Mi sembra impressionante che l'insieme di canoni tecnici che hanno recuperato e assemblato siano in grado di metterli in campo con un certo rigore anche in ambito non collaborativo
vuol dire che lavorano sodo e con metodo
al tempo stesso questo mi fa apparire il tutto come un po' troppo artificiale, imbalsamato dall'obbligo di ripercorrere punto per punto l'iconografia conosciuta (eh, lo so che il succo della cosa è quello
)
per come la vedo io certe coperture e angolazioni di braccia dovrebbero avvenire al momento opportuno, una volta che si vada a chiudere la distanza partendo da una posizione più naturale e rilassata, e non apparire come soluzioni statiche da proporre spesso alla stregua di vere e proprie posizioni di guardia
inoltre questa (ovviamente più che giustificata) ricerca del rispetto delle fonti mi pare che abbia dato origine a un grosso disguido, e cioè vedere la postura del sagittario (avambraccio alto e orizzontale col dorso del pugno, girato, all'altezza della tempia) come atteggiamento di partenza per scaricare un overhand, cosa che a mio parere da un punto di vista biomeccanico risulta una bestemmia
la cosa più normale IMHO sarebbe considerarla una copertura da cui far originare UNICAMENTE un eventuale pugno a martello
c'è poi il fatto che tutto quel lavorare rimanendo attestati su posizioni allungate e "dedicate" alla difesa/offesa del bersaglio alto lascia ampi varchi nella parte inferiore e, la prima volta che si volesse lasciar stare le figure sui vasi greci e si sperimentasse qualcosa di alternativo, ci sarebbe da scommettere che qualche tecnica per invadere quei varchi la si troverebbe, e allora sarebbe necessario rivedere un po' tutto l'approccio schermistico fin qui consolidato
(N.B. non ho detto che i praticanti della disciplina in questione non possiedano e usino tecniche adeguate a difendersi da attacchi al bersaglio grosso, ho detto che la loro posizione di base mi pare vulnerabile a ingaggi diversi e "più fantasiosi" rispetto a quelli che, per codifica comune, tendono metodicamente a utilizzare)
in ogni caso...
giudizio da perfetto ignorante della materia (nel senso che no pratico tale disciplina) e unica volontà di un contributo costruttivo