Il Secondo Cervello

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Il Secondo Cervello
« on: March 10, 2010, 18:18:37 pm »
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Spero di aver azzeccato la sezione.

Oggi parlando con una dottoressa, una fisioterapista ed una signora "normale" mi sono accorto che quello che davo per scontato da una decina d'anni è in realtà sconosciuto ai più, anche tra gli addetti ai lavori.

Per questo ho deciso di postare un articolo che probabilmente solleverà un bel po' di osservazioni e di riflessioni.

Copio ed incollo da un numero di Focus del 2001, in rete mi sembra l'articolo scritto in modo più divulgativo.

Se non avete mai sentito parlare di cervello nella pancia, questo articolo vi sorprenderà.

Se ne avete già sentito parlare, tra le altre cose consiglio un libro dal titolo "La Salute Viene dalla Pancia", dove un bravo osteopata francese elargisce consigli preziosi su come usare, in pratica, questo secondo cervello. http://www.tealibri.it/scheda.asp?idlibro=3523

Vai con l'articolo:

ABBIAMO DUE CERVELLI: UNO IN TESTA E UNO NELLA PANCIA. tratto dalla rivista scientifica "Focus" del marzo 2001- Amelia Beltramini La rivoluzionaria scoperta del cervello addominale: ricorda, ha nevrosi e domina il "collega" più nobile. In tutte le culture, nei modi di dire, nel senso comune, la pancia è tradizionalmente la sede principale (più del cervello) dei sentimenti e delle emozioni. Ma fino a oggi per gli scienziati era un semplice tubo governato dai riflessi; e per la maggior parte dei cittadini del mondo occidentale solo la parte più prosaica, viscida e rumorosa del corpo umano. Finché a qualcuno non è venuto in mente di contare le fibre nervose dell'intestino. E ha così scoperto che i modi di dire si basavano su una realtà scientifica: nella pancia c'è un secondo cervello, quasi una copia di quello che abbiamo nella testa. Non serve solo alla digestione. Come il cervello della testa anche quello addominale produce sostanze psicoattive che influenzano gli stati d'animo, come la serotonina, la dopamina, ma anche oppiacei antidolorifici e persino benzodiazepine, sostanze calmanti come il valium. Anche il collega "di sotto" soffre di stress e nevrosi. Il cervello addominale, insomma, lavora in modo autonomo e invia più segnali al cervello "nella testa" di quanti non ne riceva da esso. Aiuta a fissare i ricordi legati alle emozioni. Può ammalarsi, soffrire di stress e sviluppare proprie nevrosi. Prova sensazioni, pensa e ricorda. E aiuta a prendere decisioni. Che bisogno c'era di due cervelli? "Nella scatola cranica tutto non ci stava" spiega Michael Schemann, docente di fisiologia alla facoltà di veterinaria di Hannover (Germania). "Per far passare i collegamenti col resto del corpo il collo avrebbe dovuto avere un diametro enorme. " poi, appena dopo la nascita, il neonato deve mangiare, bere e digerire: meglio che questae funzioni fondamentali siano autonome". Durante la formazione dell'embrione, quindi, una parte delle cellule nervose viene inglobata nella testa, un'altra va nell'addome: i collegamenti fra i due sono tenuti dal midollo spinale e dal nervo vago. Al secondo cervello sono affidate le "decisioni viscerali", cioè spontanee e inconsapevoli: ha quindi un ruolo importante nella gioia e nel dolore. Per studiare questo secondo cervello è nata una nuova scienza, la neurogastroenterologia. Le basi le ha gettate, a metà dell'800, Leopold Auerbach, un neurologo tedesco, che, osservando al microscopio l'intestino notò due strati sottilissimi di cellule nervose tra due strati di muscolo. E scoprì che questa specie di calza a rete avvolge tutto il tratto digerente, fino al retto. Stesse cellule, stessi principi attivi e ricettori: sono quasi identici. A che cosa servono?,si chiese Auerbach. Allora dell'intestino non si sapeva molto se non che estrae l'energia dal cibo. Di qui, nell'arco di una vita, passano più di 30 tonnellate di alimenti e 50 mila litri di liquido. Il cuore, al confronto, è una pompa primitiva. Una volta masticato in bocca e intriso di succhi gastrici nello stomaco, il boccone, divenuto chimo (cioè poltiglia), viene compreso nel duodeno, il primo tratto dell'intestino lungo 30 cm. Qui affluiscono le secrezioni del pancreas e della cistifellea i cui enzimi scompongono il chimo in molecole piccolissime. Poi il chimo passa nell'intestino tenue, lungo fino a 5 metri, dove avviene la digestione. Il cibo sminuzzato, i grassi, i carboidrati e le proteine vengono assorbiti nei vasi sanguigni e linfatici da miliardi di piccoli villi che tappezzano le pareti. Dopo l'intestino tenue, c'è il crasso, lungo 1,5 metri: serve a riassorbire i 9 litri di liquidi necessari alla digestione. Le pompe molecolari del crasso assorbono quest'acqua e la restituiscono all'organismo. Alla fine del viaggio i residui di cibo, le cellule morte e i microrganismi vengono spinti verso l'uscita, l'ano, grazie a un robusto fascio muscolare. La rete di cellule nervose intravista da Auerbach è la centralina di gestione e di controllo: non si limita ad analizzare la