La mia battaglia per diventare atletico.

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #75 on: August 05, 2015, 12:53:44 pm »
+2

Che avevo inteso sto Buffer anche come cedimento tecnico dell'esecuzione dell'esercizio,invece se adesso non ho capito male il cedimento tecnico puo' avvenire anche prima o anche dopo,nel senso che dopo un potrebbe fare 15 alzate ma si ferma alla 12 ed il cedimento tecnico ancora non é avvenuto giusto?


Giusto. Lo "schema" scritto da ryu è perfetto ;)


In che senso poco?


Che la velocità è una qualità che deriva massimamente dal DNA e con l'allenamento si riesce sì a migliorare ma non tantissimo (diversamente da forza, potenza, resistenza...)




P.S.
Grazie a te e agli altri che avete l'immensa pazienza di spiegarmi le cose in maniera semplice e che grazie a voi riesco a capire ed a colmare la mia immensa ignoranza.

Il bello è che il laureato sei tu :P


 ??? :dis:
No ancora non sono laureato spero per il prossimo anno.
[/quote]


Scherzavo  eh ;)
[/quote]

Figurati se me la prendo per ste cose mi ci piglio per il culo anche da solo  :)
Poi o seriamente molte cose non le capisco che sono scritte e spiegate in maniera per me troppo difficile il mio cervello di merda non ci arriva,poi per quanto riguarda l'allenamento sto imparando più da voi,project invictus ecc... che dalla scuola (sai il mio topic in Martial Pub).


Appunto. Mi riferivo proprio a quello. Nel senso che in una laurea ci dovrebbe essere più "contenuto" di quello che apparentemente c'è....
Lo scherzo/critica non era rivolto a te ma proprio al percorso di studi.
[/quote]
Capito.






Guarda il metodo di Abadjiev, i numeri e l'esperienza mostrano che funziona. È un allenamento fattibile e consigliabile ? Forse no


Qui parliamo di efficacia contro "sicurezza" e "fattibilità per il comune mortale".. son cose diverse :)

Poi il concetto di velocità introdotto da sheiko è una figata, ma è improbabile che facendo solo lavoro veloce senza un minimo lavoro intenso la forza migliori, quando ricerca mostra che il range migliore di lavoro è tra le 4-6 rep con carichi 80-85%


Questo non è così sicuro.. le ricerche spesso sono fallaci. Anche perchè se ti alleni SEMPRE così, cmq non funzionerebbe :P
Gli atleti russi e anche norvegesi, facendo la media su tutta la programmazione, si allenano col 70% circa del massimale.
E questo è un grave difetto delle "ricerche": studiano solo una modalità per tempi brevi.
Il lavoro che funziona è:
1- personalizzato
2- ciclizzato/periodizzato
Senza uno dei due, soprattutto del 2o, i risultati sono scarsi.


(quindi necessariamente la velocità non la si può mantenere x tutto il set). Leggendo un po in sti mesi (anche grazie a voi che divulgate roba nuova e che funziona) ho capito che il vero nemico della crescita è il cedimento muscolare.


Intendi di crescita muscolare?


In tutti i sensi, sia forza che massa (funzionale).
[/quote]
Che é un'altra cosa rispetto a chi fà solo ipertrofia giusto?
[/quote]

Il discorso è complesso. Intanto ipertrofia (sia sarcoplasmatica che miofibrillare - o funzionale) e forza anche se non sono direttamente proporzionali, crescono cmq insieme.
Quindi non posso allenare solo una o solo l'altra.
Soprattutto per chi non si aiuta con doping e compa (o non è geneticamente molto predisposto) la massa muscolare cresce in modo importante SOLO con un buon lavoro di forza.
(questo l'avevamo già sviscerato poco tempo fa parlandone soprattutto con machine).

