Cosa intendi tu per "tenere la struttura" e "liberarsi della forza dell'avversario"?
in genere tendo a fidarmi del dizionario italiano
Tenere significa anche...
1 Trattenere qlcu. in un certo posto, non lasciarlo andar via.Indica, quindi, un "atteggiamento" - fisico e/o mentale -
fisso. In termini marziali lo interpreto con la classica posizione/postura e/o blocco/parata.
In termini motori/azione se "tengo" qualcuno (o un arto di qualcuno) in realtà sto "tenendo" anche me stesso... perché questo qualcuno tenderà a muoversi (non vuole essere tenuto) e appena lo lascio lo perdo, se lo tengo il mio movimento e equilibrio sono condizionati dall'avversario.
L'istinto ci porta spesso a reagire tutti nello stesso modo, su una spinta o pressione esterna uno tende a contrastarla (come "meglio può")... non tutti nello stesso modo chiaramente, semplificando il discorso di fatto si tende a impedire di essere spinti/pressati. Il discorso è articolato, diciamo che la prima forza a cui reagiamo è proprio la forza di gravità
. Prima devo imparare a gestire la "forza di gravità", poi forse posso pensare di lavorare con una ulteriore forza (avversario).
Questo se partiamo dal presupposto che il nostro avversario sia almeno pari peso o addirittura più pesante/forte, l'idea è quella di non trovarsi e di non farsi travolgere dal'avversario, è un know how applicabile soprattutto a corta distanza.... (distanza tra l'altro molto pericolosa perché a un "passo" dalla lotta al suolo).. non in fase di striking/scherma, quindi solo una piccola parte di quello che avviene in un ipotetico scontro (a meno che non arrivi, da una parte o dall'altra, il ko).
Riciclarla non è il termine che userei, ma se intendi sfruttarla per sbilanciare l'avversario, ci sto.
più che per sbilanciare, per non essere sbilanciati dall'avversario (o essere colpiti)
Hai ragione, ma è anche innegabile che di gente che fa un taiji "decente" ce n'è ben poca
bè in tutti i campi "di gente decente" ce n'è poca...
Per ME imparare a tenere la struttura, usare le "forze" del taiji (volutamente fra virgolette), avendo il "disturbo" dell'avversario.
E' solo un primo passo, uno step del viaggio.
Non so cosa siano le "forze del taiji"... per il resto ho risposto sopra...
Forse vi sono aspettative "insoddisfabili"... spesso il marzialista (e non solo) è vittima di "end gaining" e si perde dei pezzi per strada pur di arrivare a un risultato "soddisfacente"..
Questa non l'ho capita.
Magari, sistemi come il taiji & co non sono (soprattutto nel 2015) idonei al combattimento..... ottimi per altro forse... o comunque non sono così specifici per quel settore, mi sembra palese visto che in ambienti "sportivi" dove i professionisti si sono "specializzati a menare" i maestri di taiji & co manco ci mettono piede.
Allora pur di raggiungere anche lontanamente un "risultato" si comincia a fare altro, snaturando quel poco di buono che forse è rimasto ...