Domande sul wing chun che mi sono sempre posto

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #90 on: December 01, 2016, 17:47:29 pm »
+1
Meglio così! spero che abbiate ragione e che in questo senso si riesca a scremare in maniera seria veramente.
Detto questo io mi chiedo quanta preparazione teorica abbiate voi per dire che tutti i principi e tutte le tecniche di un'arte marziale comunque diffusa siano da considerarsi inutili tanto da considerare la possibilità di cancellarla dalla lista.


Dipende se staijiedendo (se scrivo stai-chiedendo senza trattino il forum lo legge come "tai-chi" e parte il filtro in taiji xD)  il curriculm o di argomentare...

Io sono appassionato di interstile,nel senso che ho sempre ficcato il naso di persona, e quel che ho visto e' che c'e' una proporzione diretta tra la pratica non collaborativa ad alta intensità e la capacita' di "menarsi".


qui parzialmente si affronta il tema
https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=9973.msg238339#msg238339



Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
"ISCRIVITI GRATIS
va bene
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ma avevate detto gratis
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se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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raptus

Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #91 on: December 01, 2016, 18:22:13 pm »
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Ti ringrazio intanto per gli spunti sempre interessanti che inserisci (sono serio), non voglio il curriculum, ho letto il post iniziale che hai messo e non concordo sempre sullo stesso concetto:  le arti marziali sono una preparazione militare che si può "dimostrare" nella pratica con l'agonismo.
Guerra e sport non sono la stessa cosa.
Per me, scusate se la penso diversamente, agonismo e il riuscire a schivare un solo pugno sorprendendo un avversario che mi aveva puntato dandomi il tempo materiale per poter reagire e magari scappare (siamo realisti, se capita davvero vuol dire che si è di fronte a criminali), ecco secondo me sono due concetti diversi. Il primo caso sei li per scelta, sai che può durare del tempo, hai delle finalità (anche il ko tecnico), nel secondo caso però subentra il panico, stress, ansia, posizioni non favorevoli, necessità di avere riflessi e pochissimo tempo per reagire.
Ecco, io associavo il wc a quest'ultimo caso, che come vedi non è misurabile in un contesto mma, assolutamente no e vi do ragione, motivo percui secondo me tanti idioti dei video che lo applicano in questi contesti si prendono solo mazzate.



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Offline DJ scanner

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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #92 on: December 01, 2016, 18:32:25 pm »
+1

Ecco, io associavo il wc a quest'ultimo caso, che come vedi non è misurabile in un contesto mma, assolutamente no e vi do ragione, motivo percui secondo me tanti idioti dei video che lo applicano in questi contesti si prendono solo mazzate.

secondo me un incontro di mma è l'ESPERIENZA CONTROLLATA che uno può fare, più vicina in assoluto ad uno street fighting e sappiamo benissimo cosa allenano e cosa non allenano.
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Offline Bingo Bongo

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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #93 on: December 01, 2016, 18:49:20 pm »
0
Per poco non mi perdevo questa discussione...

Rispondo alla domanda di Rev. Madhatter: personalmente nel wing chun nessuna filosofia in senso stretto, nell'Aikido invece basta digitare su google per capire quanta roba ci stia dietro (perfino una religione..).  Ma il discorso filosofia non volevo diventasse il perno della discussione, l'unica cosa che volevo dire era che le arti marziali orientali non sono addestramenti militari ma un mondo molto vasto anche a causa della mentalità diversa dalla nostra.
E quello che si cerca di farti capire è che c'è tanta filosofia lì dentro quanto negli appunti che stanno nel mio portafoglio.

Devi avere un portafogli bello grande perchè la filisofia Shintoista di cui l'Aikido è anche una declinazione tecnica sono parecchi volumi.
Viceversa ci sono filosofie che possono essere espresse in poche parole, magari anche in una sola.


L'efficacia è un concetto fallace....preferisco la funzionalità...
E la funzionalità grazie a Dio non è personalizzabile...

Tutto è personalizzabile. Ciò che è funzionale per te può non esserlo per me.
Altrimenti sarebbe tutto così semplice
Se io sono amputato alle gambe e devo prendere una cosa in alto una scala per salire resterà sempre più funzionale di un tappeto elastico a prescindere da me....
Capisco il paragone, ma se fossi amputato alle gambe gradirei avere le scale mobili.
Ma in ogni caso dipende "anche" dal contesto. Per me è più importante saper applicare un'alternativa che la "più funzionale"

Ciao a tutti,
ormai tanti sanno che questa è una delle arti marziali più immediate e forse più efficaci (nella realtà) che si possono trovare da noi.
Io apprezzo molto il WC anzi adirrittura apprezzo il WT. Solo che va bene per difendersi in contesti molto specifici e con persone mediamente scarse o anche per stupire gli amici che non sanno un cazzo di SdC, AM o DP e che hanno smesso di fare ginnastica alle scuole medie.
Per renderlo un pò più reale il primo passo è cominciare a capire che il chi sao libero NON è sparring non collaborativo.

