La mia battaglia per diventare atletico.

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Offline Ragnaz

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #60 on: August 04, 2015, 15:32:22 pm »
+3

Buffer: sto molto lontano dal cedimento muscolare (e, anche se meno, dal cedimento tecnico), tenendomi un po' di ripetiz in canna.


Allora pensavo di aver capito ma alla fine no non ho capito un cazzo.


cosa non è chiaro? :P





Ma come fai a quantificare la velocita? Come la misuri? Poi facendo finta che si possa misurare (e.g. in metri al secondo) con un apparecchio (che tra l'altro esiste), mi fermo quando sono a 2 m/s? A 1.5 m/s? Quando mi fermo? E perche?

Chiaro che sono metodi cosiddetti ad "autoregolazione", quindi si va a "sentimento". Son metodi che si applicano chiaramente meglio a persone con già un po' d'esperienza.
Non è cmq poi così difficile. Quanto il carico che stai usando non va più "su" veloce come all'inizio, sai che non sei più al massimo della dinamicità ;)   


Si chiaro
Ma questo solo per la forza generale?


Cos'è la forza generale?


Bu e che ne so XD


 :P

No scherzi a parte il professore ci aveva detto che per trasformare i vari tipi di forza é prima meglio fare della forza in generale????
Mai capito...........tanto per cambiare.
Pero' se non ricordo male forza generale é la forza di tutti i distretti muscolari.


Stavo "facendo la punta ai chiodi" :P
Quando si parla di forza "in generale", si parla di forza massimale, e cioè il campo del powerlifting.
Poi c'è l'eventuale trasformazione in forza resistente, in potenza, in velocità (ebbene sì, per quanto poco, qualcosa si può sempre fare), etc.


Di forza io ne conosco due tipi, massimale e resistente. E la seconda ha senso allenarla solo se la prima è a un livello discreto, sennò alleni il nulla.


Ecco allora magari si é questo che dici tu.

Anche per la potenza cmq la base è la forza (massimale).






P.S.
Grazie a te e agli altri che avete l'immensa pazienza di spiegarmi le cose in maniera semplice e che grazie a voi riesco a capire ed a colmare la mia immensa ignoranza.

Il bello è che il laureato sei tu :P


 ??? :dis:
No ancora non sono laureato spero per il prossimo anno.


Scherzavo  eh ;)

Poi o seriamente molte cose non le capisco che sono scritte e spiegate in maniera per me troppo difficile il mio cervello di merda non ci arriva,poi per quanto riguarda l'allenamento sto imparando più da voi,project invictus ecc... che dalla scuola (sai il mio topic in Martial Pub).


Appunto. Mi riferivo proprio a quello. Nel senso che in una laurea ci dovrebbe essere più "contenuto" di quello che apparentemente c'è....
Lo scherzo/critica non era rivolto a te ma proprio al percorso di studi.





Guarda il metodo di Abadjiev, i numeri e l'esperienza mostrano che funziona. È un allenamento fattibile e consigliabile ? Forse no


Qui parliamo di efficacia contro "sicurezza" e "fattibilità per il comune mortale".. son cose diverse :)

Poi il concetto di velocità introdotto da sheiko è una figata, ma è improbabile che facendo solo lavoro veloce senza un minimo lavoro intenso la forza migliori, quando ricerca mostra che il range migliore di lavoro è tra le 4-6 rep con carichi 80-85%


Questo non è così sicuro.. le ricerche spesso sono fallaci. Anche perchè se ti alleni SEMPRE così, cmq non funzionerebbe :P
Gli atleti russi e anche norvegesi, facendo la media su tutta la programmazione, si allenano col 70% circa del massimale.
E questo è un grave difetto delle "ricerche": studiano solo una modalità per tempi brevi.
Il lavoro che funziona è:
1- personalizzato
2- ciclizzato/periodizzato
Senza uno dei due, soprattutto del 2o, i risultati sono scarsi.


(quindi necessariamente la velocità non la si può mantenere x tutto il set). Leggendo un po in sti mesi (anche grazie a voi che divulgate roba nuova e che funziona) ho capito che il vero nemico della crescita è il cedimento muscolare.


Intendi di crescita muscolare?


In tutti i sensi, sia forza che massa (funzionale).

