Appurato che si stesse prendendo in esame un video di Marcaida con Master Ken per sua stessa natura non mi sembra il caso di spendere un ulteriore secondo a commentare il filmato di apertura thread.
@PTK_Milano ho invece una domanda per te che mi frulla in testa riguardo il footwork da qualche anno ma a cui non ho avuto ancora avere risposta da un praticante di Pekiti (finora ho evitato di porla tramite messaggio privato ai miei 'amici su facebook' che insegnano lo stile).
Avevo letto qualche anno fa un intervento di 'Nenè' Tortal su un forum in cui marcava la differenza nel footwork dei loro stili di famiglia (Pekiti e Dekiti) rispetto ad altri scuole originarie di altre zone dell'arcipelago filippino, associandola soprattutto all'influenza del ginunting.
Vedendo online diversi insegnanti di Pekiti ho notato nel footwork una maggiore enfasi al triangolo maschio, alla 'posizione del gatto' e all'uscita laterale su linea ortogonale, quando in altri sistemi questi spostamenti di base sono messi relativamente in secondo piano.
Mi puoi confermare se ho colto in modo corretto le differenze con altre scuole o se ho preso un abbaglio? Potresti anche argomentarmi sul perché di queste scelte, per favore?
Ciao Diego, non ho letto il post di Nenè in questione, però provo a darti il mio parere sul footwork.
Di "footworks" nella Pekiti ce ne sono davvero tanti, tutti basati sulla composizione di quelli più semplici, tra cui quelli che hai citato.
Si dice (non ho verificato nè mi interessa farlo) che GT Leo Gaje passò 3 anni da piccolo a fare solamente footwork.
In base all'esperienza acquisita, posso dirti che un buon combattente (che sia pugile o che sia un kalista) padroneggia il footwork e si muove in maniera molto fluida, nonostante lo stress dello scontro. E' questo uno dei motivi per cui mi sono innamorato della PTK, gli altri stili (tutti stupendi, non fraintendetemi) che avevo provato erano troppo statici con le gambe.
Tornando alla domanda che mi hai posto, i primi che si imparano sono i triangoli (maschio e femmina) e il sidestep (in tutte le sue varianti). Poi si passa verso quelli più elaborati e infine si impara a muoversi liberamente (supponendo di aver ormai interiorizzato questi schemi). Ognuno di questi footwork ha un suo perchè (evasione, invasione, cambio di range, far defluire, etc.) ma alla fine ciò che viene appreso è la capacità di prendere un angolo vantaggioso.
I triangoli, per quanto siano presenti in tanti altri stili di Eskrima, sono affrontati in maniera completamente diversa dal solito, Tuhon Tim Waid (o anche Tuhon Bill McGrath) ne mostra alcuni su Youtube.
Infine la Pekiti Tirsia non insegna "posizioni" ma soltanto "spostamenti". Non c'è la posizione del gatto, c'è solo il sidestep che è un movimento, non l'arrivo.
Se non sono stato abbastanza esauriente fammelo sapere