applicazioni o no??

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Offline Raptox

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Re: applicazioni o no??
« Reply #15 on: March 12, 2010, 16:20:47 pm »
0
..appunto..quello che ci "frega" è la fretta di voler vedere subito i "risultati" del lavoro anche se fatto per poco...
Per fortuna stò iniziando a sprogrammarmi una volta per tutte, per uscire da questa fourviante logica!!
...crederai di essere nel punto più alto

In fondo il "taiji" non esiste.... è semplicemente un nome
quello che è certo è che esistono tante Vie che portano a destinazioni diverse oppure altre Vie che portano alla stessa destinazione

tutto sta...a decidere quale strada percorrere e con che destinazione

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Offline Darth Penguin

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Re: applicazioni o no??
« Reply #16 on: March 12, 2010, 16:28:41 pm »
0
il punto è che nella pratica a solo spesso "sembra" che tutto funzioni bene. Poi appena qualcuno ti appoggia una mano sul braccio che stai muovendo ti irrigidisci e butti alle ortiche tutti i validissimi principi teorici su cui hai lavorato.
Il problema è che "testarsi" vicendevolmente in condizioni controllate è un lavoro frustrante che molti evitano volentieri.

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caiosempronio

Re: applicazioni o no??
« Reply #17 on: March 14, 2010, 14:50:21 pm »
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Il problema è che al momento del test c'è troppa smania di dimostrare anzichè di verificare i nostri progressi.Troppo spesso siamo i peggiori nemici di noi stessi.Naturalmente è un discorso valido in generale,non ci sono riferimenti specifici.

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MattiaBaldi

Re: applicazioni o no??
« Reply #18 on: March 14, 2010, 15:17:47 pm »
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Vero,
se ci si allena da soli e basta si arriva a provare delle sensazioni buone ma non sufficenti per "reggere" un avversario-compagno .
Quando si e' ad un certo livello bisogna "testare" o praticamente non si sta facendo niente. Le applicazioni uno davanti l'altro col pugno dritto (per intenderci) non servono a niente cmq.
Un TS fatto bene o dei movimenti liberi e non "addomesticati" sono l'unica cosa possibile. Con i guantini leggeri, pesanti, con il caschetto va bene tutto purche' si metta in pratica quello che si sta facendo, per ritornare alla forma con tutto un altro punto di vista.



M.

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rockyjoe

Re: applicazioni o no??
« Reply #19 on: March 14, 2010, 17:35:35 pm »
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Per la mia poca esperienza posso dire che in alcune scuole i test per capire se hai raggiunto una certa qualità esistono come parte del percorso di apprendimento.

Per il discorso applicazioni che è già stato recentemente trattato in un post, la mia opinione è questa:

l'applicazione è utile a livello didattico per introdurre una conoscenza dei meccanismi del corpo;

l'applicazione se eseguita fine a se stessa non è utile nel mondo reale (dead pattern) anzi imho è controproducente,

in certe scuole la reale applicazione arriva dopo avere costruito il corpo secondo caratteristiche tipiche che lo rendono efficiente, a volte senza neanche introdurre il concetto di applicazione come generalmente riconosciuto.
era proprio questo che intendevo quando dicevo che le applicazioni sono fantasiose ma servono a illustrare dei meccanismi del corpo in maniera piu tangibile...

forse parlare di test,invece di applicazioni,è una terminologia migliore e meno fuorviante


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rockyjoe

Re: applicazioni o no??
« Reply #20 on: March 14, 2010, 19:24:06 pm »
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Il problema è che al momento del test c'è troppa smania di dimostrare anzichè di verificare i nostri progressi.Troppo spesso siamo i peggiori nemici di noi stessi.Naturalmente è un discorso valido in generale,non ci sono riferimenti specifici.

Quotone
questo succede perchè APPLICANDO,si pensa di lavorare sul compagno,per colpirlo o proiettarlo.mentre in realtà occorre testare sè stessi e lavorare su sè stessi e sulla propria mente-corpo.
bisogna dominare sè stessi e aumentare le proprie capacità,sè si vuole dominare un avversario e utilizzare su di lui quanto appreso.
in questo senso,non esistono applicazioni reali,se non fortuite...

