La mia battaglia per diventare atletico.

  • 146 Replies
  • 21317 Views
*

Offline MachineGunYogin

  • ***
  • 2.175
  • Respect: +771
Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #105 on: August 06, 2015, 00:25:16 am »
+2
I norvegesi e i bulgari   :sbav:
Se non ricordo male pure loro citati e studiati nel Metodo Distribuito :thsit:
Bulgari quasi sicuro.

Ma il concetto di velocita e' solo di sheiko mi pare. Comunque le scuole hanno la distribuzione in comune, vero.



Mentre sto grafico e' interesante, dove infatti si vede che i muscoli iniziano a svilupparsi dopo (probabilmente molto dopo nel mio caso) l'incremento di forza. Proprio quando la curva del sistema nervoso sta per andare in appiattimento. Esattamente quello che si diceva prima. Ottimo. Quindi basta aspettare  :sur:
Exactly :thsit: Come ti dicevo, non sempre ciò che è intuitivo è corretto.

Si, ste curve sono probabilmente matematicamente azzeccate. Interessante notare come ad un certo punto la massa non cresca piu. Ma la forza sia una qualita che continua, teoricamente all'infinito. Ecco perche a volte vedo secchi che alzano case. Loro hanno raggiunto la loro saturazione di massa ben prima di tanta altra gente (costituzione genetica probabilmente), ma di forza hanno continuato a crescere.

*

Offline MachineGunYogin

  • ***
  • 2.175
  • Respect: +771
Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #106 on: August 06, 2015, 01:20:04 am »
+1
Sto leggendo il PdF che hai linkato Ryu.

Allora, che correre brucia di piu di camminare lo dice anche McGraw Hill, non solo io:

 .. walking is more
economical than running, and hence you generally expend fewer
Calories for a given distance walking than you do running. A good
rule of thumb is that you expend about 1 Calorie per kilogram/body
weight per mile walking at a speed for 2–4 miles per hour. Walking
uses fewer Calories per mile as compared to running...

Pero' diche che e' per la corsa che il discorso cambia:

In some activities the increase in
energy expenditure is not directly proportional to speed, for the
efficiency of movement will affect caloric expenditure...
...As a general rule, the caloric cost of running a given distance
does not depend on the speed. It will take you a longer time to
cover the distance at a slower speed, but the total caloric cost will be
similar to that expended at a faster speed.


*

Offline MachineGunYogin

  • ***
  • 2.175
  • Respect: +771
Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #107 on: August 06, 2015, 02:01:05 am »
+2
E dal link di albanesi ho caputo pure dove ho cannato. La formula non era sbagliata anzi, il tempo e' na variabile del lavoro. 
Il lavoro in calorie in funzione della velocita e' uno snapshot del lavoro, non il lavoro in un arco di tempo. Quindi se misuro il mio lavoro all'istante X lo devo poi moltiplicare per una quantita di tempo Z. Ecco che la velocita si azzera perche il tempo al denominatore moltiplicato per il tempo al numeratore si annulla. Quindi rimane solo Kg x m perche il tempo se ne' andato.  :-[

Lavoro = kg x (m / sec)
Lavoro x tempo = kg x (m / sec) x sec = kg x m

Ritiro gli insulti a Biasci e mi do le zanichellate da solo:


 :zan:   :zan: :zan: :zan: :zan: :zan: :zan: :zan: :zan: :zan:

Se camminare consuma meno di correre, e' per altri motivi dovuti al gesto in se non alla velocta . E probabilmente la macchina consuma di piu se corri, perche lavora in un range di lavoro non ottimale, non tanto perche la velocita e' aumentata. Anzi paradossalmente se corri troppo veloce consumi dimmerda pure!

*

Offline Ragnaz

  • *****
  • 3.693
  • Respect: +1123
    • Salute di Ferro
  • Pratico: Systema - SPTMI - DP
Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #108 on: August 06, 2015, 11:08:58 am »
+1

Se camminare consuma meno di correre, e' per altri motivi dovuti al gesto in se non alla velocta . E probabilmente la macchina consuma di piu se corri, perche lavora in un range di lavoro non ottimale, non tanto perche la velocita e' aumentata. Anzi paradossalmente se corri troppo veloce consumi dimmerda pure!