Sulla tecnica, credo perchè Pulito diventa sinonimo di Performante


Efficiente ed efficace, sì.

e non so, forse anche la velocità, che poi a certi pesi sarà velocità percepita dall'atleta più che velocità reale

Ipotesi le mie  :)

Velocità significa ricerca della massima contrazione, attivazione, reclutamento inter e intramuscolare, massima sincronizzazione.
Tutto questo avviene se uso una tecnica perfetta e non sporco niente.
Negli intermedi/avanzati avviene anche se l'alzata è "lenta", mentre i principianti se rallentano poi inseriscono i famosi compensi.
C'è anche da dire che c'è una differenza abissale tra un 3x3 @80% "secco" e un 5x5@70% + 4x4@75% + 3x3@80%.
Molto meglio usare carichi "medi" o massimo "medioalti" con un buon volume e una bella tecnica che "sforzarsi" tirando alla più o meno carichi alti.
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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #76 on: August 05, 2015, 13:00:53 pm »
+1
Verissimo.
La "battaglia" è proprio rendere il più tecnico possibile il movimento anche con i carichi più alti.
Teoricamente (e non è poi così impossibile eh) l'ideale sarebbe arrivare a fare BENE il carico X e poi non riuscire a sollevare il carico X+3/5kg.


Cioé?


Lo spiego sotto con l'esempio.


Esperienza mia diretta degli "scorsi" massimali di panca.
90kg con tecnica corretta e nemmeno troppo lenti.
95kg bloccato allo sticking point (2 prove) senza "se e ma".

Che sarebbe sticking point?


Il punto dell'alzata in cui fisiologicamente l'apparato muscolo-scheletrico ha la leva peggiore e quindi facciamo più fatica.


Certamente il gap è maggiore in un amatore rispetto a un atleta d'elite dove tende a sparire. Il concetto da portarsi a casa è che i migliori risultati si ottengono lavorando entro la soglia di A e non oltre. Così inoltre si sposta pian piano A verso C.

Questo è difficile da credere, che se lavoro sempre fermandosi quando la velocità diminuisce un bel giorno la velocità diminuisce quando anche muscolarmente non c'è la farei più ad ad andare avanti, neanche con tecnica lenta o sporca.     

Non riesco proprio a capire quali meccanismi fisiologici si innescherebbero durante questa trasformazione.



Concordo sulla parte grassettata.


Non è che sia proprio così. Semplicemente quando lo schema motorio diventa davvero automatico, allora o l'alzata riesce o non riesce, stop :)
Un pistone idraulico che ha un certo carico di lavoro, 100kg li spinge su, se ne metti 110, non si muove, non è che lo spinge lo stesso ma "compensando" in qualche maniera o rallentando ma salendo lo stesso..etc...




Ma poi più un peso é pesante più l'alzata diventa lenta almeno da quello che vedo in giro,specialmente per le persone normali.

Intanto il 90% di chi fa pesi, ha una tecnica orribile.
Poi è normale che rallenti, ma non dovrebbe "sporcarsi" o simili.
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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #77 on: August 05, 2015, 13:13:51 pm »
0

In che senso poco?


Che la velocità è una qualità che deriva massimamente dal DNA e con l'allenamento si riesce sì a migliorare ma non tantissimo (diversamente da forza, potenza, resistenza...)

A si ok questo lo  :) solo che come l'avevi scritto non avevo capito.
Anche se anche qui dubbi...............




P.S.






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Poi il concetto di velocità introdotto da sheiko è una figata, ma è improbabile che facendo solo lavoro veloce senza un minimo lavoro intenso la forza migliori, quando ricerca mostra che il range migliore di lavoro è tra le 4-6 rep con carichi 80-85%


Questo non è così sicuro.. le ricerche spesso sono fallaci. Anche perchè se ti alleni SEMPRE così, cmq non funzionerebbe :P
Gli atleti russi e anche norvegesi, facendo la media su tutta la programmazione, si allenano col 70% circa del massimale.
E questo è un grave difetto delle "ricerche": studiano solo una modalità per tempi brevi.
Il lavoro che funziona è:
1- personalizzato
2- ciclizzato/periodizzato
Senza uno dei due, soprattutto del 2o, i risultati sono scarsi.