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insetto

Re: applicazioni o no??
« Reply #21 on: March 14, 2010, 20:04:35 pm »
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Il problema è che al momento del test c'è troppa smania di dimostrare anzichè di verificare i nostri progressi.Troppo spesso siamo i peggiori nemici di noi stessi.Naturalmente è un discorso valido in generale,non ci sono riferimenti specifici.

Quotone

Non posso che quotare anche io.

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insetto

Re: applicazioni o no??
« Reply #22 on: March 14, 2010, 20:12:45 pm »
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questo succede perchè APPLICANDO,si pensa di lavorare sul compagno,per colpirlo o proiettarlo.mentre in realtà occorre testare sè stessi e lavorare su sè stessi e sulla propria mente-corpo.
bisogna dominare sè stessi e aumentare le proprie capacità,sè si vuole dominare un avversario e utilizzare su di lui quanto appreso.
in questo senso,non esistono applicazioni reali,se non fortuite...

Non e' solo quello. Concordo che l'attenzione e' piu' su di noi ma...e' che siamo figli del riuscire a tutti i costi o del la so piu' lunga io. E quindi bariamo con noi stessi oltre che con gli altri, l'importante e' riuscire. Un mix di orgoglio e supponenza, credo.

Spesso poi manca chiarezza nel come si fa un test e si eccede finendo in un confronto.

E' un mare ampio e a mio avviso un buon compagno di pratica e' un faro da non lasciarsi scappare.
Fa la differenza averlo o non averlo.

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usquetandem

Re: applicazioni o no??
« Reply #23 on: March 14, 2010, 20:18:16 pm »
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Il problema è che al momento del test c'è troppa smania di dimostrare anzichè di verificare i nostri progressi.Troppo spesso siamo i peggiori nemici di noi stessi.Naturalmente è un discorso valido in generale,non ci sono riferimenti specifici.
e dove è il problema?

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Offline XinYiMan

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Re: applicazioni o no??
« Reply #24 on: March 15, 2010, 08:10:28 am »
0
Il problema è che al momento del test c'è troppa smania di dimostrare anzichè di verificare i nostri progressi.Troppo spesso siamo i peggiori nemici di noi stessi.Naturalmente è un discorso valido in generale,non ci sono riferimenti specifici.
e dove è il problema?
Che si snatura l'esessenza del test. E quindi quello che veniva usato per vedere se si stà proseguendo sulla strada corretta finisce per diventare un esaltazione del proprio ego.
Un albero non si giudica forte in base alla lunghezza dei suoi rami, ma dalla profondità delle sue radici!


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rockyjoe

Re: applicazioni o no??
« Reply #25 on: March 15, 2010, 08:43:38 am »
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questo succede perchè APPLICANDO,si pensa di lavorare sul compagno,per colpirlo o proiettarlo.mentre in realtà occorre testare sè stessi e lavorare su sè stessi e sulla propria mente-corpo.
bisogna dominare sè stessi e aumentare le proprie capacità,sè si vuole dominare un avversario e utilizzare su di lui quanto appreso.
in questo senso,non esistono applicazioni reali,se non fortuite...

Non e' solo quello. Concordo che l'attenzione e' piu' su di noi ma...e' che siamo figli del riuscire a tutti i costi o del la so piu' lunga io. E quindi bariamo con noi stessi oltre che con gli altri, l'importante e' riuscire. Un mix di orgoglio e supponenza, credo.

Spesso poi manca chiarezza nel come si fa un test e si eccede finendo in un confronto.

E' un mare ampio e a mio avviso un buon compagno di pratica e' un faro da non lasciarsi scappare.
Fa la differenza averlo o non averlo.
è vero,ma è proprio uesto il punto,la cultura orientale esalta l introspezione e la capacità di studiare se stessi.dalla conoscenza di se stessi dovrebbe derivare l azione corretta.l azione è corretta se è corretta,non si decide se è corretta in base unicamente agli effetti che produce su un avversario.