composizione del cibo e a coordinare i meccanismi di assorbimento e di escrezione. Comanda anche la velocità del transito e altre funzioni grazie all'equilibrio tra neurotrasmettitori inibitori ed eccitatori, ormoni stimolanti e secrezioni protettive. Quella che per noi è solo una bistecca, per il cervello addominale è una realtà fatta di milioni di sostanze chimiche da analizzare, per decidere se si tratta di elementi da assorbire, di un veleno o di un microrganismo da tenere a distanza. Perché il cervello dell'addome è anche l'organizzatore del fronte contro gli invasori. Il suo compito principale è sovrintendere alla superficie più grande del corpo umano in contatto con l'esterno. E' la parte più estesa a contatto con l'esterno: siamo cavi. "All'interno siamo cavi" dice Michael D. Gershon, neuroscienziato della Columbia University di New York, " il corpo viene a contatto con l'esterno non solo attraverso la pelle ma anche attraverso la parete dell'intestino. Un tunnel così ben costruito da consentire all'ambiente circostante di attraversarci senza farci alcun danno". Nell'intestino, infatti, abitano circa 500 specie di esseri potenzialmente letali. Addirittura metà delle feci è fatta di batteri morti. Per questo le pareti intestinali devono essere la difesa più efficiente dell'organismo. Così si spiega perché vi si trovino il 70% delle cellule del sistema immunitario. E se nell'addome penetrano veleni, il cervello addominale avverte il cervello della testa che reagisce con una strategia prestabilita: vomito, crampi e diarrea. Se il veleno è identificato precocemente viene eliminato dall'alto per la via più breve. Se, invece, è già a mezza strada, entra in gioco il riflesso peristaltico. E' fatto di contrazioni ondulatorie della parete muscolare dell'intestino, che spingono il contenuto dalla bocca verso l'ano. Queste contrazioni sono sincronizzate dal cervello addominale, stimolato dalla pressione sulle sue pareti. Basta che un boccone di cibo dilati un segmento dell'intestino, che le cellule nervose iniziano a secernere neuromediatori, cioè proteine che sono il linguaggio chimico delle cellule nervose, che inibiscono o eccitano le cellule muscolari responsabili del riflesso. Se predomina l'inibizione, l'intestino si ferma: è la stitichezza cronica e le feci si fanno dure perché stando tanto tempo nel crasso vengono disidratate. Se invece predomina l'eccitazione il trasporto accelera fino alla diarrea, perché è tanto veloce da non dare tempo al crasso di riassorbire i liquidi. In genere più si penetra nell'apparato digerente, più debole diventa il controllo del cervello nella testa. La bocca, parti dell'esofago e lo stomaco si lasciano ancora dire qualcosa da lassù. Dopo il piloro, la regia passa alla pancia. Gershon s'innamorò del cervello addominale quando era studente, apprendendo che la serotonina, un neuromediatore, influiva sugli stati d'animo. Scoprì poi che il 95% della serotonina è prodotta dalle cellule nervose dell'intestino ed è responsabile anche del riflesso peristaltico. Quando la pancia "si irrita" combina un sacco di guai. Nessuno prese sul serio Gershon fino al 1981 quando uno dei suoi oppositori, l'australiano Marcello Costa, dimostrò che le cellule nervose dell'intestino producono serotonina, che nel frattempo si era rivelata uno dei tanti neuromediatori del sistema nervoso. Ma non è l'unica sostanza secreta dal cervello addominale, che è un'enorme fabbrica chimica perché produce una quarantina di neuromediatori con i quali con quali comunica attraverso il cervello della testa. Le cellule di entrambi i cervelli infatti parlano la stessa lingua chimica. E questo spiega perché spesso nei malati di Alzheimer e di Parkinson si riscontra lo stesso tipo di lesioni in entrambi i cervelli. E perché i farmaci psichiatrici agiscono anche sull'intestino e quelli gastroenterici anche sul cervello. Un ormone gastrico, la secretina, viene sperimentato nella terapia dell'autismo, una malattia psichiatrica. Un anti-emicrania seda gli intestini iperattivi. Gli antidolorifici calmano alcune infiammazioni del tratto digerente. E alcuni antidepressivi agiscono sull'umore cerebrale, ma anche sul cervello addominale causando diarrea o stitichezza. L'ultima terapia in sperimentazione contro il colon irritabile è frutto degli studi sul cervello addominale. Di colon irritabile soffre il 20% della popolazione: causa dolori all'addome, evacuazioni irregolari, accumulo d'aria nell'intestino. Non si sa perché il colon di questi pazienti funziona male. Il colpevole, secondo Schemann, è il cervello addominale. Oppure cervello alto e cervello basso non si intendono, e lo stesso avverrebbe in una cinquantina di altre malattie. Gershon sostirne che il cervello addominale è soggetto a nevrosi. La comunicazione tra i due cervelli è comunque dominata da quello nella pancia. E' da qui che parte, diretto alla testa, il 90% dei messaggi. La maggior parte di questi messaggi sono inconsci, cioè avviene senza che noi ne prendiamo coscienza. Li percepiamo solo quando sono segnali di allarme, che scatenano reazioni