(quindi necessariamente la velocità non la si può mantenere x tutto il set). Leggendo un po in sti mesi (anche grazie a voi che divulgate roba nuova e che funziona) ho capito che il vero nemico della crescita è il cedimento muscolare.


Intendi di crescita muscolare?


In tutti i sensi, sia forza che massa (funzionale).
Che é un'altra cosa rispetto a chi fà solo ipertrofia giusto?

Il discorso è complesso. Intanto ipertrofia (sia sarcoplasmatica che miofibrillare - o funzionale) e forza anche se non sono direttamente proporzionali, crescono cmq insieme.
Quindi non posso allenare solo una o solo l'altra.
Soprattutto per chi non si aiuta con doping e compa (o non è geneticamente molto predisposto) la massa muscolare cresce in modo importante SOLO con un buon lavoro di forza.
(questo l'avevamo già sviscerato poco tempo fa parlandone soprattutto con machine).


Però ho trovato gente grossa che alzava anche 100 kg di panca ma che la loro muscolatura,comunque non era "dura" ed a parità se tiravano un cazzottone era molto meno forte rispetto ad uno che non aveva mai fatto niente se non il muratore,per questo trovo delle incongruenze su lavori puramente votati all'ipertrofia rispetto ad altri lavori.


Sulla tecnica, credo perchè Pulito diventa sinonimo di Performante


Efficiente ed efficace, sì.

e non so, forse anche la velocità, che poi a certi pesi sarà velocità percepita dall'atleta più che velocità reale

Ipotesi le mie  :)

Velocità significa ricerca della massima contrazione, attivazione, reclutamento inter e intramuscolare, massima sincronizzazione.
Tutto questo avviene se uso una tecnica perfetta e non sporco niente.
Negli intermedi/avanzati avviene anche se l'alzata è "lenta", mentre i principianti se rallentano poi inseriscono i famosi compensi.
C'è anche da dire che c'è una differenza abissale tra un 3x3 @80% "secco" e un 5x5@70% + 4x4@75% + 3x3@80%.
Molto meglio usare carichi "medi" o massimo "medioalti" con un buon volume e una bella tecnica che "sforzarsi" tirando alla più o meno carichi alti.


Un po più chiaro.
Su rriatu a San Francisco/nun sapendo come agiscu/cu nu vecchiu camburrista/m'aggiu misu a pazziar./Pazziando e pazziando/di curtellu e di bastone/per sfregiar stu carognone/che tradisce la società./Mo si presenta nu picciottellu/culla coppola de sgarru/esci fore maresciallo/ca la faccie taggiu sfregiar./Mo se presenta nu capuposto/culla coppola de sgarru/co nu bastoncinu a manu/cinque lire tu m'ai dar./Cinque lire ieu nun le tegnu/cinque lire nu tel le do/si picciottu de prtima uscita/nu ppartieni alla società./Società cunsegna é bona/di curtellu e di bastone/per sfre

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #78 on: August 05, 2015, 13:18:21 pm »
0

In che senso poco?


Che la velocità è una qualità che deriva massimamente dal DNA e con l'allenamento si riesce sì a migliorare ma non tantissimo (diversamente da forza, potenza, resistenza...)

A si ok questo lo  :) solo che come l'avevi scritto non avevo capito.
Anche se anche qui dubbi...............

