quanto riguarda la respirazione io il solo accorgimento banale che uso è uno che mi porto da tempo appresso: spingi via col respiro il carico da te quando è sopra, spingi via il pavimento quando è sotto...
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Re:Weightlifting e danni al cuore ?
« Reply #32 on: June 08, 2015, 11:57:32 am »
0
R ha citato una cosa sacrosanta: riempendo solo parzialmente i polmoni, la pressione intratoracica è decisamente meno sincopante che gonfiandosi come un gommone.


Ragnaz, mi spieghi come precisamente lavori in termini di set*rep*rec con 60/70%rm?

In genere si seguono i principi della tabella Prilepin.
A occhio col 60% stai sulle 6/7 rep (* 4/5 set) e col 70% stai sulle 5/6 rep (anche qui con circa 4/5 set).

Con le tabelle da BB con un carico al 60% fai 10 rep o piu mentre con un carico al 70% ne fai 8 o piu.
Credo proprio che il concetto di base nel distribuito sia quello di evitare il cedimento muscolare a tutti i costi. Quindi se con un 60% si fan 6 rep, si riesce ad arrivare a fare 4-5 set senza andare a cedimento, e cosi facendo si riesce a concentrasi di piu su precisione tecnica e velocita, sena necessariamnete andare a ridurre i volumi, che in questo caso sono dati dal numero di serie piuttostoc he da serie lunghe con 8 o piu rep. Sbaglio?

E poi dipende anche da cosa vuoi fare... se è l'inizio di una fase di accumulo i set possono anche essere di più.
I set ma non le rep, o sbaglio? Comunque non si va mai in nessun caso a cedimento, da quel che ho capito io.

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Re:Weightlifting e danni al cuore ?
« Reply #33 on: June 08, 2015, 12:09:17 pm »
0
Difficile aggiungere di più...
Personalmente ritengo che la disamina di R sia esaustiva e che cmq le ricerche di un certo tipo vadano calate poi nel contesto "ottimale" di riferimento.
Esempio per me è il football americano...le ultime ricerche in materia di conseguenze dei traumi da impatto sul cervello sono devastanti ma un conto è il giocatore di football pro o semipro americano e un conto è il giocatore amatoriale italiano.

Vero, ma mi sorgono delle considerazioni su sto discorso. Magari mi sbaglio, ma lo sport agonistico pro ha anche la funzione selettiva. Parlando del WL e PL, se ho una genetica dimmerda col cavolo che entro a fare il pro. Ma comunque posso allenarti da amatore, anche molto intensamente. Quindi se ho la genetica dimmerda e faccio l'amatore e mi sparo allenamenti intensi, credo che posso rischiare danni comparabili a chi ha una genetica eccellente e fa il pro.

E' come dire che con la panda non vado via ai 250 km/orari quindi non rischio di ammazzarmi come con una ferrari. Ma se vado via ai 160 rischio quasi come se andassi via ai 200 con una ferrari, proprio perche una panda ai 160 e' al limite della tenuta. Non so se ho reso l'idea.

Per quanto riguarda la respirazione io il solo accorgimento banale che uso è uno che mi porto da tempo appresso: spingi via col respiro il carico da te quando è sopra, spingi via il pavimento quando è sotto...
Concordo.
Questo che usi tu e' un modo molti diverso di lavorare da quello che insegna Gruzza e compagnia. Loro stanno in apnea e usano la manovra di valsava, proprio per aumentare la pressione nel core.
Per esempio per lo squat:
Da in piedi prendi un respiro profondo, scendi in buca trattenendo il respiro, risali in apnea ed inizi ad espirare solo a 2/3 della rislaita. Quindi in apnea ci stai tutto la discesa, in buca, e 1/3 della salita.