di malessere. I depressi sentono tutti i movimenti del loro intestino. Emeran Mayer, docente all'università della California, ha scoperto che una parte dei messaggi del cervello addominale arriva nel sistema libico, posto al centro del cervello della testa. Questa area ha il compito di elaborare i segnali negativi e reprimere le sensazioni spiacevoli. "E' un po' come il fenomeno del maglione che pizzica" spiega Mayer "dopo un po' non lo si avverte più". Gli stimoli provenienti dall'intestino vengono percepiti solo se superano una soglia piuttosto alta, mentre chi soffre di colon irritabile, secondo Mayer, avrebbe una soglia più bassa e avvertirebbe ogni movimento intestinale. "Anche i depressi e gli ansiosi hanno alterazioni simili" dice Mayer. Perché si abbassa la soglia? Forse per lo stress. Se il cervello della testa percepisce tensione e paura, chiama a raccolta le cellule dell'intestino che producono sostanze irritanti come l'istamina. Questa proteina a sua volta attiva le cellule nervose del tubo digerente che fanno contrarre le cellule muscolari: ecco spiegati crampi o diarrea. Il segnale di allarme va poi al cervello della testa che lo ritrasmette verso il basso e così via. Se l'ansia non cala, il cerchio si chiude e i sintomi si cronicizzato. Gli stress del passato restano impressi anche nella pancia. Il cervello addominale sarebbe addirittura dotato di memoria che per fissare i ricordi usa le stesse molecole del cervello della testa: gli stress del passato si stampigliano così nel cervello e nell'addome, dice Schemann, rendendo l'asse cervello-addome ipersensibile per tutta la vita. E questo spiega perché i bambini che soffrono di coliche nell'infanzia hanno in genere un rischio maggiore di diventare adulti sofferenti per il colon irritabile. Anche i topi esposti da neonati a situazioni stressanti sono adulti ipersensibili, con sintomi intestinali simili a quelli da colon irritabile. E il 40% dei pazienti con colon irritabile soffre in genere anche d'ansia e depressione. Che malinconia e paura nascano allora nell'intestino? "I nostri risultati dicono che, così come la fame e la sazietà influiscono sull'umore, nel cervello addominale si può celare l'origine di altri stati d'animo, e tra questi anche la classica depressione" sostiene Mayer. Queste ricerche sono però ancora agli inizi. Ogni volta che l'intestino si contrae ed emette serotonina o altri neuromediatori le informazioni viaggiano lungo il nervo vago fino al cervello della testa. Dove vengono tradotte in malessere o allegria, stanchezza o vitalità, umore buono o cattivo. Anche la pancia sogna durante la fase rem del sonno. "Possiamo perfino dire che il cervello addominale pensa" dice Schemann. " E' organizzato in modo funzionale, lavora con una serie di circuiti, è in grado di registrare stati diversi e reagire autonomamente: insomma possiede tutto ciò che serve a un sistema nervoso integrativo". Quello che è certo è che l'addome crea l'atmosfera per la testa: La testa è la "banca delle emozioni" che raccoglie tutte le reazioni e i dati, soprattutto nella corteccia anteriore, dietro la fronte, particolarmente legata all'addome. Il cervello dell'addome insomma racconta la sua versione al cervello della testa, crea il suo "profilo emotivo" e prepara un "letto di sensazioni", anche per la notte. E infatti, durante la fase rem del sonno, quando produce onde dolci e si popola di sogni, anche le viscere iniziano a ondeggiare grazie alla serotonina. "E dopo un pasto pesante non si fanno forse brutti sogni?" si domanda Mayer. Con queste onde il cervello della testa fissa i ricordi con il loro carico di emozioni. Più saranno fissate le emozioni, migliori saranno le decisioni della volta successiva. "Nei prossimi anni potremmo scoprire che il cervello nell'addome è la matrice biologica dell'inconscio. Una scoperta importante per gli uomini quanto quella di Copernico sul sistema solare " sostiene Gershon. LA MEMORIA DEL CUORE HA BRUTTI RICORDI Anche il cuore avrebbe una memoria: ipotizzata 15 anni fa, la sua esistenza ora è stata provata da Michael Rosen, docente della Columbia University di New York, esperto di aritmie, sulla rivista scientifica Circulation. Brutti ricordi. Una memoria maligna, capace di ricordare solo gli eventi spiacevoli: le aritmie più gravi, l'installazione di pace maker. Quando memorizza, accumula all'interno delle sue cellule un ormone, l'angiostatina 2, che fa aumentare il rischio di aritmie. Dimenticare o no? "E' una memoria che potrebbe essere responsabile di alcune morti inspiegabili" ha ipotizzato Rosen. Alcuni farmaci, come quelli utilizzati per lo scompenso cardiaco, sono in grado di far perdere la memoria al cuore. "Ma non sappiamo se questo possa essere un bene o un male" dice Peter Schwartz, docente di cardiologia all'università di Pavia (Amelia Beltramini). Focus - Marzo 2001
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Re: Il Secondo Cervello
« Reply #1 on: March 10, 2010, 18:54:55 pm »
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Ho ancora il cartaceo qui da qualche parte  ;D