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raptus

Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #94 on: December 01, 2016, 19:22:01 pm »
0
Finalmente!!!!  Esatto :)

E' innegabile che il contesto in cui è pensato il wc sia proprio questo, una immediata controreazione ad un attacco non previsto, non voluto, più veloce possibile e istintivo tale da darti una piccola possibilità in una situazione non voluta.
Secondo me è l'unico ambito di utilizzo possibile e immaginabile.
Sinceramente non capisco il motivo percui si possano pensare ad altri contesti di utilizzo!


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Offline Prototype 0

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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #95 on: December 01, 2016, 21:17:19 pm »
+1

Sinceramente non capisco il motivo percui si possano pensare ad altri contesti di utilizzo!
Libero arbitrio, apertura mentale, flessibilità di utilizzo, consapevolezza della differenza tra cosa si vorrebbe fare e cosa invece (non) si può fare con un dato strumento... hai voglia quanti motivi/rogne ci sono per pensare a quali e quanti contesti di utilizzo....

Tutto Torna

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Offline The Spartan

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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #96 on: December 01, 2016, 21:37:00 pm »
0
Per poco non mi perdevo questa discussione...

Rispondo alla domanda di Rev. Madhatter: personalmente nel wing chun nessuna filosofia in senso stretto, nell'Aikido invece basta digitare su google per capire quanta roba ci stia dietro (perfino una religione..).  Ma il discorso filosofia non volevo diventasse il perno della discussione, l'unica cosa che volevo dire era che le arti marziali orientali non sono addestramenti militari ma un mondo molto vasto anche a causa della mentalità diversa dalla nostra.
E quello che si cerca di farti capire è che c'è tanta filosofia lì dentro quanto negli appunti che stanno nel mio portafoglio.

Devi avere un portafogli bello grande perchè la filisofia Shintoista di cui l'Aikido è anche una declinazione tecnica sono parecchi volumi.
Viceversa ci sono filosofie che possono essere espresse in poche parole, magari anche in una sola.


L'efficacia è un concetto fallace....preferisco la funzionalità...
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Ciao a tutti,
ormai tanti sanno che questa è una delle arti marziali più immediate e forse più efficaci (nella realtà) che si possono trovare da noi.
Io apprezzo molto il WC anzi adirrittura apprezzo il WT. Solo che va bene per difendersi in contesti molto specifici e con persone mediamente scarse o anche per stupire gli amici che non sanno un cazzo di SdC, AM o DP e che hanno smesso di fare ginnastica alle scuole medie.
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Tutto bello tutto giusto...
Poi al dunque organizzi le cose e sempre i soliti o si danno alla macchia o ne prendono un sacco e una sporta...
Ma è tutto uguale...è il contesto...conta l'uomo...abbiamo 2 braccia e 2 gambe...il sole sorge a est...Moana è morta ed Elvis è vivo...
YOU WANT SOME?COME GET SOME!
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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #97 on: December 01, 2016, 21:40:41 pm »
0


Tutto bello tutto giusto...
Poi al dunque organizzi le cose e sempre i soliti o si danno alla macchia o ne prendono un sacco e una sporta...
Ma è tutto uguale...è il contesto...conta l'uomo...abbiamo 2 braccia e 2 gambe...il sole sorge a est...Moana è morta ed Elvis è vivo...

ed a okinawa non si suda
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Offline The Spartan

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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #98 on: December 01, 2016, 22:00:35 pm »
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Oss  :sbav:
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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #99 on: December 01, 2016, 22:08:28 pm »
0
Finalmente!!!!  Esatto :)

Erm, esatto anche questo?
Quote
Solo che va bene per difendersi in contesti molto specifici e con persone mediamente scarse o anche per stupire gli amici che non sanno un cazzo di SdC, AM o DP e che hanno smesso di fare ginnastica alle scuole medie.
In pratica l'ottima tecnica di andare nella jungla essendo preparati per il giardino della mamma.


E' innegabile che il contesto in cui è pensato il wc sia proprio questo, una immediata controreazione ad un attacco non previsto, non voluto, più veloce possibile e istintivo tale da darti una piccola possibilità in una situazione non voluta.
E con questa finalità si pratica una distanza di combattimento che non esiste con soluzioni che non funzionano ed esercizi di utilità pratica nulla (salvo la spiegazione di cazzobubbolatori che ti faran considerare valida la loro opinione solo dopo averti ucciso dal sonno) senza mai studiare effettivi scenari o casi di difesa personale?
Ottimo direi.
Poi è risaputo che altre pratiche invece mirano a risolvere lo scontro contro attacchi previsti, il più lentamente possibile e mirando a non uscire salvi dallo scontro..