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Re:Weightlifting e danni al cuore ?
« Reply #34 on: June 08, 2015, 12:41:04 pm »
+1
Io do per scontato che un amatore non si alleni come un pro...è chiaro che se ti alleni come un pro in tutto e per tutto allora i rischi siano i medesimi, ma non credo sia il caso di alcuni di noi.
Dopodichè, nel football particolarmente, conta anche il discorso del "da quanto" e "per quanto"...e lì il fattore usura ha il suo peso.
Sulla respirazione io ho visto che con altri sistemi il carico lo gestisco meno, soprattutto in discesa.
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Re:Weightlifting e danni al cuore ?
« Reply #35 on: June 08, 2015, 12:56:00 pm »
0
Ma quello che volevo chidere e' siamo sicuri che, anche se non mi alleno come un pro, ma mi alleno al limite x quelle che sono le mie capacita, allora non vado ad aumentare i rischi che puo avere il pro?

Esempio stupido: se un pro con genetica da russo si fa i massimali una volta ogni 4 settimane, magari io con la genetica da tortellini posso avere gli stessi rischi/danni nel long-term anche solo facendo i massimali na volta ogni 4 mesi.   

Questo per dire che in genere noi seguiamo protocolli dati da professionisti, ma magari ci dimentichiamo del fatto che questi sono stati selezionati per arrivare li. E che la genetica e il make-up fisico strutturale con sui siamo nati, e' molto ma molto variabile e puo inflenzare infortuni, danni interni o esterni, malattie ecc non solo performance.

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Re:Weightlifting e danni al cuore ?
« Reply #36 on: June 08, 2015, 13:08:42 pm »
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X la respirazione io ho sempre usato il metodo classico, inspiro in discesa  butto fuori in salita. Ma recentemente ho provato il metodo di Gruzza e devo dire che compatta bene, soprattutto x stacchi e squat. Il mio dubbio è sorto quando ho iniziato a leggere cosa ne pensano i medici a riguardo.

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Re:Weightlifting e danni al cuore ?
« Reply #37 on: June 08, 2015, 13:10:27 pm »
+1
Che siano stati selezionati sa molto di fantascienza....per come la si presenta e di sicuro oggi...
E' chiaro che il campione è figlio di un lungo processo che parte dal dna fortunato.
Ma il discorso è banale...con questa logica anche una semplice uscita in bicicletta o scatto in salita può essere fatale se il nostro organismo, in generale o in quel dato momento, ha delle debolezze.
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Re:Weightlifting e danni al cuore ?
« Reply #38 on: June 08, 2015, 13:20:06 pm »
0
Questi sono estremi pero', che si allontanano dalla realta'. Io non parlo di semplici gesti fisici, parlo proprio di allenamenti intensi di un certo tipo protratti nel tempo.

Il discorso genetica invece puo non essere condiviso, e non escludo che tanto dipenda dal metodo non dalla genetica. E' bello pensare pero che tutti ce la possano fare, che nessuno si ammalera' mai, che nessuno si potra far male. Ma le statistiche mostrano un gran range di variabilita. Quindi prima o poi qualcuno si fara' male, qualcuno si ammalera', e qualcuno ci restera' secco. Lo scopo tendenzialmente e' quello di cercare di non essere quel qualcuno, ma comunque di allenarsi e divertirsi. 

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Re:Weightlifting e danni al cuore ?
« Reply #39 on: June 08, 2015, 13:22:37 pm »
0
Si...
Ma tu come fai a sapere quale sia il tuo limite in quel senso?
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Re:Weightlifting e danni al cuore ?
« Reply #40 on: June 08, 2015, 13:40:04 pm »
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Non e' facile saperlo

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Re:Weightlifting e danni al cuore ?
« Reply #41 on: June 08, 2015, 15:17:05 pm »
+1
R ha citato una cosa sacrosanta: riempendo solo parzialmente i polmoni, la pressione intratoracica è decisamente meno sincopante che gonfiandosi come un gommone.


Ragnaz, mi spieghi come precisamente lavori in termini di set*rep*rec con 60/70%rm?

In genere si seguono i principi della tabella Prilepin.
A occhio col 60% stai sulle 6/7 rep (* 4/5 set) e col 70% stai sulle 5/6 rep (anche qui con circa 4/5 set).