Ma è noioso   :dis:

Se poni massima attenzione e concentrazione nell'essere tecnico ed esplosivo, imho, no... :)

Pero' ad esempio come nel mio caso in questo modo farei solo due massimo tre ripetizioni specie di panca e buona notte al secchio specialmente con il peso da portare all'esame.

Stai semplificando troppo. Ci sono troppe variabili da considerare parlando di allenamento.
(ha già risposto con dovizia di dettagli il buon ryugino!)

Vediamo se riesco a sintetizzare.


Quando sollevi prima o poi succedono tre cose:

A) non riesci più a esprimere il gesto con esplosività
B) non riesci più a tenere la tecnica corretta
C) non riesci più a sollevare

C è normalmente l'ultimo ad arrivare ed è il cedimento muscolare come viene inteso comunemente. Usarlo come parametro significa pensare i pesi in termini solamente quantitativi, senza minima attenzione alla qualità.
Avviene sempre dopo A o B, di solito A e B. Il cedimento muscolare innesca sì degli effetti metabolici, ma che sono sicuramente meno che ottimali e comunque poi si pagano in termini di prestazione (qui magari non si pagano se si usano "aiutini") e spesso di incolumità. Non ci interessa.

B è il cosiddetto cedimento tecnico, il movimento è compromesso, se si va oltre si sfruttano inevitabilmente compensi che NON comportano aumenti di forza, sebbene questa modalità abbia senso in termini di ipertrofia sarcoplasmatica, ovvero non funzionale.
Mantenere la velocità di esecuzione in presenza di B è possibile ma è semplicemente l'esasperazione dei suddetti compensi. Questa cosa può anche accadere quando si è freschi e si cerca di sparare il bilanciere senza avere interiorizzato lo schema motorio corretto, classico esempio la partenza dello stacco troppo repentina.
Sebbene faccia scena, in ogni caso non serve o serve molto a poco.

A è il cedimento "dinamico" di cui parla Ragnaz, il rallentamento dell'esecuzione pur magari conservando ancora il gesto corretto. E' o dovrebbe essere il primo a presentarsi.
Se ci si allena secondo i dettami del distribuito in ottica sovietica, questo è il segnale che ci interessa per mantenere sempre altissimo lo standard qualitativo delle alzate.


Quelli bravi, bravi davvero, riescono a spostare in avanti A e B fino a farli tendenzialmente coincidere con C.
Ovvero sollevano carichi con tecnica perfetta ed esplosività fino a tendenzialmente l'ultima ripetizione possibile.
Intuitive le ripercussioni sui gesti specifici in prospettiva prestazionale: avrà più transfer uno che solleva carichi lento e impacciato o uno che solleva carichi con pulizia ed esplosività?

Anche i discorsi che sollevare puliti porta a sollevare meno, oltre a essere potenzialmente fuorvianti (non sempre più kg sul bilanciere significano più forza) in realtà hanno poco fondamento come ben visibile da questo filmato
https://www.youtube.com/watch?v=1D-pBbKfp5U
presente nell'articolo famoso di Gruzza sull'ESD. Tecnica perfetta, discesa controllatissima, fermo da manuale e bilanciere sparato in su. Da notare l'incitamento durante l'alzata.

Per ottenere tutto questo tipo di risultato (anche senza la pretesa dei 247 kg di panca) è necessario tanto lavoro tecnico e qualitativo, come spiegato da Ragnaz. Lo schema motorio va interiorizzato così profondamente che non è possibile sollevare in modo diverso nemmeno vicini al cedimento muscolare.


Alla fine non sono riuscito a sintetizzare più di così XD

Prima o poi dovresti scrivere un libro ;)  :thsit:
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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #61 on: August 04, 2015, 15:57:53 pm »
0
Ti ringrazio ma in questo campo non credo che potrei aggiungere nulla, in sostanza sono un banale replicatore XD.
Mi accontenterei magari di aprire una palestra :gh:
継続は力なり 空手の修業は一生である
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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #62 on: August 04, 2015, 17:01:30 pm »
+1
Vediamo se riesco a sintetizzare.