bellissimo articolo,sopratutto per lo standard di focus.

Che ultimamente non fa che peggiorare  :=) si e' poi frammentato in duemila "speciali" che assorbono gran parte degli articoli interessanti.... :(
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
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ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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Offline shang

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Re: Il Secondo Cervello
« Reply #2 on: March 11, 2010, 15:36:02 pm »
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Aivia mi interessa molto questo argomento..se sei a conoscenza di altri articoli del genere mi mandi i link, per favore?

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Offline shang

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Re: Il Secondo Cervello
« Reply #4 on: March 11, 2010, 17:03:55 pm »
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sisi...ho googlato anche io e ho trovato tante pagine...ma se avessi, che ne so, altri libri o cose del genere da suggerirmi mi faresti un gran favore..più che altro perchè molti medici dicono che non è vero e non danno alcuna indicazione in merito!


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Re: Il Secondo Cervello
« Reply #5 on: March 11, 2010, 17:19:43 pm »
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sisi...ho googlato anche io e ho trovato tante pagine...ma se avessi, che ne so, altri libri o cose del genere da suggerirmi mi faresti un gran favore..più che altro perchè molti medici dicono che non è vero e non danno alcuna indicazione in merito!
XD XD XD XD XD XD XD XD XD

Fino agli anni 70 i medici dicevano che il massaggio cardiaco era una stranezza giapponese.
Un kuatsu di rianimazione basato su superstizioni.

