Per la serie "la vita sa davvero come stupirti profondamente a volte", quella che segue è la cronaca di una surreale domenica in terra di Israele...
E' opinione comune fra i veri amanti delle arti marziali israeliane che siano 3 i posti da non perdere se si va da quelle parti: la tomba di Imi, Masada e la palestra di Dennis Hanover.
Imi è il fondatore del KM, Masada è il luogo che ha esaltato ed esalta lo spirito guerriero del popolo israeliano e Hanover è considerato il padrino, ovviamente nell'accezione migliore, delle AM indigene e soprattutto il primo che ha portato queste agli onori delle cronache marziali mondiali.
A Masada sono stato in occasione del mio test finale nel 2012 per cui avevo ancora un pò di tappe ad attendermi e l'occasione si è presentata quest'anno.
Come qualcuno probabilmente ricorderà, in occasione di una delle mie peregrinazioni domenicali per stage con istruttori del settore ho avuto modo di incontrare e scambiare due chiacchiere con un allievo tedesco di Hanover (col quale avevo siglato una pace simbolica fra studenti di due scuole che per vie traverse hanno condiviso una discreta rivalità sui tatami al tempo) e con lui sono rimasto in contatto.
Per chi non sapesse chi sia Dennis Hanover, fondatore del Dennis Ju Jitsu aka Dennis Survival Ju Jitsu o Hisardut lascio un paio di opzioni a seguire.
Per farla breve, con l'approssimarsi del camp annuale di CKM in Israele ho verificato che la distanza che separava il nostro centro dal dojo di Hanover ad Herzilya; verficata la fattibilità, ho sguinzagliato i miei contatti e sono stato invitato ad unirmi alla classe delle cinture nere che si tiene ogni domenica sera e che è condotta personalmente da lui col supporto del figlio Guy, secondo in grado nel DJJ.
La cosa ovviamente mi ha fatto un piacere enorme e la possibilità concessami è stata da subito prioritaria rispetto cmq ai rischi in qualche modo collegati all' andare in territorio "ostile", specialmente considerando il noto carattere umorale di kaicho.
Decido, per rendere la rappresentanza più folta, di farmi accompagnare da due colleghi, un francese e un italiano, coi quali ci mettiamo in macchina cmq dopo una giornata intera di allenamento.
Loro sono più preoccupati di me...io sono eccitatissimo.
Purtroppo però il traffico israeliano sommato a perditempo ci gioca un brutto scherzo e arriviamo quando la lezione è appena iniziata...
Il nostro contatto ci accoglie cordialmente e mentre ci scusiamo ci fa presente che potevamo entrare...chiedo dell'allenamento, lui si avvicina ad Hannover e dai gesti capisco che per lui il ritardo a quella classe è imperdonabile...possiamo stare a bordo tatami ma niente allenamento. :'(
L'atmosfera è cmq surreale e carica di una strana energia...Dennis fa lezione col suo cane che gli gira attorno, ci saranno una 40ina di persone e con un'età compresa fra i 20 e i 60 e passa anni abbondanti.
Lo stesso Dennis non è giovanissimo essendo prossimo agli 80 ma si muove ancora con una fluidità e una marzialità invidiabile. Ogni volta gli bastano poche parole per mettere in moto tutti quanti senza confusione o tentennamenti.
Il riscaldamento è molto standard: corsa, piegamenti, cadute, addominali. Seguono i drill di condizionamento di cui avevo parlato ai tempi dello stage di chiara ispirazione Kyokushin in cui ci si scambia pugni e calci al corpo per condizionare e temprare corpo e spirito e poi un leggerissimo sparring.
Quando tutti sono caldi entra in scena Dennis che fa un discorso generale sul loro lavoro (noi abbiamo un amico israeliano che ci traduce) e parla di come affrontare certe situazioni e come finire una persona e lo fa tirando fuori dalla sua borsa prima un'accetta, poi uno stiletto stile baionetta, poi un coltello con impugnatura tipo tirapugni con gli spuntoni e infine una corda alla cui estremità sono legati due "pesetti" che utilizza in maniera difensiva e offensiva.
E tutte le sue dimostrazioni sono fatte con alcuni dei suoi studenti i quali fanno da sparring senza batter ciglio nonostante lame vere passino a pochi centimetri dal loro corpo...
Dopo questo intermezzo la classe si mette al lavoro: tanti esercizi in coppia caratterizzati cmq da una intensità notevole, a mani nude e con coltelli d'allenamento di ferro, che vengono saltuariamente interrotti da Dennis per correzioni e per invitare la gente a non risparmiarsi.
Durante questa fase si avvicina a noi il figlio per chiederci da dove venissimo, dimostrandosi cmq una persona gentilissima prima di essere risucchiato nello sparring di fine lezione.