Quando sollevi prima o poi succedono tre cose:

A) non riesci più a esprimere il gesto con esplosività
B) non riesci più a tenere la tecnica corretta
C) non riesci più a sollevare

C è normalmente l'ultimo ad arrivare ed è il cedimento muscolare come viene inteso comunemente. Usarlo come parametro significa pensare i pesi in termini solamente quantitativi, senza minima attenzione alla qualità.
Avviene sempre dopo A o B, di solito A e B. Il cedimento muscolare innesca sì degli effetti metabolici, ma che sono sicuramente meno che ottimali e comunque poi si pagano in termini di prestazione (qui magari non si pagano se si usano "aiutini") e spesso di incolumità. Non ci interessa.

B è il cosiddetto cedimento tecnico, il movimento è compromesso, se si va oltre si sfruttano inevitabilmente compensi che NON comportano aumenti di forza, sebbene questa modalità abbia senso in termini di ipertrofia sarcoplasmatica, ovvero non funzionale.
Mantenere la velocità di esecuzione in presenza di B è possibile ma è semplicemente l'esasperazione dei suddetti compensi. Questa cosa può anche accadere quando si è freschi e si cerca di sparare il bilanciere senza avere interiorizzato lo schema motorio corretto, classico esempio la partenza dello stacco troppo repentina.
Sebbene faccia scena, in ogni caso non serve o serve molto a poco.

A è il cedimento "dinamico" di cui parla Ragnaz, il rallentamento dell'esecuzione pur magari conservando ancora il gesto corretto. E' o dovrebbe essere il primo a presentarsi.
Se ci si allena secondo i dettami del distribuito in ottica sovietica, questo è il segnale che ci interessa per mantenere sempre altissimo lo standard qualitativo delle alzate.


Quelli bravi, bravi davvero, riescono a spostare in avanti A e B fino a farli tendenzialmente coincidere con C.
Ovvero sollevano carichi con tecnica perfetta ed esplosività fino a tendenzialmente l'ultima ripetizione possibile.
Intuitive le ripercussioni sui gesti specifici in prospettiva prestazionale: avrà più transfer uno che solleva carichi lento e impacciato o uno che solleva carichi con pulizia ed esplosività?

Anche i discorsi che sollevare puliti porta a sollevare meno, oltre a essere potenzialmente fuorvianti (non sempre più kg sul bilanciere significano più forza) in realtà hanno poco fondamento come ben visibile da questo filmato
https://www.youtube.com/watch?v=1D-pBbKfp5U
presente nell'articolo famoso di Gruzza sull'ESD. Tecnica perfetta, discesa controllatissima, fermo da manuale e bilanciere sparato in su. Da notare l'incitamento durante l'alzata.

Per ottenere tutto questo tipo di risultato (anche senza la pretesa dei 247 kg di panca) è necessario tanto lavoro tecnico e qualitativo, come spiegato da Ragnaz. Lo schema motorio va interiorizzato così profondamente che non è possibile sollevare in modo diverso nemmeno vicini al cedimento muscolare.


Alla fine non sono riuscito a sintetizzare più di così XD
Gran bel post!

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Offline Ragnaz

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #63 on: August 04, 2015, 17:41:07 pm »
0
Ti ringrazio ma in questo campo non credo che potrei aggiungere nulla, in sostanza sono un banale replicatore XD.


Replicare qualcosa ma rendendolo chiaro e diretto "per i più" è altrettanto se non più importante di aver "inventato" o "scoperto" quel qualcosa.

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #64 on: August 04, 2015, 19:27:28 pm »
+1
bravi... autonomi soprattutto  XD

aggiungo solo una cosina ina.

Quando si è intorno ai massimali è quasi impossibile non attuare meccanismi di compenso e scomodare magari gruppi muscolari non direttamente e massivamente interessati da un dato movimento.
Tutto sta nel capire quanto. Non è che esista un "troppo" in termini misurabili quantitativamente (es.: non va bene se il movimento, pur portandoti a sollevare quel dato peso, sfrutta compensazioni oltre il 30%, tanto per dire un numero).
 E' però una cosa intuibile visivamente, se si ha conoscenza della biomeccanica del gesto.
Inoltre anche l'esplosività è più una sensazione visiva. Come quando si spiega, per il medesimo movimento, cosa è pliometrico e cosa non lo è. Un limite quantificabile netto non c'è, ma la sensazione visiva è fondamentale (l'avevo spiegata al gathering l'anno scorso, se non ricordo male, con l'esempio del salto in alto dopo caduta).