Secondo me è l'unico ambito di utilizzo possibile e immaginabile.
Sinceramente non capisco il motivo percui si possano pensare ad altri contesti di utilizzo!
Io non inquadro il motivo per cui tu possa ritenerlo valido proprio per quei contesti, fai tu..
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raptus

Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #100 on: December 01, 2016, 22:17:19 pm »
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Sinceramente non capisco il motivo percui si possano pensare ad altri contesti di utilizzo!
Libero arbitrio, apertura mentale, flessibilità di utilizzo, consapevolezza della differenza tra cosa si vorrebbe fare e cosa invece (non) si può fare con un dato strumento... hai voglia quanti motivi/rogne ci sono per pensare a quali e quanti contesti di utilizzo....

Apertura mentale? Quella del pensare che il judo, il bjj e l'agonismo sono le uniche forme di arti marziali che hanno senso di esistere?

 

Tutto bello tutto giusto...
Poi al dunque organizzi le cose e sempre i soliti o si danno alla macchia o ne prendono un sacco e una sporta...

Secondo me dovresti rileggere i post precedenti, abbiamo ripetuto fino allo sfinimento che il wc non funziona in contesti sportivi.
Non lo consideravo completo, per puro istinto, nemmeno io perfino a 15 anni con zero esperienza alle spalle ma avevo chiaro il suo fine principale...che per molti può essere ridicolo o addirittura non comprensibile a quanto pare.




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raptus

Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #101 on: December 01, 2016, 22:28:47 pm »
0
Io non inquadro il motivo per cui tu possa ritenerlo valido proprio per quei contesti, fai tu..

Perchè non tutti quelli che trovi per strada sono campioni di sport da combattimento, per fortuna da questo punto di vista nessuno mi ha mai truffato dicendomi che se imparavo una determinata tecnica avrei saputo reagire contro chiunque e non è questo che insegnavano, almeno all'epoca.
Il contesto base era una situazione spiacevole, non voluta, veloce (auspicabilmente), in cui dover rispondere contro una aggressione "sorprendendo" l'altro entrando con una catena di pugni (non patty-cake) e magari qualche ginocchiata o calcio basso, tutte robe che non servono a neutralizzare ma a soprendere e a darti il tempo di poter evitare il peggio. Ovviamente se l'avversario è un campione o la differenza fisica è enorme, non ci sono cazzi.
Ma per fortuna nessuno mi ha mai illuso.. ecco forse la mia fortuna è che ho avuto insegnanti piuttosto...onesti?

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Offline Andy

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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #102 on: December 01, 2016, 22:31:57 pm »
0
Ma parliamo di quel sistema che ti fa allenare a distanza di chisao, una distanza che...non esiste?

Io non inquadro il motivo per cui tu possa ritenerlo valido proprio per quei contesti, fai tu..

Perchè non tutti quelli che trovi per strada sono campioni di sport da combattimento, per fortuna da questo punto di vista nessuno mi ha mai truffato dicendomi che se imparavo una determinata tecnica avrei saputo reagire contro chiunque e non è questo che insegnavano, almeno all'epoca.
Il contesto base era una situazione spiacevole, non voluta, veloce (auspicabilmente), in cui dover rispondere contro una aggressione "sorprendendo" l'altro entrando con una catena di pugni (non patty-cake) e magari qualche ginocchiata o calcio basso, tutte robe che non servono a neutralizzare ma a soprendere e a darti il tempo di poter evitare il peggio. Ovviamente se l'avversario è un campione o la differenza fisica è enorme, non ci sono cazzi.
Ma per fortuna nessuno mi ha mai illuso.. ecco forse la mia fortuna è che ho avuto insegnanti piuttosto...onesti?

Ma per riuscire ad essere in grado di applicarli devi applicarli. Ci sono decine di maniere e sparring asimmetrici.
Vengono fatti?
E se vengono fatti, come sono spesso i risultati?

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raptus

Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #103 on: December 01, 2016, 22:48:43 pm »
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Io lo sparring (quando lo facevo si chiamava libero...) me lo ricordo, andavamo di guanti e il chisao era usato solo a lezione per i riflessi, mai stato in posizioni strane, appena riuscivi ad entrare andavi dritto con la serie di pugni oppure ti guadagnavi l'entrata usando un calcio basso per sbilanciare. Roba molto base ve lo ripeto che non ero chissà che. Non ricordo distanze irreali, i pugni arrivavano.mi spiegate che arte marziale ho fatto?  :D

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Offline xjej

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Re:Domande sul wing chun che mi sono sempre posto
« Reply #104 on: December 01, 2016, 23:02:24 pm »
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Secondo te la distanza di chisao è una distanza reale in uno scontro ?
Secondo te il chisao ha concettualmente senso come esercizio? A cosa sarebbe propedeutico?
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