Con le tabelle da BB con un carico al 60% fai 10 rep o piu mentre con un carico al 70% ne fai 8 o piu.
Credo proprio che il concetto di base nel distribuito sia quello di evitare il cedimento muscolare a tutti i costi. Quindi se con un 60% si fan 6 rep, si riesce ad arrivare a fare 4-5 set senza andare a cedimento, e cosi facendo si riesce a concentrasi di piu su precisione tecnica e velocita, senza necessariamnete andare a ridurre i volumi, che in questo caso sono dati dal numero di serie piuttosto che da serie lunghe con 8 o piu rep. Sbaglio?


No, tutto corretto :) C'è cmq anche una piccola componente di ipertrofia "sarcoplasmatica" data dai recuperi non completi tra i set con carichi mediobassi.
Ma è un effetto collaterale :)


E poi dipende anche da cosa vuoi fare... se è l'inizio di una fase di accumulo i set possono anche essere di più.
I set ma non le rep, o sbaglio? Comunque non si va mai in nessun caso a cedimento, da quel che ho capito io.

Esatto, aumentano i set mentre le rep restano piuttosto costanti. E non si va MAI a cedimento muscolare.. solo in pochissimi casi si può andare a cedimento tecnico.

Riguardo il cuore, imho, chi si allena 3/4 volte a settimana (6/8 ore a sett.) basta che aggiunga un po' di cardio e può stare tranquillo.
Poi oh, la sfiga è sempre dietro l'angolo, ma questo vale anche solo quando ci si alza dal letto :P
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Re:Weightlifting e danni al cuore ?
« Reply #42 on: June 08, 2015, 16:58:09 pm »
0
R ha citato una cosa sacrosanta: riempendo solo parzialmente i polmoni, la pressione intratoracica è decisamente meno sincopante che gonfiandosi come un gommone.


Ragnaz, mi spieghi come precisamente lavori in termini di set*rep*rec con 60/70%rm?

In genere si seguono i principi della tabella Prilepin.
A occhio col 60% stai sulle 6/7 rep (* 4/5 set) e col 70% stai sulle 5/6 rep (anche qui con circa 4/5 set).

Con le tabelle da BB con un carico al 60% fai 10 rep o piu mentre con un carico al 70% ne fai 8 o piu.
Credo proprio che il concetto di base nel distribuito sia quello di evitare il cedimento muscolare a tutti i costi. Quindi se con un 60% si fan 6 rep, si riesce ad arrivare a fare 4-5 set senza andare a cedimento, e cosi facendo si riesce a concentrasi di piu su precisione tecnica e velocita, senza necessariamnete andare a ridurre i volumi, che in questo caso sono dati dal numero di serie piuttosto che da serie lunghe con 8 o piu rep. Sbaglio?


No, tutto corretto :) C'è cmq anche una piccola componente di ipertrofia "sarcoplasmatica" data dai recuperi non completi tra i set con carichi mediobassi.
Ma è un effetto collaterale :)

Puo essere che questo principio dei recuperi ridotti deriva dal medesimo principio ipertrofico che usano anche quelli del CanadianBear?
Secondo te, qual'e' il senso del non adare a recupero completo se non quello di arrivare a cedimento (o allenare il sistema cardiovascolare)?




E poi dipende anche da cosa vuoi fare... se è l'inizio di una fase di accumulo i set possono anche essere di più.
I set ma non le rep, o sbaglio? Comunque non si va mai in nessun caso a cedimento, da quel che ho capito io.

Esatto, aumentano i set mentre le rep restano piuttosto costanti. E non si va MAI a cedimento muscolare.. solo in pochissimi casi si può andare a cedimento tecnico.

Riguardo il cuore, imho, chi si allena 3/4 volte a settimana (6/8 ore a sett.) basta che aggiunga un po' di cardio e può stare tranquillo.
Poi oh, la sfiga è sempre dietro l'angolo, ma questo vale anche solo quando ci si alza dal letto :P
Non discuto sulla figa, e su episodi tipo quelli descritti da Zero dove uno fa un infarto sulla tazza del cesso, o quelli descritii da John dove puo avvenire facendo semplicemente uno scatto.

Parlo proprio di un allenamento deleterio che protratto nel tempo esercita una pressione sulle valvole che le deforma, col tempo.