"Dalla morte in pianura, proteggici, o Signore" (J. Kukuczka, alpinista)


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Offline Ragnaz

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #65 on: August 04, 2015, 20:52:39 pm »
0
Verissimo.
La "battaglia" è proprio rendere il più tecnico possibile il movimento anche con i carichi più alti.
Teoricamente (e non è poi così impossibile eh) l'ideale sarebbe arrivare a fare BENE il carico X e poi non riuscire a sollevare il carico X+3/5kg.
Esperienza mia diretta degli "scorsi" massimali di panca.
90kg con tecnica corretta e nemmeno troppo lenti.
95kg bloccato allo sticking point (2 prove) senza "se e ma".
Ragnaz - alias Luca


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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #66 on: August 04, 2015, 22:01:02 pm »
+1
a me è successa la stessa cosa con lo stacco (a 135 son rimasto a metà movimento), e con la panca (80 fatto bene, 85 fermo 1/3 del movimento totale).

Io poi essendo spesso solo in palestra, non mi arrischio per ovvi motivi.
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Offline MachineGunYogin

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #67 on: August 04, 2015, 22:17:45 pm »
+1
Vero io son rimasto fermo a 108 x un bel po. I 108 li facevo belli lisci. Fin che ho detto "se li faccio così bene e così dinamici c'è ne sta ancora! " Cazzate! I 110 non riuscivo a farli manco sporcando. Son solo 2 kili in più ma nulla. Nada.

Ora a forza di lavorare tutti i giorni (o quasi) la panca, con 110 faccio 2 colpi lisci lisci.

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Offline Dipper

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #68 on: August 04, 2015, 23:56:30 pm »
+1
Certamente il gap è maggiore in un amatore rispetto a un atleta d'elite dove tende a sparire. Il concetto da portarsi a casa è che i migliori risultati si ottengono lavorando entro la soglia di A e non oltre. Così inoltre si sposta pian piano A verso C.
È esattamente il concetto espresso nell'articolo riportato da Ragnaz di là.

Ti ringrazio ma in questo campo non credo che potrei aggiungere nulla, in sostanza sono un banale replicatore XD.
Replicare qualcosa ma rendendolo chiaro e diretto "per i più" è altrettanto se non più importante di aver "inventato" o "scoperto" quel qualcosa.
Mi candido come esegeta di AG magari :P

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Ah quando vuoi io ci sono  :thsit:
Per quanto mi riguarda più che volentieri, è palese.
Salvo sponsor generosi ci vorrà ancora parecchio tempo ma l'idea gira fissa nella testa mia e quella di un certo judoka  :whistle:
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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #69 on: August 05, 2015, 01:41:28 am »
0
Certamente il gap è maggiore in un amatore rispetto a un atleta d'elite dove tende a sparire. Il concetto da portarsi a casa è che i migliori risultati si ottengono lavorando entro la soglia di A e non oltre. Così inoltre si sposta pian piano A verso C.
È esattamente il concetto espresso nell'articolo riportato da Ragnaz di là.


Oh yes!!


Ti ringrazio ma in questo campo non credo che potrei aggiungere nulla, in sostanza sono un banale replicatore XD.
Replicare qualcosa ma rendendolo chiaro e diretto "per i più" è altrettanto se non più importante di aver "inventato" o "scoperto" quel qualcosa.
Mi candido come esegeta di AG magari :P


Che gli servirebbe assai come tramite verso il "mondo normale", visto che parla un linguaggio molto/troppo PL-oriented ;)

Mi accontenterei magari di aprire una palestra :gh:
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Per quanto mi riguarda più che volentieri, è palese.
Salvo sponsor generosi ci vorrà ancora parecchio tempo ma l'idea gira fissa nella testa mia e quella di un certo judoka  :whistle:
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Vabeh dai io qualcosa da parte ce l'ho... poi un po' qui e un po' li si tira su qualcosa....  8)
Ragnaz - alias Luca



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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #70 on: August 05, 2015, 11:03:30 am »
0

Buffer: sto molto lontano dal cedimento muscolare (e, anche se meno, dal cedimento tecnico), tenendomi un po' di ripetiz in canna.


