Systema, questo sconosciuto...

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Re:Systema, questo sconosciuto...
« Reply #30 on: March 16, 2010, 14:08:43 pm »
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Molto interessante,grazie Wolvie.
Un punto Karma meritato  ;)
In principio era la parola...e la parola era WAAAGH!!!

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Re:Systema, questo sconosciuto...
« Reply #31 on: March 16, 2010, 16:59:46 pm »
0
Molto interessante,grazie Wolvie.
Un punto Karma meritato  ;)

Grazie. :)
Ricordo però che i complimenti sono graditi, ma le domande ancora di più, perchè mi aiuterebbero a spiegarmi ancora meglio.
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rockyjoe

Re:Systema, questo sconosciuto...
« Reply #32 on: March 16, 2010, 17:19:18 pm »
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in pratica mi sembra la descrizione di 2 tipi di respirazione.quella naturale addominale,e quella inversa(burst breathing)

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Re:Systema, questo sconosciuto...
« Reply #33 on: March 16, 2010, 17:39:07 pm »
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in pratica mi sembra la descrizione di 2 tipi di respirazione.quella naturale addominale,e quella inversa(burst breathing)

Non proprio, nel senso che il burst breathing si fa praticamente solo col veloce movimento su e giù del diaframma, perchè in quel caso ti serve una certa parte di quel 60% di capacità polmonare usata. Cosi come col diaframma si fa quella più lenta.
Si usa il diaframma , e perchè dopotutto è un muscolo, non usarlo a dovere sembra uno spreco, quindi, e anche perchè comporta meno dispendio di energie.
Provare a fare il burst breathing allargando/stringendo la gabbia toracica  :-X rende subito l'idea della maggiore adeguatezza del lavoro diaframmatico.
Ci vuole solo un pò di esercizio, simile a quello che si fa a scuola di canto, fra l'altro. E poi si comincia a respirare imitando un motore a scoppio.
Purtroppo sul tubo non trovo niente di adatto per spiegarmi meglio..


 


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rockyjoe

Re:Systema, questo sconosciuto...
« Reply #34 on: March 16, 2010, 17:44:05 pm »
0
in pratica mi sembra la descrizione di 2 tipi di respirazione.quella naturale addominale,e quella inversa(burst breathing)

Non proprio, nel senso che il burst breathing si fa praticamente solo col veloce movimento su e giù del diaframma, perchè in quel caso ti serve una certa parte di quel 60% di capacità polmonare usata. Cosi come col diaframma si fa quella più lenta.
Si usa il diaframma , e perchè dopotutto è un muscolo, non usarlo a dovere sembra uno spreco, quindi, e anche perchè comporta meno dispendio di energie.
Provare a fare il burst breathing allargando/stringendo la gabbia toracica  :-X rende subito l'idea della maggiore adeguatezza del lavoro diaframmatico.
Ci vuole solo un pò di esercizio, simile a quello che si fa a scuola di canto, fra l'altro. E poi si comincia a respirare imitando un motore a scoppio.
Purtroppo sul tubo non trovo niente di adatto per spiegarmi meglio..

per carità ti credo,ma anche il modo in cui l hai descritto è il modo in cui pratico la respirazione inversa...


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Re:Systema, questo sconosciuto...
« Reply #35 on: March 16, 2010, 17:50:01 pm »
0
in pratica mi sembra la descrizione di 2 tipi di respirazione.quella naturale addominale,e quella inversa(burst breathing)

Non proprio, nel senso che il burst breathing si fa praticamente solo col veloce movimento su e giù del diaframma, perchè in quel caso ti serve una certa parte di quel 60% di capacità polmonare usata. Cosi come col diaframma si fa quella più lenta.
Si usa il diaframma , e perchè dopotutto è un muscolo, non usarlo a dovere sembra uno spreco, quindi, e anche perchè comporta meno dispendio di energie.
Provare a fare il burst breathing allargando/stringendo la gabbia toracica  :-X rende subito l'idea della maggiore adeguatezza del lavoro diaframmatico.
Ci vuole solo un pò di esercizio, simile a quello che si fa a scuola di canto, fra l'altro. E poi si comincia a respirare imitando un motore a scoppio.
Purtroppo sul tubo non trovo niente di adatto per spiegarmi meglio..

per carità ti credo,ma anche il modo in cui l hai descritto è il modo in cui pratico la respirazione inversa...