I miei dubbi sono sulla trasformazione delle fibre ancora non specializzate in magari fibre veloci,e se nel caso queste poi fanno accrescere la velocità anche se di poco.
Mai capito.
Su rriatu a San Francisco/nun sapendo come agiscu/cu nu vecchiu camburrista/m'aggiu misu a pazziar./Pazziando e pazziando/di curtellu e di bastone/per sfregiar stu carognone/che tradisce la società./Mo si presenta nu picciottellu/culla coppola de sgarru/esci fore maresciallo/ca la faccie taggiu sfregiar./Mo se presenta nu capuposto/culla coppola de sgarru/co nu bastoncinu a manu/cinque lire tu m'ai dar./Cinque lire ieu nun le tegnu/cinque lire nu tel le do/si picciottu de prtima uscita/nu ppartieni alla società./Società cunsegna é bona/di curtellu e di bastone/per sfre

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Offline MachineGunYogin

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #79 on: August 05, 2015, 13:21:11 pm »
0

Certamente il gap è maggiore in un amatore rispetto a un atleta d'elite dove tende a sparire. Il concetto da portarsi a casa è che i migliori risultati si ottengono lavorando entro la soglia di A e non oltre. Così inoltre si sposta pian piano A verso C.

Questo è difficile da credere, che se lavoro sempre fermandosi quando la velocità diminuisce un bel giorno la velocità diminuisce quando anche muscolarmente non c'è la farei più ad ad andare avanti, neanche con tecnica lenta o sporca.     

Non riesco proprio a capire quali meccanismi fisiologici si innescherebbero durante questa trasformazione.



Concordo sulla parte grassettata.


Non è che sia proprio così. Semplicemente quando lo schema motorio diventa davvero automatico, allora o l'alzata riesce o non riesce, stop :)
Un pistone idraulico che ha un certo carico di lavoro, 100kg li spinge su, se ne metti 110, non si muove, non è che lo spinge lo stesso ma "compensando" in qualche maniera o rallentando ma salendo lo stesso..etc...

Piano, se un pistone e' al limite di lavoro rallenta eccome. Cioe' non e' che alza velocemente 100 kg e poi a 101kg si blocca. Probabilmente ne alza velocemente 80kg, poi a 90 rallenta un po, e poi a 100 va parecchio lento perche e' al limite.

Lo stesso accade per la connessione broadbend. Se la navigazione e' scarsa la connessione e' veloce. Quando il traffico aumenta la connessione rallenta. E in fine quando il traffico e' troppo la connessione si ferma. Non e' che si passa da una navigazione veloce ad un blocco di navigazione tutto d'un tratto (a meno che non ci sia un guasto).

A me questo passaggio da A (rallentamento dinamico), B (cedimento tecnico) fino ad arrivare a C (cedimento muscolare) pare in linea con i principi fisici universali. Far coincidere le 3 fasi in un unico punto lo trovo molto difficile e non ne conepisco i mecchinsmi fisiologici per cui il corpo umano, a differenza delle macchine, possa eseguire questa trasformazione.   


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Offline MachineGunYogin

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #80 on: August 05, 2015, 13:25:17 pm »
0
E ora un bello shaker di proteine vegan (pea+brownrice)  :vomit:

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Offline MachineGunYogin

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #81 on: August 05, 2015, 13:31:46 pm »
0
Poi una cosa che a me pare assurda e' come uno possa crescere (in termini di forza ma anche di massa) facendo un lavoro con alti volumi al 60-65% del 1RM (in linea con il MAV e compagnia). Cioe' non e' troppo poco il peso?

Io per avere un minimo di crescita ho sempre lavorato all'80-85% minimo. Capisco fasi di scarico, o perfezionamento tecnico a 70-75%. Ma addirittura lavorare x tutta la sessione (non solo durante il ramping) al 60-65% mi pare assurdo.

A sto punto uno fa shodow boxing e diventa grosso  XD

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Offline Ragnaz

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #82 on: August 05, 2015, 13:48:04 pm »
0
Però ho trovato gente grossa che alzava anche 100 kg di panca ma che la loro muscolatura,comunque non era "dura" ed a parità se tiravano un cazzottone era molto meno forte rispetto ad uno che non aveva mai fatto niente se non il muratore,per questo trovo delle incongruenze su lavori puramente votati all'ipertrofia rispetto ad altri lavori.