Allora pensavo di aver capito ma alla fine no non ho capito un cazzo.


cosa non è chiaro? :P



Che avevo inteso sto Buffer anche come cedimento tecnico dell'esecuzione dell'esercizio,invece se adesso non ho capito male il cedimento tecnico puo' avvenire anche prima o anche dopo,nel senso che dopo un potrebbe fare 15 alzate ma si ferma alla 12 ed il cedimento tecnico ancora non é avvenuto giusto?






Ma come fai a quantificare la velocita? Come la misuri? Poi facendo finta che si possa misurare (e.g. in metri al secondo) con un apparecchio (che tra l'altro esiste), mi fermo quando sono a 2 m/s? A 1.5 m/s? Quando mi fermo? E perche?

Chiaro che sono metodi cosiddetti ad "autoregolazione", quindi si va a "sentimento". Son metodi che si applicano chiaramente meglio a persone con già un po' d'esperienza.
Non è cmq poi così difficile. Quanto il carico che stai usando non va più "su" veloce come all'inizio, sai che non sei più al massimo della dinamicità ;)   


Si chiaro
Ma questo solo per la forza generale?


Cos'è la forza generale?


Bu e che ne so XD


 :P

No scherzi a parte il professore ci aveva detto che per trasformare i vari tipi di forza é prima meglio fare della forza in generale????
Mai capito...........tanto per cambiare.
Pero' se non ricordo male forza generale é la forza di tutti i distretti muscolari.


Stavo "facendo la punta ai chiodi" :P
Quando si parla di forza "in generale", si parla di forza massimale, e cioè il campo del powerlifting.
Poi c'è l'eventuale trasformazione in forza resistente, in potenza, in velocità (ebbene sì, per quanto poco, qualcosa si può sempre fare), etc.


In che senso poco?



P.S.
Grazie a te e agli altri che avete l'immensa pazienza di spiegarmi le cose in maniera semplice e che grazie a voi riesco a capire ed a colmare la mia immensa ignoranza.

Il bello è che il laureato sei tu :P


 ??? :dis:
No ancora non sono laureato spero per il prossimo anno.[/quote]
[/quote]


Scherzavo  eh ;)
[/quote]

Figurati se me la prendo per ste cose mi ci piglio per il culo anche da solo  :)
Poi o seriamente molte cose non le capisco che sono scritte e spiegate in maniera per me troppo difficile il mio cervello di merda non ci arriva,poi per quanto riguarda l'allenamento sto imparando più da voi,project invictus ecc... che dalla scuola (sai il mio topic in Martial Pub).


Appunto. Mi riferivo proprio a quello. Nel senso che in una laurea ci dovrebbe essere più "contenuto" di quello che apparentemente c'è....
Lo scherzo/critica non era rivolto a te ma proprio al percorso di studi.
[/quote]
Capito.






Guarda il metodo di Abadjiev, i numeri e l'esperienza mostrano che funziona. È un allenamento fattibile e consigliabile ? Forse no


Qui parliamo di efficacia contro "sicurezza" e "fattibilità per il comune mortale".. son cose diverse :)

Poi il concetto di velocità introdotto da sheiko è una figata, ma è improbabile che facendo solo lavoro veloce senza un minimo lavoro intenso la forza migliori, quando ricerca mostra che il range migliore di lavoro è tra le 4-6 rep con carichi 80-85%


Questo non è così sicuro.. le ricerche spesso sono fallaci. Anche perchè se ti alleni SEMPRE così, cmq non funzionerebbe :P
Gli atleti russi e anche norvegesi, facendo la media su tutta la programmazione, si allenano col 70% circa del massimale.
E questo è un grave difetto delle "ricerche": studiano solo una modalità per tempi brevi.
Il lavoro che funziona è:
1- personalizzato
2- ciclizzato/periodizzato
Senza uno dei due, soprattutto del 2o, i risultati sono scarsi.


(quindi necessariamente la velocità non la si può mantenere x tutto il set). Leggendo un po in sti mesi (anche grazie a voi che divulgate roba nuova e che funziona) ho capito che il vero nemico della crescita è il cedimento muscolare.


Intendi di crescita muscolare?


In tutti i sensi, sia forza che massa (funzionale).
[/quote]
Che é un'altra cosa rispetto a chi fà solo ipertrofia giusto?