Aahh, ora ho capito. Allora la colpa è tua che stai così "avanti"..giusto, infatti quella è una applicazione ancora più specifica per il combattimento. La cosa che varia è solo il lavoro muscolare per permettere la compressione/decompressione nella cavità toracica, e le possibili combinazioni sono tantissimissime.
Comunque, rocky, per capirci bene dovremmo allenarci insieme, una buona volta  ;)...
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rockyjoe

Re:Systema, questo sconosciuto...
« Reply #36 on: March 16, 2010, 18:34:06 pm »
0
in pratica mi sembra la descrizione di 2 tipi di respirazione.quella naturale addominale,e quella inversa(burst breathing)

Non proprio, nel senso che il burst breathing si fa praticamente solo col veloce movimento su e giù del diaframma, perchè in quel caso ti serve una certa parte di quel 60% di capacità polmonare usata. Cosi come col diaframma si fa quella più lenta.
Si usa il diaframma , e perchè dopotutto è un muscolo, non usarlo a dovere sembra uno spreco, quindi, e anche perchè comporta meno dispendio di energie.
Provare a fare il burst breathing allargando/stringendo la gabbia toracica  :-X rende subito l'idea della maggiore adeguatezza del lavoro diaframmatico.
Ci vuole solo un pò di esercizio, simile a quello che si fa a scuola di canto, fra l'altro. E poi si comincia a respirare imitando un motore a scoppio.
Purtroppo sul tubo non trovo niente di adatto per spiegarmi meglio..

per carità ti credo,ma anche il modo in cui l hai descritto è il modo in cui pratico la respirazione inversa...

Aahh, ora ho capito. Allora la colpa è tua che stai così "avanti"..giusto, infatti quella è una applicazione ancora più specifica per il combattimento. La cosa che varia è solo il lavoro muscolare per permettere la compressione/decompressione nella cavità toracica, e le possibili combinazioni sono tantissimissime.
Comunque, rocky, per capirci bene dovremmo allenarci insieme, una buona volta  ;)...
nel wing chun ad esempio spesso si usa il terzo set per allenare vari tipi di respirazione.uno di questi è proprio il sistema che dici tu..e lo usiamo al momento del combattimento.il respiro naturale invece lo usiamo se diamo un senso diverso all allenamento della forma.poi ovviamente i concetti si estrapolano dalla forma e si usano in varie situazioni,libere e semilibere..

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Re:Systema, questo sconosciuto...
« Reply #37 on: March 16, 2010, 18:56:20 pm »
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Esatto.
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Re:Systema, questo sconosciuto...
« Reply #38 on: March 19, 2010, 21:23:03 pm »
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Continua o ti stupro.

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Re:Systema, questo sconosciuto...
« Reply #39 on: March 19, 2010, 21:25:25 pm »
0
Continua o ti stupro.

Domani, dolce gattina dalla pelle ambrata...mò ho il mal di testa.
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Re:Systema, questo sconosciuto...
« Reply #40 on: March 23, 2010, 20:20:26 pm »
0

Continuo dopo un pò di silenzio stampa, scusatemi.


Applicazioni pratiche.

Queste "tecniche" di respirazione mirano a condizionare fisicamente, mentalmente e spiritualmente il praticante a gestire lo scontro nella maniera più efficace ed efficente possibile. Per sortire effetti e miglioramenti tangibili è necessaria una pratica costante e graduale. Non bisogna, in altre parole, nè correre troppo nè perdere tempo utile alla pratica. Nel caso del Systema, infatti è sufficente iniziare con un giusto assetto mentale che faccia sparire la differenza fra quello che si fa in palestra e quello che si fa fuori, nella vita normale. Portare al secondo piano due confezioni d'acqua, alzarsi dal letto senza effettivamente svegliarsi solo dopo mezz'ora che
abbiamo preso il caffè, mantenere la calma e l'accortezza quando guidiamo l'auto, lavorare in maniera da ottimizzare le risorse naturali del corpo e assecondare il suo naturale funzionamento, e così via sono quindi tutte occasioni di "allenamento extra".

Questo rende la pratica respiratoria del Systema diversa dalle applicazioni dello Yoga o del Qi Gong. E' relativamente molto più facile usare tecniche respiratorie nella calma di un ambiente adatto a questo scopo come un tempio, una stanza con musica new age e
dell'incenso profumato. Ma cosa succede quando non ci si trova più nel comfort di tali ambienti e situazioni? NON è intenzione del Systema denigrare o ridurre l'importanza di tali altre pratiche ai fini della salute del praticante, ma al tempo stesso viene fatta notare la necessità di adattare un tale corpus di pratiche e conoscenze a ben altro tipo di attività "non contemplative".
 