Ehm.. e io cosa avevo scritto nella pagina precedente? :P :P
Ragnaz - alias Luca


*

Offline nicola

  • *****
  • 9.196
  • non sottovalutare la capacità di sopravvalutarti
  • Respect: +3322
  • Pratico: Jeet Kune Do - puro al 100%
Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #109 on: August 06, 2015, 11:20:15 am »
+1
MGY sei stato uno spasso..  XD
Te le sei dette e ricorrette tutte da te.

Se vuoi qui in sezione c'è anche l'uso cucina abitabile.  XD
"Dalla morte in pianura, proteggici, o Signore" (J. Kukuczka, alpinista)


*

Offline Dipper

  • *****
  • 12.859
  • What?
  • Respect: +5647
  • Pratico: Karate - PA
Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #110 on: August 06, 2015, 11:31:05 am »
+2
Non posso che essere contento dello sviluppo dell'argomento, questo è il tipo di discussione che mi piace di più.
Ho trovato molto utili sia le contestazioni che le precisazioni e mi sono sicuramente servite per approfondire la cosa e aggiungere un mattoncino in più.

Ma il concetto di velocita e' solo di sheiko mi pare. Comunque le scuole hanno la distribuzione in comune, vero.
A me pare di ricordare che il concetto di qualità dell'alzata sia comunque molto condiviso in tutta la scuola societica.
In generale, credo comunque che per distribuire l'allenamento sia necessario lavorare con enfasi sulla qualità, altrimenti ci si cuoce molto velocemente e non è possibile accumulare quei volumi.



Si, ste curve sono probabilmente matematicamente azzeccate. Interessante notare come ad un certo punto la massa non cresca piu. Ma la forza sia una qualita che continua, teoricamente all'infinito. Ecco perche a volte vedo secchi che alzano case. Loro hanno raggiunto la loro saturazione di massa ben prima di tanta altra gente (costituzione genetica probabilmente), ma di forza hanno continuato a crescere.
Se non ricordo male, salvo gli steroidi simpaticamente aggiunti da altri autori (a scopo didattico ovviamente), poi possono entrare in gioco nuovamente in maniera preponderante altri fattori nervosi ancora più complessi. In particolare ricordo abbastanza chiaramente che una delle caratteristiche che accomunano l'elite è la frequenza di scarica molto alta.
Poi, penso di poter aggiungere con sicurezza, il perenne raffinamento della tecnica citato da Ragnaz nei giorni scorsi, cosa comunque non quantificabile in una tabella, porta a un boost dell'efficienza del gesto. Certamente anche questo fattore è correlato all'efficienza del sistema nervoso, addestrato a un sempre migliore reclutamento.
継続は力なり 空手の修業は一生である
UIPASC
AIF FIPL

*

Offline Barvo Iommi

  • *****
  • 17.984
  • God Taxidriver...........Dio t'assista
  • Respect: +12263
  • Pratico: Pirolotta e Cotolotta
Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #111 on: August 06, 2015, 11:32:29 am »
+1
se non sbaglio la velocità è anche uno dei caposaldi della scuola cinese

*

Offline Ragnaz

  • *****
  • 3.693
  • Respect: +1123
    • Salute di Ferro
  • Pratico: Systema - SPTMI - DP
Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #112 on: August 06, 2015, 11:46:46 am »
0
C'è da dire che il PL prende tanto dal WL (coach inclusi), per cui ritengo abbastanza normale che si enfatizzino velocità e tecnica.
E si è visto che paga molto, molto più che altri approcci.
Ragnaz - alias Luca


*

Offline Fabio Spencer

  • ******
  • 8.584
  • Respect: +3565
  • Pratico: Marpionamento compulsivo dell'ispettore capo O'Hara. MMAssoneria.
Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #113 on: August 06, 2015, 11:57:41 am »
+1
E dal link di albanesi ho caputo pure dove ho cannato. La formula non era sbagliata anzi, il tempo e' na variabile del lavoro. 
Il lavoro in calorie in funzione della velocita e' uno snapshot del lavoro, non il lavoro in un arco di tempo. Quindi se misuro il mio lavoro all'istante X lo devo poi moltiplicare per una quantita di tempo Z. Ecco che la velocita si azzera perche il tempo al denominatore moltiplicato per il tempo al numeratore si annulla. Quindi rimane solo Kg x m perche il tempo se ne' andato.  :-[