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Offline baltoro 06

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Re: applicazioni o no??
« Reply #26 on: March 15, 2010, 09:52:08 am »
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questo succede perchè APPLICANDO,si pensa di lavorare sul compagno,per colpirlo o proiettarlo.mentre in realtà occorre testare sè stessi e lavorare su sè stessi e sulla propria mente-corpo.
bisogna dominare sè stessi e aumentare le proprie capacità,sè si vuole dominare un avversario e utilizzare su di lui quanto appreso.
in questo senso,non esistono applicazioni reali,se non fortuite...

Non e' solo quello. Concordo che l'attenzione e' piu' su di noi ma...e' che siamo figli del riuscire a tutti i costi o del la so piu' lunga io. E quindi bariamo con noi stessi oltre che con gli altri, l'importante e' riuscire. Un mix di orgoglio e supponenza, credo.

Spesso poi manca chiarezza nel come si fa un test e si eccede finendo in un confronto.

E' un mare ampio e a mio avviso un buon compagno di pratica e' un faro da non lasciarsi scappare.
Fa la differenza averlo o non averlo.

Qui ci sono persone che sarebbero dei compagni di pratica preziosi.
non posso che continuare a quotare.  :)

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Offline Grisù70

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Re: applicazioni o no??
« Reply #27 on: March 15, 2010, 09:54:38 am »
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l'applicazione è una cosa, i test un'altra...
i test sono le prove di funzionalità di una qualità che può esser messa in pratica in mille applicazioni....
l'applicazione sul pugno dritto serve eccome... se questa la sai "isolare" e ricontestualizzare nel momento, insomma te la dimentichi per poi farla uscire dove serve....nel senso che non è del tutto sbagliato quel che diceva usque: fare fare fare....poi certo nel bagua non esistono applicazioni ma si fanno...il segreto è capire la chiave di volta...un movimento è sempre unico ed irripetibile

sto sabato me ne sono andato a scarpinare oltre i 700 metri..pendenza everest ;D...dopo tre orette con sto tizio ed un 'altro amico mi son fermato in un altopiano...sveglia alle 5 per godermi Dio...

il tizio è uno scoppiato che non sta mai fermo...scoppiato con l'esercito, con il tennis, col JKD ma soprattutto Krav Maga e boxe...abbiamo fatto due cose insieme per poi abbozzare qualche scambio...
che dire: l'applicazione sul pugno dritto è venuta, sullo sparring, fuori istintivamente sempre diversa...lui variava ed io mi adattavo...quando dimentichi te stesso riesci a fare cose notevoli, ormai il corpo si muove come è stato per anni catechizzato a muovere...ma il dimenticare se stessi è uno sforzo notevole

il tizio raddoppiava e triplicava i colpi ma al primo ero già di fianco o comunque all'interno con il palmo sotto il mento (cosa difficile con lui)...lui è bravo nelle prese e leve, cosa per me quasi sconosciuta...perlomeno non ho mai incontrato uno che fa Krav Maga...ne uscivo fuori ma è un casino...se entrava prima lui ciao...è molto difficile liberarti...se lo fa in velocità rompe male..ce la fai a metà del suo fare (ed è un limite..nel senso che devi sempre andare prima)...quindi per me è importante migliiorare la qualità dell'anticipo, subito...come per il calcio alto..infatti sui calci alti col cazzo che lo lasciavo entrare....sulle prese ho poco allenamento perché non mi sono mai allenato con uno che ne conosce così tante e le sa applicare così bene...questo è stato in culo al mondo con missioni etc..è abbastanza esaltato per essermi d'aiuto... fonte preziosa per crescere da eventuali sconfitte..

bravo col coltello....

continuerò a vedermi con lui ogni due settimane per scarpinare e non stancarmi...altra qualità....

fate tre ore o quattro di salita sul gennargentu e non stancatevi...mica è facile....però è possibile...disperdere sempre meno...