Su rriatu a San Francisco/nun sapendo come agiscu/cu nu vecchiu camburrista/m'aggiu misu a pazziar./Pazziando e pazziando/di curtellu e di bastone/per sfregiar stu carognone/che tradisce la società./Mo si presenta nu picciottellu/culla coppola de sgarru/esci fore maresciallo/ca la faccie taggiu sfregiar./Mo se presenta nu capuposto/culla coppola de sgarru/co nu bastoncinu a manu/cinque lire tu m'ai dar./Cinque lire ieu nun le tegnu/cinque lire nu tel le do/si picciottu de prtima uscita/nu ppartieni alla società./Società cunsegna é bona/di curtellu e di bastone/per sfre

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #71 on: August 05, 2015, 11:46:07 am »
+1
Vediamo se riesco a sintetizzare.


Quando sollevi prima o poi succedono tre cose:

A) non riesci più a esprimere il gesto con esplosività
B) non riesci più a tenere la tecnica corretta
C) non riesci più a sollevare

C è normalmente l'ultimo ad arrivare ed è il cedimento muscolare come viene inteso comunemente. Usarlo come parametro significa pensare i pesi in termini solamente quantitativi, senza minima attenzione alla qualità.
Avviene sempre dopo A o B, di solito A e B.


Si ok su questo ci sono ed é l'unica cosa che mi é stata sempre chiara  :)


Il cedimento muscolare innesca sì degli effetti metabolici, ma che sono sicuramente meno che ottimali e comunque poi si pagano in termini di prestazione


???????
Ma intendi sempre per allenamenti per la forza o é anche per solo l'ipertrofia?

(qui magari non si pagano se si usano "aiutini") e spesso di incolumità. Non ci interessa.

Stra concordo.




B è il cosiddetto cedimento tecnico, il movimento è compromesso, se si va oltre si sfruttano inevitabilmente compensi che NON comportano aumenti di forza, sebbene questa modalità abbia senso in termini di ipertrofia sarcoplasmatica, ovvero non funzionale.


Intendi in questo caso lavori di ipertrofia giusto?

Mantenere la velocità di esecuzione in presenza di B è possibile ma è semplicemente l'esasperazione dei suddetti compensi.


Esempio se uno fa panca e per fare l'ultima ripetizione inarca la schiena ed alza il culo dalla panca,li non ce anche un lavoro di forza,o che potrebbe fare aumentare la forza anche se di poco?

Questa cosa può anche accadere quando si è freschi e si cerca di sparare il bilanciere senza avere interiorizzato lo schema motorio corretto, classico esempio la partenza dello stacco troppo repentina.
Sebbene faccia scena, in ogni caso non serve o serve molto a poco.


Cioé intendi fare da freddo un movimento scorretto?


A è il cedimento "dinamico" di cui parla Ragnaz, il rallentamento dell'esecuzione pur magari conservando ancora il gesto corretto. E' o dovrebbe essere il primo a presentarsi.


Si ad esempio nel mio caso si.


Se ci si allena secondo i dettami del distribuito in ottica sovietica, questo è il segnale che ci interessa per mantenere sempre altissimo lo standard qualitativo delle alzate.


Capito,devo andare a vedere sto metodo distribuito.



Quelli bravi, bravi davvero, riescono a spostare in avanti A e B fino a farli tendenzialmente coincidere con C.
Ovvero sollevano carichi con tecnica perfetta ed esplosività fino a tendenzialmente l'ultima ripetizione possibile.
Intuitive le ripercussioni sui gesti specifici in prospettiva prestazionale: avrà più transfer uno che solleva carichi lento e impacciato o uno che solleva carichi con pulizia ed esplosività?


Il secondo.


Anche i discorsi che sollevare puliti porta a sollevare meno, oltre a essere potenzialmente fuorvianti (non sempre più kg sul bilanciere significano più forza) in realtà hanno poco fondamento come ben visibile da questo filmato
https://www.youtube.com/watch?v=1D-pBbKfp5U
presente nell'articolo famoso di Gruzza sull'ESD. Tecnica perfetta, discesa controllatissima, fermo da manuale e bilanciere sparato in su. Da notare l'incitamento durante l'alzata.