E' raro ma capita che persone geneticamente portate facciano dei kg "discreti" anche facendo solo i classici allenamenti da BB.
in quei casi c'è molto ipertrofia sarcoplasmatica (pompaggio, effetto palloncino) e relativamente poca ipetrofia miofibrillare.
Ma, soprattutto, è scarsissimo il miglioramento a livello neurale e di coordinazione, che è quello che poi ha il massimo transfer in altri gesti come tirare un pugno.
Inoltre è verissimo che i pesi "legano" se son fatti male... :P


I miei dubbi sono sulla trasformazione delle fibre ancora non specializzate in magari fibre veloci,e se nel caso queste poi fanno accrescere la velocità anche se di poco.
Mai capito.

Non so se ci siano studi attendibili a tal proposito....
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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #83 on: August 05, 2015, 13:52:03 pm »
0

A me questo passaggio da A (rallentamento dinamico), B (cedimento tecnico) fino ad arrivare a C (cedimento muscolare) pare in linea con i principi fisici universali. Far coincidere le 3 fasi in un unico punto lo trovo molto difficile e non ne conepisco i mecchinsmi fisiologici per cui il corpo umano, a differenza delle macchine, possa eseguire questa trasformazione.   

Si tratta di "tendere a", non che sia normale arrivarci.
E se ci arrivi, come dicevo, è legato all'interiorizzazione della tecnica.

Poi una cosa che a me pare assurda e' come uno possa crescere (in termini di forza ma anche di massa) facendo un lavoro con alti volumi al 60-65% del 1RM (in linea con il MAV e compagnia). Cioe' non e' troppo poco il peso?


Non lavori SEMPRE con quei kg li. Lavori IN MEDIA col 70%, quindi lavori, non spesso e con volumi non alti, anche tra 80 e 90%.


Io per avere un minimo di crescita ho sempre lavorato all'80-85% minimo. Capisco fasi di scarico, o perfezionamento tecnico a 70-75%. Ma addirittura lavorare x tutta la sessione (non solo durante il ramping) al 60-65% mi pare assurdo.


La singola sessione è solo una goccia nel mare. Conta quello che fai nel macrociclo !


A sto punto uno fa shodow boxing e diventa grosso  XD

Magari! :P
Ragnaz - alias Luca


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Offline MachineGunYogin

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #84 on: August 05, 2015, 14:01:57 pm »
0
Un lavoro di media al 70% mi pare comunque poco. Cioè probabilmente al 80-85 ci lavori forse un 30% del tempo in un marcociclo, forse meno.
Il 70% del lavoro è tra il 60 e il 75%. Boh a me pare impossibile pensare di crescere così, andato tra l'altro a cedimento dinamico, neanche tecnico.
Già da quando non vado a cedimento muscolare, x dare priorità all'aumento forza, mi son sgonfiato di brutto. Se lavoro così come dici tu mi ritrovo uno stecchino.


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Offline Ragnaz

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #85 on: August 05, 2015, 15:26:39 pm »
0
Stai usando questo "nuovo" approccio da troppo poco tempo.
Devi dargli almeno 1 annetto per capirci qualcosa.
E cmq l'esperienza di tutto il mondo del PL direi che vale abbastanza :P
Ragnaz - alias Luca


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Offline Dipper

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #86 on: August 05, 2015, 18:30:07 pm »
0
Che gli servirebbe assai come tramite verso il "mondo normale", visto che parla un linguaggio molto/troppo PL-oriented ;)
E boh... ci farò un pensierino XD In realtà qualcosa del genere l'ho fatta già per la UIPASC.