Oggi lo insegnano ai corsi di primo soccorso.

Dagli tempo, di solito 10-15 anni di handicap rispetto alla letteratura scientifica in inglese.

Ti linko la pagina di wiki in inglese che ne parla, in fondo trovi le referenze.

http://en.wikipedia.org/wiki/Enteric_nervous_system

Nota: fare critiche costruttive alla classe medica è diverso dal considerarli tutti venduti alle case farmaceutiche ed affidarsi alla wanna marchi o simili alternativismi dell'ultim'ora.

Confido nella buona volontà della maggior parte dei medici.





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Offline shang

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Re: Il Secondo Cervello
« Reply #6 on: March 11, 2010, 17:23:57 pm »
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Sisi...resta un "piccolo" problema..che il tempo che loro si aggiornano noi continuiamo a stare male..
Io non penso che siano tutti venduti alle case farmaceutiche ma, penso che tutto quello che è "raro" (non impossibile, attenzione) non venga preso in considerazione dai medici..e se uno dice che determinate cose partono da un cattivo funzionamento dello stomaco, cattiva digestione, ecc..ecc.. viene guardata come fosse una che vuol fare la santona..

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Re: Il Secondo Cervello
« Reply #7 on: March 11, 2010, 17:36:27 pm »
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Sisi...resta un "piccolo" problema..che il tempo che loro si aggiornano noi continuiamo a stare male..
Io non penso che siano tutti venduti alle case farmaceutiche ma, penso che tutto quello che è "raro" (non impossibile, attenzione) non venga preso in considerazione dai medici..e se uno dice che determinate cose partono da un cattivo funzionamento dello stomaco, cattiva digestione, ecc..ecc.. viene guardata come fosse una che vuol fare la santona..

Chi è stato morso da una vipera ha paura anche di una lucertola.

Loro combattono tutto il giorno contro l'ignoranza, le diete assurde, i rimedi della nonna, i rimedi alternativi che a volte sono delle vere e lucide fregature...

così quando si trovano davanti una cosa seria ma che non conoscono, tendono ad archiviarla come cazzata.

Non li biasimo.

E' un anno che vado avanti ed indietro dall'ospedale, per un incidente in moto.

Secondo loro sarei rimasto col braccio sinistro fuori uso.

Ho usato tecniche per guarire non basate sull'astrologia magica, ma basate su quello che si usa in america.

Ho studiato la letteratura scientifica in inglese ed ho operato quello che per loro è un mezzo miracolo.

Una specializzanda ha basato la sua tesi specialistica sulla mia "miracolosa" guarigione spontanea del nervo radiale lesionato, ed ho recuperato quasi completamente l'articolarità del gomito, mentre persone che hanno il gomito messo molto meglio di me rimangono col braccio bloccato a vita.

Non ho usato credenze esoteriche, solo scienza avanti 10 anni.

E vengono in reparto i gruppi di giovani medici a vedere il paziente prodigioso...

Nel mio piccolo gli ho insegnato alcuni esercizi ed accorgimenti, ma solo i più giovani hanno cercato di capire ed imparare, i più anziani hanno rifiutato.

Comunque, non voglio sembrare supponente, hanno fatto due interventi all'avanguardia e con competenza, e sanno 1000 cose più di me.

Io so solo quello che mi serviva sapere con urgenza.

Inoltre, prima di cambiare protocolli e prendersi delle responsabilità, è giusto che capiscano bene ed osservino i risultati per il giusto tempo.




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Offline shang

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Re: Il Secondo Cervello
« Reply #8 on: March 11, 2010, 18:17:10 pm »
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io,invece, è da tre anni e mezzo che combatto per mio figlio che è epilettico, ha crisi soltanto nei periodi che digerisce male o se prende la gastroenterite, non le ha neanche con la febbre a 40 e loro continuano a dirmi che sono io fissata che ci sia una relazione con lo stomaco, che in realtà nella letteratura medica nessun caso è così e, quindi, non può essere che mio figlio sia così, cercando su internet ho trovato una cosa simile (sindrome di sandifer) e mi hanno detto che è una sindrome talmente rara che non cale la pena fare altri accertamenti..

anche io penso che sappiano mille cose più di me, ma, a volte, basterebbe un pizzico di umiltà..