Respirazione, rilassatezza e percezione ambientale: prevenzione del pericolo.

Sappiamo bene che la mente incoscia lavora a una velocità incomparabile a quella della mente conscia, quella che fa calcoli matematici e analisi logico-funzionale complesse tipiche di attività prettamente umane come lo studio e la ricerca.

La mente inconscia osserva, raccoglie, analizza, elabora e ottiene informazioni da cose della realtà sensoriale-fenomenica che possono sfuggire alla mente analitica. E' l'intuito, quello che ci dice una cosa senza spiegarcene in maniera esplicita o superficiale (vedi il mio post su Chomsky) i dettagli e le dinamiche. Per esempio, stiamo parlando con un conoscente a casa nostra, e solo dopo che ci ha detto che ha
acquistato una nuova auto, ci rendiamo conto al 100% del perchè il suo portachiavi appoggiato sul tavolo è un altro. Prima lo avevamo notato, ma non a un livello analitico e consapevole. Questo è ovviamente il caso di una situazione "priva di pericolo". Se invece ci soffermiamo più consciamente sull'osservazione dei particolari, possiamo identificare degli indizi che ci possono far capire molto della situazione e dei suoi attori. 

Cosa intuire, ad esempio, dallo sguardo di un tipo che si avvicina per
chiederci l'ora, e mentre lo fa ci nasconde il suo lato forte per estrarre da tasca un arma per poi minacciarci o attaccarci? Nell'ambito della DP, questa capacità è definita di solito "threat detection", rilevamento della minaccia. Va da sè che chi si occupa di
sicurezza a livello professionale dovrà necessariamente avere una maggiore padronanza di questa abilità.

Come esercitare proficuamente questa capacità di individuare la
minaccia? Esiste infatti la minaccia visibile e la minaccia invisibile.
Una minaccia visibile è un tipo grande e grosso che si sta avvicinando a noi, guardandoci male e urlandoci addosso. Esiste la minaccia invisibile, cioè la probabilità che quel tipo abbia un arma in tasca o degli amici che stanno per dargli una mano.
Ancora, una minaccia visibile è il tipo che scende dall'auto dopo che con la tua ci hai cozzato. La minaccia invisibile è il tipo di atteggiamento con il quale si avvicina a noi: potrebbe scendere incazzato e urlante ma "innocuo", oppure calmo ma pronto a tirarci un cazzotto nello stomaco e andarsene via ridendo.

In un 3d AiViA ha postato un articolo sulla capacità neurale dell'apparato digerente, di fatto un secondo cervello. Nel Forum di RMA è stato postato uno studio sulla capacità di percezione "atattile" della pelle, cioè di avvertire la presenza di qualcosa o qualcuno  prima ancora di entrare in contatto visivo o uditivo.
Queste abilità "extra" (in quanto di recente scoperta e studio) di percezione si possono allenare, nella stessa maniera in cui si possono allenare la prestanza fisica o la tecnica esecutiva, a patto di avere il mindset ottimale, quello che si affida alla maggiore capacità e velocità di reazione tipica dell'intuito, dell'istinto, dell'automatismo o qualsiasi altro termine che preferite.

Per mantenere un costante stato di consapevolezza ambientale che utilizzi pertanto al meglio le capacità cerebrali, nel Systema si respira in modo da tenere sempre il metabolismo (in senso lato) sotto controllo, evitando quindi sia la reazione estrema di paralisi di fronte al pericolo (quando la mente va in loop e le gambe tremano), o al suo opposto una iperreattività che potrebbe rivelarsi più dannosa che utile (quando ad esempio ci si accanisce sulle mani che ci strangolano invece di colpire altri bersagli del corpo che stanno a distanza utile come la faccia, gli occhi o i genitali ecc..).
Si tratta semplicemente di stare costantemente in "codice giallo", inteso come una costante allerta che però non va a sforzare e stressare le facoltà analitiche e logiche.

Nei miei giorni pre-Systema, quando lavoravo al locale il fine settimana, ho avuto modo di notare che uno stato mentale calmo, privo di pensieri fissi, unito a uno sguardo non fisso su niente in particolare ma che abbracciasse tutto quello all'interno del mio cono
visivo, aumentava la mia visione periferica, la mia percezione dei movimenti "loschi" e la conseguente capacità di intervenire in tempo. E si tratta inoltre di uno stato mentale che non stressa il cervello, ma che anzi libera da ansie e paranoie inutili e dannose (e che
pertanto diminuisce sensibilmente il rischio di mal di testa), a patto di respirare in maniera da perpetuare il circolo virtuoso all'interno dell'organismo.
       