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Re:Weightlifting e danni al cuore ?
« Reply #43 on: June 08, 2015, 20:42:03 pm »
0

No, tutto corretto :) C'è cmq anche una piccola componente di ipertrofia "sarcoplasmatica" data dai recuperi non completi tra i set con carichi mediobassi.
Ma è un effetto collaterale :)

Puo essere che questo principio dei recuperi ridotti deriva dal medesimo principio ipertrofico che usano anche quelli del CanadianBear?


Puo essere si

Secondo te, qual'e' il senso del non adare a recupero completo se non quello di arrivare a cedimento (o allenare il sistema cardiovascolare)?


Secondo me, partendo dal presupposto che non si ricerca il cedimento e che l'allenamento cardio lo farei diversamente, un recupero medio permette di stringere un po' i tempi della seduta, di indurre un minimo di ipertrofia "da acidosi", e, soprattutto, permette di rievocare le sensazioni di un carico alto, usando però un carico medio.
In genere nel PL le serie lunghe e/o i lavori ad alto volume e carico medio, servono soprattutto perchè alla n-esima ripetizione sei sufficientemente "stanco" da percepire il 60% come fosse un 90% e quindi allenare la tecnica del 90% senza però avere i rischi di un 90% vero sul groppone (spero si sia capito...)





E poi dipende anche da cosa vuoi fare... se è l'inizio di una fase di accumulo i set possono anche essere di più.
I set ma non le rep, o sbaglio? Comunque non si va mai in nessun caso a cedimento, da quel che ho capito io.

Esatto, aumentano i set mentre le rep restano piuttosto costanti. E non si va MAI a cedimento muscolare.. solo in pochissimi casi si può andare a cedimento tecnico.

Riguardo il cuore, imho, chi si allena 3/4 volte a settimana (6/8 ore a sett.) basta che aggiunga un po' di cardio e può stare tranquillo.
Poi oh, la sfiga è sempre dietro l'angolo, ma questo vale anche solo quando ci si alza dal letto :P
Non discuto sulla figa, e su episodi tipo quelli descritti da Zero dove uno fa un infarto sulla tazza del cesso, o quelli descritii da John dove puo avvenire facendo semplicemente uno scatto.

Parlo proprio di un allenamento deleterio che protratto nel tempo esercita una pressione sulle valvole che le deforma, col tempo.

Non essendoci ancora certezze, io lavoro "tranquillo" e mi faccio un po' di cardio. Se poi ci saranno sviluppi si vedrà :)
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Re:Weightlifting e danni al cuore ?
« Reply #44 on: June 09, 2015, 15:54:02 pm »
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Provo a dire la mia quando si fanno sforzi elevati si trattiene istintivamente il respiro,senza manovra di valsava o almeno a me non pare mai di avere visto nessun farla tipo muratori/mobilieri o altre categorie di lavoratori che fanno lavori pesanti.
La medicina qui é controversa perché spesso la maggior parte dei medici non conosce l'attività fisica,infatti di solito prescrivono solo attività aerobica e nuoto.
Per me la verità sta nel mezzo,nel senso che trattenere il respiro per certi carichi secondo me ci sta,ma non bisogna lavorare spesso con carichi massimale.
Diciamo che sono in linea con Ragnaz e Ryu.
Personalmente trattengo il respiro ma non faccio la manovra di valsava nello squat,mentre nella panca respiro normalmente,trattengo il respiro solo verso le ultime ripetizioni che sono stanco per terminarle.
Su rriatu a San Francisco/nun sapendo come agiscu/cu nu vecchiu camburrista/m'aggiu misu a pazziar./Pazziando e pazziando/di curtellu e di bastone/per sfregiar stu carognone/che tradisce la società./Mo si presenta nu picciottellu/culla coppola de sgarru/esci fore maresciallo/ca la faccie taggiu sfregiar./Mo se presenta nu capuposto/culla coppola de sgarru/co nu bastoncinu a manu/cinque lire tu m'ai dar./Cinque lire ieu nun le tegnu/cinque lire nu tel le do/si picciottu de prtima uscita/nu ppartieni alla società./Società cunsegna é bona/di curtellu e di bastone/per sfre