Perchè utopico?
Perché se il numero di quelli che si tura il naso superasse grandemente quello di coloro che invece "credono" a queste cose, penso che la reazione più probabile sarebbe qualcosa del tipo: "Se siamo tutti d'accordo a turarci il naso, invece di continuare a sopportare proviamo a cambiare le cose!".
Parlando di grandi numeri sono d'accordo ed è esattamente quello che riscontro da me.
Gente che si rende conto di essere in una macchina infernale è poca.
C'è anche gente che si lamenta e sta male ma basta una minaccia, o un croccantino, per dimenticarsene.
Poi c'è gente che proprio si sente realizzata in quel contesto, e magari basta darci un'occhiata per capire come stanno messi.
Riesce anche a me difficile pensare a un risveglio collettivo. Però posso dirti che a me turarmi il naso riesce molto bene
E' doppiamente utopico: perché mi riesce difficile pensare che il cambiamento (quale che sia) possa arrivare così semplicemente e perché mi riesce difficile pensare che venga facilmente permesso che si diffonda l'atteggiamento di turarsi il naso. E' come se un comandante di corpo d'armata permettesse che si diffondessero tra i soldati idee hippie-pacifiste, soldati che scenderebbero poi in battaglia solo turandosi il naso.
Il permesso non verrà mai dato, questo è chiaro
e anzi viene applicato con sempre più successo il vecchio e sempre valido "divide et impera".
E' un argomento naive (o idiota! ) me ne rendo conto.
No, è un argomento interessantissimo invece e l'ho affrontato di recente anche in una discussione con il mio fisio durante una seduta.
Lui mi ha detto una cosa che mi è piaciuta molto: l'unica cosa che puoi fare è diventare una luce e tentare di illuminare chi sta intorno. Se sei fortunato, qualcun altro si accenderà.
"La forza non può, come non lo può l'opinione, prevalere a lungo, a meno che il tiranno non riesca a estendere il suo impero su un territorio abbastanza vasto da nascondere alla gente [...] il segreto che il potere reale non è quello degli oppressori bensì degli oppressi" - Marchese di Condorcet.
Potresti spiegarmi di più cosa si intende con questa frase?
Se mi chiedi un'esegesi completa del pensiero del marchese di Condorcet, semplicemente non ho le competenze per dartela nella sua interezza. In relazione al discorso che facevamo "altrove" significa imho che non c'è un esercizio del potere (politico o economico) se accanto non c'è un qualche meccanismo di produzione del consenso (e quest'ultimo è una "forza" che, nel linguaggio della citazione, viene esercitata dagli oppressi che, sensu lato, "sostengono" gli oppressori) - esempio banale: l'origine divina della monarchia a cui i sudditi, credenti, si sentivano vincolati.
Sei stato chiarissimo ed è difficile negare questa evidenza
Parlo con oppressi che sostengono gli oppressori ogni santo giorno