Esercizi:

1)Applicare il burst breathing seduti o in piedi, ma sempre con la schiena ben allineata.
Dopo un pò si inizieranno ad avvertire gli effetti della maggiore ossigenazione al cervello, cioè stato di veglia e consapevolezza ambientale maggiore, e diminuzione dello stress psicofisico. Utilissimo la mattina appena svegli.

2)Svuotare i polmoni, e trattenere il respiro fino a che la sensazione di panico non provoca un rilascio di adrenalina nel sangue. Utilissimo per resistere un ora in più al sonno, magari alla fine della nostra giornata.

E' inutile aggiungere che entrambe queste tecniche respiratorie (insieme a molte altre)  vengono regolarmente usate dalle unità Spetsnaz addestrate col Systema Rjabko.
E' importante però non esagerare con queste pratiche, in quanto un eccessivo squilibrio nella proporzione di O2 e CO2  tende a modificare la pressione sanguigna, provocando a volte un principio di mal di testa, con conseguente (e indesiderato, se si sta lavorando..) calo dell'attenzione.


Una volta acquisito questo stato mentale, e imparato a gestirlo con la respirazione, si passa alla percezione ambientale "emotiva".

Esercizi

1) Mettersi in mezzo a un cerchio di 4 o più persone. Uno alla volta, senza preavviso, una delle persone deve fare la mossa di colpire quella al centro, che deve spostarsi e/o difendersi, e comunque "reagire". Dato che si lavora sulla minaccia invisibile, non è necessario che l'azione offensiva venga eseguita completamente, anzi è da evitare. L'obbiettivo per ora è infatti imparare a riconoscere il cambiamento ambientale ed "emotivo" quando c'è una minaccia che sta per svilupparsi. Imparare a leggere l'intenzione negli occhi, a sentire con la pelle o lo stomaco.
Dapprima lentamente, un "attacco" alla volta, e poi sempre più freneticamente con più persone coinvolte, mano a mano che si fanno concreti progressi. Sempre con la mente libera, sempre con la respirazione appropriata.

2) Mettersi a camminare su e giù per la stanza con uno o più persone che vi camminano contro, come per strada, a distanze variabili. Come prima, uno alla volta vi attacca (senza preavviso) e voi reagite, solo che stavolta l'esercizio è dinamico (state camminando).

In entrambi gli esercizi è bene che chi "attacca" simuli uno stato interno di rabbia o aggressione, che cerchi di provare nell'attimo in cui agisce. Questo migliora la percezione psichica fra causa ed effetto, in quanto chi si difende impara ad associare automaticamente lo stimolo "mentale" a un effettivo e reale attacco.
Ha a che fare con la classica sensazione di sentirsi gli occhi di più persone addosso.

E' importante notare che più ci si sforza di essere attivi e svegli, più difficoltà si incontreranno nel padroneggiare e aumentare questa capacità. Se l'ego o la paura fanno capolino, c'è qualcosa da aggiustare. Magari bisogna rallentare, o forse iniziare con meno persone. Ma l'importante è mantenere la mente in grado di pararci il culo ancora prima che sia troppo tardi, ma senza per questo (non mi stancherò mai di dirlo) senza entrare in inutile e controproducente paranoia.

Domande?


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Re:Systema, questo sconosciuto...
« Reply #41 on: March 24, 2010, 17:14:17 pm »
0
Niente domande? :(....'azz come sono bravo a spiegare le cose >:(...

Vabbè :dis:....

Respirazione da shock psichico immediato (spavento)

Può capitare, ovviamente, nonostante la nostra migliorata attenzione, di stare con la testa fra le nuvole, oppure di pensare con insistenza a qualcosa (si, di solito per noi maschi è quella cosa lì  :sbav:...). In questo caso, se il pericolo mi si manifesta di sorpresa, da codice bianco devo passare bruscamente in codice rosso saltando gli stati intermedi. In caso di spavento quindi, di solito si avrà un scarica adrenalinica (effetto fisico praticamente involontario) e una contemporanea interruzione del respiro o "fiato mozzato" ( effetto psicofisico semivolontario).

