Si, mi piace porre l'accento, quando si simulano le lame, sul colpire e non essere colpiti. Ci sta anche fare degli assalti più decisi, perché l'applicazione deve poi essere quella, ma la maggior parte dei nostri sparring con le lame sono così. Il problema è che poi si tende a conoscersi e a leggere le intenzioni in anticipo, diventa più una sfida di nervi.
Sullo spazio ristretto hai ragione, anche se non è sempre un problema... almeno ci si abitua a guardarsi intorno.