Per ottenere tutto questo tipo di risultato (anche senza la pretesa dei 247 kg di panca) è necessario tanto lavoro tecnico e qualitativo, come spiegato da Ragnaz. Lo schema motorio va interiorizzato così profondamente che non è possibile sollevare in modo diverso nemmeno vicini al cedimento muscolare.


Si concordo in pieno e penso che lo/gli schemi motori siano le cose più importanti soprattutto per non farsi male.



Alla fine non sono riuscito a sintetizzare più di così XD

Stra complimentoni.
Su rriatu a San Francisco/nun sapendo come agiscu/cu nu vecchiu camburrista/m'aggiu misu a pazziar./Pazziando e pazziando/di curtellu e di bastone/per sfregiar stu carognone/che tradisce la società./Mo si presenta nu picciottellu/culla coppola de sgarru/esci fore maresciallo/ca la faccie taggiu sfregiar./Mo se presenta nu capuposto/culla coppola de sgarru/co nu bastoncinu a manu/cinque lire tu m'ai dar./Cinque lire ieu nun le tegnu/cinque lire nu tel le do/si picciottu de prtima uscita/nu ppartieni alla società./Società cunsegna é bona/di curtellu e di bastone/per sfre

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #72 on: August 05, 2015, 12:09:48 pm »
0
Certamente il gap è maggiore in un amatore rispetto a un atleta d'elite dove tende a sparire. Il concetto da portarsi a casa è che i migliori risultati si ottengono lavorando entro la soglia di A e non oltre. Così inoltre si sposta pian piano A verso C.

Questo è difficile da credere, che se lavoro sempre fermandosi quando la velocità diminuisce un bel giorno la velocità diminuisce quando anche muscolarmente non c'è la farei più ad ad andare avanti, neanche con tecnica lenta o sporca.

Non riesco proprio a capire quali meccanismi fisiologici si innescherebbero durante questa trasformazione.


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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #73 on: August 05, 2015, 12:17:12 pm »
0
Sulla tecnica, credo perchè Pulito diventa sinonimo di Performante
e non so, forse anche la velocità, che poi a certi pesi sarà velocità percepita dall'atleta più che velocità reale

Ipotesi le mie  :)

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #74 on: August 05, 2015, 12:49:45 pm »
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Verissimo.
La "battaglia" è proprio rendere il più tecnico possibile il movimento anche con i carichi più alti.
Teoricamente (e non è poi così impossibile eh) l'ideale sarebbe arrivare a fare BENE il carico X e poi non riuscire a sollevare il carico X+3/5kg.


Cioé?

Esperienza mia diretta degli "scorsi" massimali di panca.
90kg con tecnica corretta e nemmeno troppo lenti.
95kg bloccato allo sticking point (2 prove) senza "se e ma".

Che sarebbe sticking point?

Certamente il gap è maggiore in un amatore rispetto a un atleta d'elite dove tende a sparire. Il concetto da portarsi a casa è che i migliori risultati si ottengono lavorando entro la soglia di A e non oltre. Così inoltre si sposta pian piano A verso C.

Questo è difficile da credere, che se lavoro sempre fermandosi quando la velocità diminuisce un bel giorno la velocità diminuisce quando anche muscolarmente non c'è la farei più ad ad andare avanti, neanche con tecnica lenta o sporca.     

Non riesco proprio a capire quali meccanismi fisiologici si innescherebbero durante questa trasformazione.



Concordo sulla parte grassettata.



Ma poi più un peso é pesante più l'alzata diventa lenta almeno da quello che vedo in giro,specialmente per le persone normali.
Su rriatu a San Francisco/nun sapendo come agiscu/cu nu vecchiu camburrista/m'aggiu misu a pazziar./Pazziando e pazziando/di curtellu e di bastone/per sfregiar stu carognone/che tradisce la società./Mo si presenta nu picciottellu/culla coppola de sgarru/esci fore maresciallo/ca la faccie taggiu sfregiar./Mo se presenta nu capuposto/culla coppola de sgarru/co nu bastoncinu a manu/cinque lire tu m'ai dar./Cinque lire ieu nun le tegnu/cinque lire nu tel le do/si picciottu de prtima uscita/nu ppartieni alla società./Società cunsegna é bona/di curtellu e di bastone/per sfre