Per risolvere entrambi i problemi (sfruttare la naturale reazione biochimica e mantenere una corretta respirazione da "lotta o fuga") bisogna fondamentalmente imparare a non interrompere il ciclo respiratorio IN NESSUN CASO (tranne se l'aria è irrespirabile...ma l'esercizio che descrivo più avanti serve anche in quel caso). Vasiliev dice testualmente di imparare ad adeguare inconsciamente ed automaticamente la respirazione alla situazione di pericolo. Se ci siamo fatti cogliere impreparati fino all'ultimo, si consiglia infatti di applicare immediatamente il burst breathing ("l'acceleratore" del metabolismo), ma anche una buona ( non eccessiva) inspirazione "normale", seguita dal resto del ciclo respiratorio. Nella parte di antica cultura russa che ancora oggi permea il Systema, sembra che il burst breathing venga definito il "respiro salvatore". In effetti è vero, ho constatato di persona che le sue applicazioni sono a volte sorprendenti.

Per simulare biochimicamente lo stato di spavento in condizioni di totale sicurezza, ci si affidera a una speciale tipologia di esercizi. Nell'esempio, come al solito, mi riferirò alle flessioni (preferibilmente sui pugni sul pavimento nudo).

Mettersi in posizione da flessione, con la linea schiena-collo-testa dritta, e scendere fino a che si avverte il maggiore carico muscolare sopportabile (di solito è a metà strada..). La flessione può anche essere fatta dinamicamente a velocità "normale", ma trattandosi di un esercizio di respirazione e di autoscoperta si preferisce la più "calma" flessione statica.

Cercare di rilassare le parti muscolari non direttamente coinvolte nel lavoro, imparando a scovare le aree del proprio corpo in tensione "inutile" come gli addominali o il collo, in modo da economizzare lo sforzo e aumentare la propria padronanza neuromotoria.
Cercare di rimanere in quella posizione, applicando uno square breathing adeguato.
Dopo 2-3 cicli preparatori smettere di respirare (senza contrarre la bocca o le mucose), e resistere fino a che non si avverte un certo livello di panico e stress (intorno a 7, in una scala da 1 a 10).

E' importantissimo imparare a visualizzare la "lancetta" del proprio manometro di resistenza fisica, visualizzando il proprio limite provvisorio SENZA MAI OLTREPASSARLO.
Così, piano piano la propria psiche inizia ad abituarsi sempre di più alla maggiore presenza di adrenalina e CO2 nel sangue, cioè le condizioni fisiologiche oggettive che si riscontrano inesorabilmente nella realtà effettiva del pericolo (di qualsiasi genere esso sia).

Questa pratica respiratoria ha quindi l'obbiettivo di "vaccinare" dalla paura (intesa quindi nel senso di reazione biochimica).

Una volta raggiunto il proprio punto limite, mettersi in piedi e applicare i diversi pattern respiratori che ho descritto, dal burst breathing al ciclo quadrato. I più cazzuti ci possono anche aggiungere, una dozzina-ventina di piroette finalizzate a stordire il senso dell'equilibrio :o, come ci insegna il CKM [kill].
In linea di massima, è la stessa cosa che si fa con l'acceleratore per stabilizzare i giri del motore (nel nostro caso i battiti cardiaci..) quando si cambia marcia...
L'obbiettivo è quello di individuare subito il ciclo che ci permette (meglio e il prima possibile) di riprendere e stabilizzare la psiche, mantenendola "lucida" nonostante lo stress dell'esercizio appena compiuto.


Sulla gestione dello shock dei colpi ci torno più avanti :).

Spero che al mio ritorno trovi delle domande :pla:...
« Last Edit: March 24, 2010, 17:30:47 pm by Wolvie Killmister »
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Re:Systema, questo sconosciuto...
« Reply #42 on: March 28, 2010, 00:23:45 am »
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Fai molti esempi pratici e dettagliatamente descritti di come porti nel quotidiano la pratica respiratoria.

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« Reply #43 on: March 29, 2010, 20:11:13 pm »
0
Fai molti esempi pratici e dettagliatamente descritti di come porti nel quotidiano la pratica respiratoria.

Sei espressivo come la traccia di un compito in classe di italiano.

E io quelli facevo sempre con i miei tempi e modi, aspettando l'ispirazione ;)...
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« Reply #44 on: April 02, 2010, 17:30:54 pm »
0

Mentre "elaboro" la descrizione di altri esercizi, ci sono domande?

............................
................
..
.

Azz, ma non è rimasto nessuno, oltre al neomoderatore ( ???) ?  :(

 :'(...........

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