Vabeh dai io qualcosa da parte ce l'ho... poi un po' qui e un po' li si tira su qualcosa....  8)
E' un discorso che sicuramente dovremo riprendere a tempo debito magari davanti a una birra :om:
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Offline Dipper

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #87 on: August 05, 2015, 18:39:51 pm »
0
Vediamo se riesco a sintetizzare.


Quando sollevi prima o poi succedono tre cose:

A) non riesci più a esprimere il gesto con esplosività
B) non riesci più a tenere la tecnica corretta
C) non riesci più a sollevare

C è normalmente l'ultimo ad arrivare ed è il cedimento muscolare come viene inteso comunemente. Usarlo come parametro significa pensare i pesi in termini solamente quantitativi, senza minima attenzione alla qualità.
Avviene sempre dopo A o B, di solito A e B.
Si ok su questo ci sono ed é l'unica cosa che mi é stata sempre chiara  :)
;)

Il cedimento muscolare innesca sì degli effetti metabolici, ma che sono sicuramente meno che ottimali e comunque poi si pagano in termini di prestazione
???????
Ma intendi sempre per allenamenti per la forza o é anche per solo l'ipertrofia?
Ipertrofia funzionale e ipertrofia sarcoplasmatica come ha specificato Ragnaz non sono mai completamente distinte ma è chiaro che un allenamento orientato in quel modo lavora molto più sulla prima. Certo che il BBer esperto non è una mezza sega, ma molta energia spesa in termini di tempo e fatica va in direzione diversa rispetto alla prestazione.

B è il cosiddetto cedimento tecnico, il movimento è compromesso, se si va oltre si sfruttano inevitabilmente compensi che NON comportano aumenti di forza, sebbene questa modalità abbia senso in termini di ipertrofia sarcoplasmatica, ovvero non funzionale.
Intendi in questo caso lavori di ipertrofia giusto?
Ipertrofia "estetica", ferma restando comunque le influenze che può avere sulla forza (lontano dall'ottimale, ribadisco).

Mantenere la velocità di esecuzione in presenza di B è possibile ma è semplicemente l'esasperazione dei suddetti compensi.
Esempio se uno fa panca e per fare l'ultima ripetizione inarca la schiena ed alza il culo dalla panca,li non ce anche un lavoro di forza,o che potrebbe fare aumentare la forza anche se di poco?
Sebbene sia controintuitivo no, fa aumentare solo la capacità del corpo a usare "trucchi" per compensare la mancanza di forza, togliendo risorse a quello che dovrebbe essere invece il lavoro in direzione opposta, eliminare i compensi e fare forza pura.

Questa cosa può anche accadere quando si è freschi e si cerca di sparare il bilanciere senza avere interiorizzato lo schema motorio corretto, classico esempio la partenza dello stacco troppo repentina.
Sebbene faccia scena, in ogni caso non serve o serve molto a poco.
Cioé intendi fare da freddo un movimento scorretto?
Non necessariamente a freddo. Semplicemente con un tempo non corretto per il reclutamento totale intra e intermuscolare. Partire a tutta birra non è allenante. Spingere al massimo nello stickinkg point anche se visivamente si riscontra un rallentamento, è allenante. I cinesi (quelli del PL intendo) dicono che la fretta è uguale a nascondersi. Ogni fase deve essere propedeutica alla successiva.

A è il cedimento "dinamico" di cui parla Ragnaz, il rallentamento dell'esecuzione pur magari conservando ancora il gesto corretto. E' o dovrebbe essere il primo a presentarsi.
Si ad esempio nel mio caso si.
E' un buon segno :thsit:


Se ci si allena secondo i dettami del distribuito in ottica sovietica, questo è il segnale che ci interessa per mantenere sempre altissimo lo standard qualitativo delle alzate.
Capito,devo andare a vedere sto metodo distribuito.
Consigliatissimo, è un ottimo investimento per chi si interessa di pesistica.