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Re: Il Secondo Cervello
« Reply #9 on: March 11, 2010, 18:40:26 pm »
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io,invece, è da tre anni e mezzo che combatto per mio figlio che è epilettico, ha crisi soltanto nei periodi che digerisce male o se prende la gastroenterite, non le ha neanche con la febbre a 40 e loro continuano a dirmi che sono io fissata che ci sia una relazione con lo stomaco, che in realtà nella letteratura medica nessun caso è così e, quindi, non può essere che mio figlio sia così, cercando su internet ho trovato una cosa simile (sindrome di sandifer) e mi hanno detto che è una sindrome talmente rara che non cale la pena fare altri accertamenti..

anche io penso che sappiano mille cose più di me, ma, a volte, basterebbe un pizzico di umiltà..

Per legge, se tuo figlio dovesse riuscire a non avere più crisi, non si potrebbe dire che è guarito, ma solo che hai allontanato le crisi.

Per esempio, se una ha due attacchi d'asma al giorno e le permetto di rimanere 18 anni senza un attacco, non si può dire che l'ho guarita, ma solo che abbiamo allontanato le crisi di 18 + X anni.

Siccome il disturbo di tuo figlio è legato alla digestione, voglio provare a consigliarti un libro in cui è descritto un metodo gratuito e privo di effetti collaterali.

Non voglio soffiarti false speranze.

Diciamo che:

non costa nulla, non fa male, fa comunque bene a molti aspetti del corpo, in ogni caso.

Tentare quindi non solo non costa nulla, ma porterà con se comunque dei vantaggi, anche se non posso garantirti nulla sul problema specifico:

France Guillain

I Bagni Derivativi

http://www.macrolibrarsi.it/libri/__i_bagni_derivativi.php

Inoltre, continuo a consigliarti "la salute viene dalla pancia" di P. Pallardy.

E credo che un osteopata ( figura professionale stimatissima all'estero, la cui specializzazione consiste in 6 anni di studio post laurea e che in italia è trattato alla stregua di un cartomante televisivo... ) possa portare a tuo figlio sostanziali benefici in tre sedute.

Nel dire questo, continuo a dichiararmi sfavorevole ai naturopati dell'ultim'ora, ai vari ciarlatani quantistici e via dicendo.

Purtroppo per l'osteopatia, viene fatta di tutta l'erba un fascio e in Italia vengono considerati coma alternativi generici... mentre non lo sono affatto.



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Offline shang

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Re: Il Secondo Cervello
« Reply #10 on: March 11, 2010, 22:37:31 pm »
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Grazie..mi sei stato sicuramente molto utile..e la penso più o meno come te..bisogna sapere in che mani mettersi..e soprattutto quello che non costa nulla e, di certo, male non fa si può sempre provare...al limite non si ottiene nulla..

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machine gun yogin

Re: Il Secondo Cervello
« Reply #11 on: March 13, 2010, 12:00:37 pm »
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Bell' articolo, molto chiaro e completo.
Per i praticanti di yoga e/o medicina tradizionale cinese non é nulla di nuovo ma probabilmente certe cose vengono associate a porcherie new age e roba da stregoni.
Grazie Aivia per il tuo contributo.

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L0tvs Eff3ct

Re: Il Secondo Cervello
« Reply #12 on: March 13, 2010, 19:57:14 pm »
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Caruccia la Shang...

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Offline Blackcrow

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Re: Il Secondo Cervello
« Reply #13 on: March 13, 2010, 20:00:47 pm »
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Già..
Sono andato a letto presto.

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Offline Rev. Madhatter

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[KARMA SVERGINATO]
« Reply #14 on: March 13, 2010, 20:25:14 pm »
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Scusa black ti ho sverginato il karma  ;D
[KARMA SVERGINATO]

Proprio non potevo lasciarti a 0  ;)



« Last Edit: July 07, 2010, 15:43:08 pm by The Madhatter »
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
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