Lavoro = kg x (m / sec)
Lavoro x tempo = kg x (m / sec) x sec = kg x m

mi sono perso.
L= F x s  dove la forza è una massa*accelerazione quindi dovrebbe essere Kg*m/sec2 x m.
Kg x (m/sec) mi sembra essere più quantità di moto ("integrale" della forza).
scusate ma essendo tanto che non riprendo in mano la fisica mi confondo.
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

*

Offline nicola

  • *****
  • 9.196
  • non sottovalutare la capacità di sopravvalutarti
  • Respect: +3322
  • Pratico: Jeet Kune Do - puro al 100%
Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #114 on: August 06, 2015, 13:05:10 pm »
+1
Infatti il lavoro di una forza è uguale alla variazione della quantità di moto.
"Dalla morte in pianura, proteggici, o Signore" (J. Kukuczka, alpinista)


*

Offline MachineGunYogin

  • ***
  • 2.175
  • Respect: +771
Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #115 on: August 06, 2015, 13:13:28 pm »
+2
E dal link di albanesi ho caputo pure dove ho cannato. La formula non era sbagliata anzi, il tempo e' na variabile del lavoro. 
Il lavoro in calorie in funzione della velocita e' uno snapshot del lavoro, non il lavoro in un arco di tempo. Quindi se misuro il mio lavoro all'istante X lo devo poi moltiplicare per una quantita di tempo Z. Ecco che la velocita si azzera perche il tempo al denominatore moltiplicato per il tempo al numeratore si annulla. Quindi rimane solo Kg x m perche il tempo se ne' andato.  :-[

Lavoro = kg x (m / sec)
Lavoro x tempo = kg x (m / sec) x sec = kg x m

mi sono perso.
L= F x s  dove la forza è una massa*accelerazione quindi dovrebbe essere Kg*m/sec2 x m.
Kg x (m/sec) mi sembra essere più quantità di moto ("integrale" della forza).
scusate ma essendo tanto che non riprendo in mano la fisica mi confondo.
Si in effetti e' una semplificazione non spiegata. Inizialmente la formula che hai postato e' quella corretta (per i primi decimi di secondo) ma poi no.

L'accelerazione che hai messo nella tua formula (in m/s2) se ne va dopo i primi secondi: quando raggiungo la velocita desiderata non accelero piu. Quindi rimane solo la velocita di crociera in m/s.

Perche la forza N ha l'accelerazioen come parametro, che una volta raggiunta una velocita costante svanisce. E' uno snapshot, una forza che rappresenta uno sforzo dal punto in cui l'altleta e' fermo al punto in cui inizia a muoversi. Insomma se prediamo un tempo infinitesimo di corsa, un limite di tempo che tende a zero, allora la corsa veloce consuma di piu di quella lenta, ma quando l'accelerazione e' finita (ben presto) e siamo arrivati ad una velocita costante, allora la l'accelerazione se ne va. E l'unita di lavoro va moltiplicata per il tempo in cui la si esercita che ovviamente se corro lento aumenta.

A conti fatti se lavoro a 10 joule x 10 minuti o lavoro a 5 joule x 20 minuti alla fine fa sempre 100. Poco intuitivo a dire il vero, e capisco come mai c'e' sempre stata la tendenza a credere che correre veloce (a parita di distanza) bruci di piu di correre lento. La camminata e' un gesto diverso invece, e il fatto che non faccia bruciare tanto quanto la corsa non dipende dalla velocita di movimento.     

*

Offline MachineGunYogin

  • ***
  • 2.175
  • Respect: +771
Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #116 on: August 06, 2015, 13:25:04 pm »
+2
Io ho capito la cosa che piu mi interessava, e che mi motivera' nel continuare la corsa verso miglioramente tecnico e sviluppo forza anche perdendo inizialmente tutta la massa.

Nelle curve del grafico si vede chiaramente che forza e miglioramento risposta nervosa iniziano a pari passo, crescono molto velocemente. Mentre la massa non cresce proprio. E' solo dopo che la risposta nervosa sta per raggiungere uno stallo che si inizia a muscolare come si deve cazzo. Il sistema nervoso arriva ad un picco molto presto, e probabilmente il perfezionamento tecnico arriva ad un picco pure quello perche e' dato da una gestione migliore del sistema nervoso (propocezione, recrutamento fibre ecc). Ed e' allora che si inizia a muscolarsi come si deve. In poche parole fin che la risposta nervosa, e quindi la tecnica, non sono quasi perfette, non si cresce neanche un pochino di muscoli porca merda.