Quelli bravi, bravi davvero, riescono a spostare in avanti A e B fino a farli tendenzialmente coincidere con C.
Ovvero sollevano carichi con tecnica perfetta ed esplosività fino a tendenzialmente l'ultima ripetizione possibile.
Intuitive le ripercussioni sui gesti specifici in prospettiva prestazionale: avrà più transfer uno che solleva carichi lento e impacciato o uno che solleva carichi con pulizia ed esplosività?
Il secondo.
:thsit:



Anche i discorsi che sollevare puliti porta a sollevare meno, oltre a essere potenzialmente fuorvianti (non sempre più kg sul bilanciere significano più forza) in realtà hanno poco fondamento come ben visibile da questo filmato
https://www.youtube.com/watch?v=1D-pBbKfp5U
presente nell'articolo famoso di Gruzza sull'ESD. Tecnica perfetta, discesa controllatissima, fermo da manuale e bilanciere sparato in su. Da notare l'incitamento durante l'alzata.

Per ottenere tutto questo tipo di risultato (anche senza la pretesa dei 247 kg di panca) è necessario tanto lavoro tecnico e qualitativo, come spiegato da Ragnaz. Lo schema motorio va interiorizzato così profondamente che non è possibile sollevare in modo diverso nemmeno vicini al cedimento muscolare.
Si concordo in pieno e penso che lo/gli schemi motori siano le cose più importanti soprattutto per non farsi male.
... e sul medio periodo, anche per alzare meglio e infine di più.

Alla fine non sono riuscito a sintetizzare più di così XD
Stra complimentoni.
Grazie bro.
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Offline Dipper

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #88 on: August 05, 2015, 18:48:54 pm »
0
Certamente il gap è maggiore in un amatore rispetto a un atleta d'elite dove tende a sparire. Il concetto da portarsi a casa è che i migliori risultati si ottengono lavorando entro la soglia di A e non oltre. Così inoltre si sposta pian piano A verso C.

Questo è difficile da credere, che se lavoro sempre fermandosi quando la velocità diminuisce un bel giorno la velocità diminuisce quando anche muscolarmente non c'è la farei più ad ad andare avanti, neanche con tecnica lenta o sporca.

Non riesco proprio a capire quali meccanismi fisiologici si innescherebbero durante questa trasformazione.
Possiamo parlare di attivazione nervosa, di coordinazione intra e intermuscolare, di schema motorio. Detto in parole terra terra, prima si deve vedere come sollevi, poi si parla di quanto, mentre quasi sempre si parla di quanto e basta.
L'ho già scritto ma tengo a sottolineare che solo i campioni arrivano a far coincidere A, B e C. Per noi può essere già un successo spostare ad esempio A dall'75 all'85% (cifre a caso) di C.

E' chiaro che più di un tot io non sono in grado di approfondire perchè non ho sufficienti nozioni di fisiologia e sono l'equivalente di un basso manovale della PA, non certo un ingegnere.

Però i sovietici (molto interessante Rodionov citato da AG), AIF e UIPASC mi dicono che funziona così e sinceramente io tendo a crederci. E posso anche dirti che pur nella miseria dei carichi di uno che inizia con già dei capelli bianchi in testa, avendo sfuttato questo approccio ora sono riuscito a riprendere quasi tutti i valori di prima, ma con tutt'altra qualità e la differenza si vede e si sente.

Sicuro comunque è che ci vuole un po' di tempo per vedere i risultati di questo metodo.
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Offline Dipper

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Re:La mia battaglia per diventare atletico.
« Reply #89 on: August 05, 2015, 18:51:25 pm »
+1
Sulla tecnica, credo perchè Pulito diventa sinonimo di Performante
e non so, forse anche la velocità, che poi a certi pesi sarà velocità percepita dall'atleta più che velocità reale

Ipotesi le mie  :)
L'intuizione è giusta, si parla di potenza e watt espressi piuttosto che di velocità pura (la quale viene però influenzata dal primo fattore con il giusto approccio).
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