lui trova molta difficoltà a scambiare con me per ché sto basso e piccolo, ha provato il vuoto che non conosceva ed ha testato il colpo da minima distanza, perlomeno le dinamiche del mio stile a grandi linee....che dire...è una soddisfazione....soprattutto perché ci si è incontrati nella non competizione, dove tutti e due siamo appassionati allo scambio....poi in montagna nel silenzio si è più saggi...io ho trovato il suo Krav Maga bellissimo perché sconosciuto....certo lui solleva il mondo ed è muscolare all'eccesso...ah ah ah non potevo trovare di meglio...

non mi interessa sconfiggerlo..interessa la mia sconfitta


saluti ;D

Io sono un uomo libero in quanto riconosco l'umanità e la libertà di tutti gli uomini (e donne)che mi circondano. Rispettando la loro...rispetto la mia.
M. Bakunin

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Offline Raptox

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Re: applicazioni o no??
« Reply #28 on: March 15, 2010, 10:54:58 am »
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Caro amico mi sà che andresti d'accordo con un po di "scarpinatori di montagna" che conosco :) :) :)
ottima cosa confrontarsi con amici che praticano discipline diverse, fa capire quali sono i limiti della nostra am...
però con i Test progressivi ha ben poco a che fare!! ;) ;) ;)
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In fondo il "taiji" non esiste.... è semplicemente un nome
quello che è certo è che esistono tante Vie che portano a destinazioni diverse oppure altre Vie che portano alla stessa destinazione

tutto sta...a decidere quale strada percorrere e con che destinazione

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insetto

Re: applicazioni o no??
« Reply #29 on: March 15, 2010, 10:57:53 am »
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questo succede perchè APPLICANDO,si pensa di lavorare sul compagno,per colpirlo o proiettarlo.mentre in realtà occorre testare sè stessi e lavorare su sè stessi e sulla propria mente-corpo.
bisogna dominare sè stessi e aumentare le proprie capacità,sè si vuole dominare un avversario e utilizzare su di lui quanto appreso.
in questo senso,non esistono applicazioni reali,se non fortuite...

Non e' solo quello. Concordo che l'attenzione e' piu' su di noi ma...e' che siamo figli del riuscire a tutti i costi o del la so piu' lunga io. E quindi bariamo con noi stessi oltre che con gli altri, l'importante e' riuscire. Un mix di orgoglio e supponenza, credo.

Spesso poi manca chiarezza nel come si fa un test e si eccede finendo in un confronto.

E' un mare ampio e a mio avviso un buon compagno di pratica e' un faro da non lasciarsi scappare.
Fa la differenza averlo o non averlo.
è vero,ma è proprio uesto il punto,la cultura orientale esalta l introspezione e la capacità di studiare se stessi.dalla conoscenza di se stessi dovrebbe derivare l azione corretta.l azione è corretta se è corretta,non si decide se è corretta in base unicamente agli effetti che produce su un avversario.

Stiamo dicendo la stessa cosa su questo punto. Non e' il risultato il segnale che facciamo bene. Ma io aggiungo che a volte guardare troppo dentro porta a deviare dal percorso per una naturale tendenza di ognuno a fare nel modo che gli viene meglio...

Un esempio pratico. Mi testa un compagno e poi un altro. Arriva maestro/istruttore che mi dice non va bene e mi corregge.
Anche senza accorgemene tendo a tornare la dove tutto risulta x me piu' facile perche' tendo a concentrarmi su me stesso (sensazioni)o sull'avversario (risultato) anziche seguire le indicazioni. Lo si fa in modo naturale quando non si ha ancora chiaro cosa si deve fare o quando il corpo non e' pronto x una cosa.
Le indicazioni ricevute x quanto chiare non aiutano a trovare la strada e ci troviamo a fare tentativi x riuscire o per afferrare una sensazione anziche concentrarci sul ex in modo neutro.

Non so se mi sono spiegato ma credo che sia importante non concentrarsi su un aspetto in certi casi quando avere una visione complessiva (io, sensazione, forze, l'altro, posizione delle parti del corpo, ecc.)