A meno che non si faccia il pump farlocco  :sbav: 

*

Offline nicola

  • *****
  • 9.196
  • non sottovalutare la capacità di sopravvalutarti
  • Respect: +3322
  • Pratico: Jeet Kune Do - puro al 100%
Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #117 on: August 06, 2015, 13:32:26 pm »
+2
la differenza tra camminata e corsa in termini di dispendio calorico sta principalmente nel fatto che la corsa ha la fase di volo, e che il dinamismo generale del corpo è maggiore nella corsa rispetto alla camminata.

La fase di volo comporta praticamente tutta una serie di micropliometrici, che a loro volta determinano un grado di tensione puntuale molto maggiore su diversi gruppi muscolari (addominali e lombari, muscoli di gambe e coscia, principalmente).
"Dalla morte in pianura, proteggici, o Signore" (J. Kukuczka, alpinista)

*

Offline nicola

  • *****
  • 9.196
  • non sottovalutare la capacità di sopravvalutarti
  • Respect: +3322
  • Pratico: Jeet Kune Do - puro al 100%
Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #118 on: August 06, 2015, 13:35:46 pm »
+1
Io ho capito la cosa che piu mi interessava, e che mi motivera' nel continuare la corsa verso miglioramente tecnico e sviluppo forza anche perdendo inizialmente tutta la massa.

Nelle curve del grafico si vede chiaramente che forza e miglioramento risposta nervosa iniziano a pari passo, crescono molto velocemente. Mentre la massa non cresce proprio. E' solo dopo che la risposta nervosa sta per raggiungere uno stallo che si inizia a muscolare come si deve cazzo. Il sistema nervoso arriva ad un picco molto presto, e probabilmente il perfezionamento tecnico arriva ad un picco pure quello perche e' dato da una gestione migliore del sistema nervoso (propocezione, recrutamento fibre ecc). Ed e' allora che si inizia a muscolarsi come si deve. In poche parole fin che la risposta nervosa, e quindi la tecnica, non sono quasi perfette, non si cresce neanche un pochino di muscoli porca merda.

e se ci pensi il discorso ha una sua logica anche solo spicciola: finché il sistema neuromuscolare è impegnato nella gestione ed innalzamento di più capacità differenti tra loro e contemporaneamente (coordinazione, tensione muscolare, propriocettività, etc.), non riesce a dare il meglio, a "concentrarsi" per una resa ottimale sulle singole qualità in fase di sviluppo.
"Dalla morte in pianura, proteggici, o Signore" (J. Kukuczka, alpinista)

*

Offline MachineGunYogin

  • ***
  • 2.175
  • Respect: +771
Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #119 on: August 06, 2015, 15:59:04 pm »
0
C'è da dire che il PL prende tanto dal WL (coach inclusi), per cui ritengo abbastanza normale che si enfatizzino velocità e tecnica.
E si è visto che paga molto, molto più che altri approcci.
Pero' WL e PL non sono la stessa cosa. Le dinamiche sono molto diverse, nel senso che nel PL le alzate sono meno dinamiche e piu muscolari che non fa nel WL (dove la velocita e' veramente il piatto forte). Nel PL il range e la dinamica sono ridotte dovute alla natura del gesto. Una panca piana che dinamica vuoi che abbia se confrontata con slancio e strappo?

Ecco che secondo questa logica l'allenamento per il PL non dovrebbe essere basato solo sui principi del WL. E forse forse procolli come il MAV, per il PL, non hanno cosi tanto senso quanto lo hanno per il WL.

E questo secondo me e' vero pure per il metodo bulgaro. Nel senso che fare singole di panca al 1RM e' un modo per attivare il trasfer da sforzo muscolare a sforzo neurale. Quindi muscolarmente le singole da 1RM non allenano nulla, sono solo un modo per migliorare il transfer e per testare i progressi (il test non e' l'allenamento). Ed ecco perche se il bulgaro funziona cosi bene nel WL (senza contare il discorso sicurezza) magari non funziona proprio cosi bene nel PL.

Per ora mi piace tanto il sistema norvegese dove ibridano questi concetti e fanno anche tanto cambiamento di esercizi (panca inclinata, panca piana, dip ecc).