Lo sparring non prevede pugni al viso, formula che non mi fa impazzire, ma l'intensità è quella che ancora una volta mi stupisce, specialmente da parte dei più anziani anagraficamente parlando che si allenano senza risparmiarsi o senza le scuse che magari potremmo sentire nelle nostre palestre itagliane.
Defaticamento da manuale e tutta la classe si rischiera lungo le pareti del dojo.
Dennis dice qualcosa ai suoi sull'allenamento, noi siamo convinti che alla fine ci filerà ben poco ma è proprio in quel momento che scatta la magia...
Kaicho si gira verso di me, mi indica e mi fa cenno di raggiungerlo al centro del tatami...l'atmosfera è incredibile e non nascondo una certa emozione, lui mi mette una mano sulla spalla e mi chiede di farmi raggiungere dai miei compagni.
Ci viene chiesto da dove veniamo e Dennis, signorilmente, inizia un lungo discorso in inglese...io sono alla destra del figlio Guy e quando, dopo un discorso carico di pathos che tocca vari punti, lo vedo commuoversi per le parole del padre sul rapporto figlio, la sua commozione diventa la mia.
Ne approfitto per sussurrare una cosa a Dennis e lui mi fa cenno di raggiungerlo al centro del tatami, dicendo a tutta la classe quello che gli avevo accennato.
Mi ritrovo così solo con Hannover a parlare alle sue cinture nere con il groppo ancora in gola e non è stato facilissimo...
Ma trovo cmq l'ispirazione e spiego le mie motivazioni a quella visita, il mio pensiero, le mie emozioni e la mia speranza...in maniera sicuramente meno prolissa di quanto saprei fare...
Finisco...Dennis mi si avvicina, mi abbraccia piegando la testa e, nel baciarmi sulla fronte, fa davanti a tutti "My son!"...e confesso che mi stavo davvero mettendo a piangere...
A quel punto spunta dalle retrovie Guy con 4 medaglie che consegna al padre, il quale a sua volta le consegna alle sue 4 cinture nere più anziane che si avvicinano a noi, ce le mettono al collo e ci salutano calorosamente....cosa che subito dopo faranno tutte le altre quaranta cinture nere prima di lasciare il tatami.
Ancora un pò sconvolti (il francese a un certo punto mi ringrazia...
) scattiamo qualche foto insieme, con Dennis che ci tiene ad avere una versione Peace e una War e pensiamo che sia finita...
E invece la magia continua perchè, rimasti da soli con lui, Dennis, riempendoci di aneddoti, decide di guidarci personalmente prima nel tour della sua palestra, ricca di foto e di ricordi fra i quali una commovente parete con le foto dei suoi allievi soldati morti in combattimento, e poi nella visita della Hall of fame delle arti marziali israeliane (e qui colgo l'occasione per portargli i saluti di Moni Aizik e per esprimergli il desiderio di tornare da lui e trovare una foto di Moni su quella parete).
Finito il giro noi siamo oltre l'eccitato e sazi ma lui non ha ancora finito con noi...
Spenta la luce del dojo, ci fa segno di seguirlo, attraversiamo un corridoietto ed entriamo a casa sua...
Ci facciamo strada fra alcuni dei suoi 75 gatti ed entriamo nel suo studio privato; ormai l'atmosfera è davvero intima, le pareti e i mobili della stanza sono piene di coltelli, armi e omaggi, Dennis ci mostra tutto con l'entusiasmo di un bambino, senza risparmiarsi in dettagli o curiosità e andiamo avanti per oltre dieci minuti fra ricordi marziali, massime di vita, credo personali e Dio solo sa cos'altro.
A quel punto, dopo aver in qualche modo concordato di rivederci fra un anno e stavolta sul tatami con lui, è il momento di congedarci...ci accompagna alla porta e prima di chiudersela dietro ci fa ancora un'ultima volta il segno a lui caro del "cuore forte, mano forte".
Salutiamo l'ultimo studente di Dennis rimasto che ci dice che dobbiamo considerarci davvero fortunati visto che Dennis non è solito a certe cose e usciamo dal dojo in silenzio...increduli...e sicuramente io felice per questa opportunità.
La ciliegia sulla torta è stata poi ricevere un paio di giorni fà questo msg:
"Dennis sends his blessings. You are always very welcome! It was our great pleasure to host you at our dojo."
Per concludere difficile condensare ed esprimere bene tutte le emozioni della serata ma quello che posso dire è che non so in quanti posti "simili" sarebbe stato possibile vivere una cosa del genere...Dennis ha lasciato il segno.
E in attesa delle foto un piccolo video: