Coltelli D'amore

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Coltelli D'amore
« on: March 13, 2010, 15:23:27 pm »
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Da uno scambio di battute con Diego "sull'amore universale"  e coltello ;D, mi è venuto il trip di scrivere dei coltelli d'amore!
Argomento poco noto, se vogliamo marginale ma che fa parte di quel infinito mondo del coltello italiano sempre più dimenticato.
Buona lettura

L’usanza del dono reciproco tra fidanzati o promessi sposi di un coltello, anche se poco documentata, nell’Italia centro meridionale apre una serie di problemi sulla inquadramento della questione ovvero dei doni di fidanzamento.
Problema che come scritto prima è dovuto alle scarse informazioni riguardanti la diffusione nonche l’arco di tempo in cui si è diffuso.
Il primo problema è riuscire inquadrare questa usanza in tradizioni diffuse che tendono proprio ad evitare di regalare coltelli o comunque oggetti taglienti o pungenti perché considerati di cattivo augurio.
Non si capisce se il dono è sempre reciproco o come forse più probabile diretto verso la donna.
Ulteriore problema è che i coltelli da fidanzamento che ci sono pervenuti mostrano peculiarità estetiche e costruttive tali da renderne difficile l’attribuzione ad un’area produttiva.

La tradizione più antica sembra quella del divieto di regalare lame anche perché il fidanzamento è un rapporto non del tutto solido istituzionalmente e quindi più facilmente soggetto ad essere “tagliato” e come tale una lama porta male.

Possiamo dire che questa norma viene chiaramente espressa Piemonte, Veneto, Toscana,Abruzzi Basilicata e Sicilia, allo stesso tempo testimonianze coeve riferiscono che in molte delle stesse zone sopracitate il coltello fosse un’ ambito dono in occasione del fidanzamento.
Quest’ultima usanza non travalica mai i confini dell’Italia centro-meridionale, la zona più a nord che la vede presente è l’Umbria ove si annota come << sia costume regalarsi tra amanti coltelli con sopravi cuori trafitti da una freccia>>
Cronache abruzzesi riferiscono come il coltello in realtà non venisse accettato da donne che non fossero << di primo sboccio>> ma non si hanno ulteriori spiegazioni in merito.

Per quanto riguarda Roma ed il Lazio, il costume abbastanza diffuso,era indirizzato esclusivamente verso l’uomo.
<< …la fidanzata lo regalava all’innamorato come pegno di costanza e d’incitamento al valore e non è difficile vederne ancora oggi che portano inciso un nome di donna, ovvero, “amore mio”, “cuor mio”, “stella mia”>>
Lo Zanazzo nel suo “tradizioni romane.usi e costumi” del 1967 rileva come ormai fine ‘800 sia pur lentamente andasse scomparendo.

A Napoli già in testi dell’inizio del ‘900 si sottolinea come il costume del dono del coltello si fosse ormai conservato in ambienti molto ristretti e non apparisse generalizzato..
In puglia era costume di alcuni paesi del leccese di regalare alla fidanzata il coltello  ed in Sicilia nonostante regnasse la norma di non regalare coltelli,  in alcuni paesi della provincia di Trapani fosse pregiato il regalo di un coltellino da tasca in modo particolare di uno di quelli prodotti a Santa Margherita Belice.

Come scrivevo prima l’usanza proscrittiva sembra la più antica, bisogna infatti notare come l’usanza del dono sia in qualche modo “esplosa”, come rivela la frequente presenza di coltelli fatti oggetto di dono, nei verbali dei processi per porto d’arme proibita nella prima metà del ‘700 e diventando desueta già nella seconda metà del secolo successivo.

Da un lato l’usanza del dono alla donna può essere considerata la sopravvivenza rituale, in ambienti relativamente circoscritti, del costume arcaico di stipulare contratti, anche matrimoniali, mediante il dono di un coltello(cultellum flexum) che in seguito può aver costituito eventuale terreno e spunto favorevoli all’instaurarsi dell’altra usanza del dono reciproco.
E’ interessante notare che la parabola temporale, di intensità e radicamento, di questa usanza mostra un andamento del tutto simile da quella affermazione conflittuale della soggettività individuale, diffusasi proprio nel corso del ‘700 all’interno delle classi subalterne a cui è stata dato il nome di “cultura del coltello”.
Si può dunque ipotizzare che l’usanza del dono sia generalmente diffusa in stretta concomitanza con la crescita e la originale rilevanza assunta dalla cultura del coltello, quale campo di prova di un’inquieta e turbolenta virilità giovanile, che nel confronto e nella rissa trovava il necessario itinerario e l’obbligatorio tirocinio per cercare forme immediatamente gratificanti di socialità e vita!
L’ipotesi di un doppio filone parallelo tra i due aspetti assunti dal dono del coltello(scambio reciproco o meno), esteriormente simili ma intimamente diversi nel loro senso e nelle loro radici potrebbe così rendere ragione sia della presenza in alcune località della non reciprocità del dono, qualora sia indirizzata solo alla donna potrebbero prevalere le tradizionali più arcaiche, sia del fatto che i segni incisi sulle lame possano ricalcare motivi largamente stereotipati, cioè essere perfettamente simili a quelle tradizionalmente graffiti in altri più usuali regali di fidanzamento e ricordanti antiche modalità di attuazione di patti matrimoniali, sia invece apparire estremamente personalizzati da frasi particolari, motti d’amore inconsueti,, nomi propri e porsi come oggetti unici ed irripetibili.

La consuetudine del dono ha avuto aprticolare vigore in quelle regioni, marche Umbrai Lazio, dove con maggiore intensità è stato vissuto il coltello come simbolo espressivo della fase della vita di un individuo dedicata al perseguimento della propria soggettività.

Non è un caso che in queste zone il coltello l’immagine del coltello appaia nei canti popolari ed in modo particolare negli stornelli, i componimenti più immediati e spontanei.
Largamente documentato in questi componimenti è naturalmente il dono del coltello che ogni giovane faceva all’amata:

Me stato rigalatu un timpirinu
 Lu tengo in petto e ce tengo la mano
Chè me l’ha rigalatu’r mi Peppinu


Un’altra variante umbra evidenzia le decorazioni significative dell’oggetto:

M’è stato arigalatu un bel curtellu
Da piè’l core e da capo n’curallo
E me l’ha rigalatu lo mio bello


Diffusi anche se molto simili sono i riferimenti al dono nelle Marche ed in lazio.In questo stornello sembra veramente intravedere nel regalo quasi il pegno di un patto tra uomo e donna di legame puramente sentimentale

M’è stato arigalatu un bel trinciante
Lo porto in petto e mamma nun sa gnente
E mme l’ha rigalato er primo amante


L’accenno all’abitudine di portare in petto il coltello regalato dall’amante, pare fosse usanza reale

<<Lo teneva nascosto essa Anna Maria fra la carne e la camicia nella legatura della veste>>(delazione di coltello Perugia 1724)

Anche se reciproco il dono del coltello non poteva assumere lo stesso significato tra uomo e donna, ed anche diversi sia nella forma che nelle capacità funzionali dovevano essere i coltelli che si scambiavano.
Il dono della donna all’uomo rappresenta un incitamento al coraggio individuale < non ti fidar di me se il cuor ti manca> (è il motto che veniva abitualmente inciso sulle lame) ed ad un’affermazione virile nelle dinamiche che abitualmente si esplicano nel gruppo dei coetanei.

Fine prima parte

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Offline Rev. Madhatter

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Re: Coltelli D'amore
« Reply #1 on: March 13, 2010, 20:47:05 pm »
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seguo  :P
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
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Offline Giannizzero Wolf

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Re: Coltelli D'amore
« Reply #2 on: March 13, 2010, 22:28:04 pm »
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grande ego ... ti faccio i complimenti sulla fiducia  ;D , nei prossimi giorni leggo tutto  ;)
Non esistono problemi; ci sono soltanto soluzioni.


The Guy - P.K. & Chris ... compari rustici

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Offline Sunny K

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Re: Coltelli D'amore
« Reply #3 on: March 14, 2010, 12:44:06 pm »
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Mi sento personalmente chiamato in causa avendo ricevuto un coltello in dono da una ragazza, anni fa.
E' un pezzo artigianale sardo, con l'iniziale del mio cognome incisa sulla lama, a cui sono molto legato  :-*

Sunny K, uomo del passato  :P
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Re: Coltelli D'amore
« Reply #4 on: March 14, 2010, 15:07:46 pm »
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Una vera donna regala sempre un coltello ad un uomo.

E' naturale, come regalare fiori ad una donna, o gioielli.

L'unico regalo che abbia un senso.
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Offline ego

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Re: Coltelli D'amore
« Reply #5 on: March 14, 2010, 15:11:41 pm »
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Seconda parte

Tanto rilevante appare la figura e tanto importante quale elemento di “distinzione” e di appartenenza, che la presenza dell’uomo può benissimo essere sostituita dalla sua metafora espressiva

Sott’alla tua finestra c’è chi canta?
Coltelli che lavorano di punta
Coltelli che lavorano di punta


Anche le rivalità ed i contrasti tra coetanei per motivi d’ampore, si trovano espressi nella forma della conflittualità rissosa al coltello:

E’ questa la contrada de li cortelli
Non ce passà, carinu, che tte tagli
Non è fatti per te st’occhietti belli

Altri componimenti evidenziano la tracotanza e spavalderia tipiche di coloro che frequentano i luoghi dove viene perseguito il modello legato alla cultura del coltello

Fiore di lino
Nun me fa caccià fori er temperino
Sinnò te metto le budella in mano




Nei canti femminili sono ricordati a volte gli inconvenienti dell’uso del coltello, come il ferimento o la carcerazione a volte con commozione a volte con divertimento.


Mentre il dono del coltello da parte della donna come mostrato si inserisce in un contesto culturale che richiede appunto da parte dell’uomo l’espressione di comportamenti virilmente competitivi ed aggressivi, il suo reciproco non possiede ovviamente la stessa valenza.
Se la componente del simbolismo sessuale è indubbiamente presente, come altri oggetti tradizionali pegni di fidanzamento, il coltello di fidanzamento ricoperto da molteplici segni rappresenta in poche parole il dono di tutto se stesso che l’uomo fa alla donna, quasi a voler dire: io sono come questo coltello, la mia costanza ha la durezza del filo di questa lama, il mio amore è forte come questo metallo, ma la mia gioventù è destinata all’irrequietezza, come la luce che cangia sulla supeficie della lama.

La donna così nel frequente uso per le molteplici faccende quotidiane del coltello donatole, avrà costantemente presente la figura dell’amato:

Lo mio amore l’ha nome Battista
Me lo ripiego e me lo metto in tasca
Per facci l’amor e un esse vista


Purtroppo non restano molti esemplari di coltelli utilizati a questo scopo, quindi mè difficile definire una foggia  tipica o incisioni più usuali.

Conservati in collezioni pubbliche  sopravvivono attualmente solo 8 coltelli che furono sicuramente dono di fidanzamento, sette si trovano al Museo di Antropologia Criminale di Torino mentre uno è conservato al museo nazionale di Arti Tradizionali Popolari di Roma

Per quelli di torino si tratta di coltelli a serramanico a molla fissa più scrocchi di lunghezza tra i 21 e 23 cm che risaltano per l’accuratezza ed abbondanza degli elementi decorativi e simbolici.Le lame sono intagliate su ambedue le facce con cuori fioriti, alati , incatenati, colombe portanti nel becco ramoscelli fioriti, figure maschili e femminili che si tengono per mano, il ramoscello fiorito che oltre a sancire anticamente il patto coniugale, costituisce anche un augurio per un numerosa prole., altri presentano incisioni di frasi come “ costante ti sarò fincheè morirò” o “si veramente mi porti amore sei la stella del mio cuore”.
La costa della lama appare mossa ed arricchita di smerli, i manici ricavati da un sol pezzo di corno nero, fittamente intarsiati di scudetti di cuori di ottone e di occhi, i così detti “occhi di dado”, ribadiscono l’accuratezza e preziosità della lavorazione.

La fortuna della donna nel ricevere mediante il coltello di fidanzamento una sicura promessa d’amore, può naturalmente suscitare delle invidie e delle gelosie e d ecco che i manici “occhieggianti” vengono a costituire un oggetto che somma le caratteristiche e le proprietà del pegno e dell’amuleto.

Resta da chiarire la provenienza di questi coltelli, alcuni parlano del bacino molisano, altri per legarli alla località siciliana di santa margherita Belice, ma in realtà non esiste documentazione.


FINE

Qui trovate una riproduzione di uno dei coltelli del Museo di Torino che ho citato sopra.
Si vede solo la punta della lama con un cuore, aprite e compare tutto il coltello
http://www.marianisandro.com/index.php?option=com_morfeoshow&task=view&gallery=3&Itemid=60


Solo 600 euro ;-), costa cara la ragazza
http://www.marianisandro.com/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=18&category_id=9&option=com_virtuemart&Itemid=65
« Last Edit: March 14, 2010, 22:46:14 pm by ego »

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Offline Rodomonte

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Re: Coltelli D'amore
« Reply #6 on: March 21, 2010, 12:47:07 pm »
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Seconda parte

Tanto rilevante appare la figura e tanto importante quale elemento di “distinzione” e di appartenenza, che la presenza dell’uomo può benissimo essere sostituita dalla sua metafora espressiva

Sott’alla tua finestra c’è chi canta?
Coltelli che lavorano di punta
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Anche le rivalità ed i contrasti tra coetanei per motivi d’ampore, si trovano espressi nella forma della conflittualità rissosa al coltello:

E’ questa la contrada de li cortelli
Non ce passà, carinu, che tte tagli
Non è fatti per te st’occhietti belli

Altri componimenti evidenziano la tracotanza e spavalderia tipiche di coloro che frequentano i luoghi dove viene perseguito il modello legato alla cultura del coltello

Fiore di lino
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Nei canti femminili sono ricordati a volte gli inconvenienti dell’uso del coltello, come il ferimento o la carcerazione a volte con commozione a volte con divertimento.


Mentre il dono del coltello da parte della donna come mostrato si inserisce in un contesto culturale che richiede appunto da parte dell’uomo l’espressione di comportamenti virilmente competitivi ed aggressivi, il suo reciproco non possiede ovviamente la stessa valenza.
Se la componente del simbolismo sessuale è indubbiamente presente, come altri oggetti tradizionali pegni di fidanzamento, il coltello di fidanzamento ricoperto da molteplici segni rappresenta in poche parole il dono di tutto se stesso che l’uomo fa alla donna, quasi a voler dire: io sono come questo coltello, la mia costanza ha la durezza del filo di questa lama, il mio amore è forte come questo metallo, ma la mia gioventù è destinata all’irrequietezza, come la luce che cangia sulla supeficie della lama.

La donna così nel frequente uso per le molteplici faccende quotidiane del coltello donatole, avrà costantemente presente la figura dell’amato:

Lo mio amore l’ha nome Battista
Me lo ripiego e me lo metto in tasca
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Purtroppo non restano molti esemplari di coltelli utilizati a questo scopo, quindi mè difficile definire una foggia  tipica o incisioni più usuali.

Conservati in collezioni pubbliche  sopravvivono attualmente solo 8 coltelli che furono sicuramente dono di fidanzamento, sette si trovano al Museo di Antropologia Criminale di Torino mentre uno è conservato al museo nazionale di Arti Tradizionali Popolari di Roma

Per quelli di torino si tratta di coltelli a serramanico a molla fissa più scrocchi di lunghezza tra i 21 e 23 cm che risaltano per l’accuratezza ed abbondanza degli elementi decorativi e simbolici.Le lame sono intagliate su ambedue le facce con cuori fioriti, alati , incatenati, colombe portanti nel becco ramoscelli fioriti, figure maschili e femminili che si tengono per mano, il ramoscello fiorito che oltre a sancire anticamente il patto coniugale, costituisce anche un augurio per un numerosa prole., altri presentano incisioni di frasi come “ costante ti sarò fincheè morirò” o “si veramente mi porti amore sei la stella del mio cuore”.
La costa della lama appare mossa ed arricchita di smerli, i manici ricavati da un sol pezzo di corno nero, fittamente intarsiati di scudetti di cuori di ottone e di occhi, i così detti “occhi di dado”, ribadiscono l’accuratezza e preziosità della lavorazione.

La fortuna della donna nel ricevere mediante il coltello di fidanzamento una sicura promessa d’amore, può naturalmente suscitare delle invidie e delle gelosie e d ecco che i manici “occhieggianti” vengono a costituire un oggetto che somma le caratteristiche e le proprietà del pegno e dell’amuleto.

Resta da chiarire la provenienza di questi coltelli, alcuni parlano del bacino molisano, altri per legarli alla località siciliana di santa margherita Belice, ma in realtà non esiste documentazione.


FINE

Qui trovate una riproduzione di uno dei coltelli del Museo di Torino che ho citato sopra.
Si vede solo la punta della lama con un cuore, aprite e compare tutto il coltello
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Solo 600 euro ;-), costa cara la ragazza
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Bellissimo!!!
Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendo.

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Re: Coltelli D'amore
« Reply #7 on: March 21, 2010, 13:04:30 pm »
0
Complimenti ad Ego.
Interessantissimo argomento.  :)

E anch'io faccio parte del club di coloro a cui una Donna ha regalato un coltello. Nel mio caso un balisong.
"Great things have small beginnings, sir."
Lawrence Of Arabia (1962)

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Offline Rev. Madhatter

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Re: Coltelli D'amore
« Reply #8 on: March 21, 2010, 14:24:30 pm »
0
Complimenti ad Ego.
Interessantissimo argomento.  :)

E anch'io faccio parte del club di coloro a cui una Donna ha regalato un coltello. Nel mio caso un balisong.


Ma tu non eri contrario ai balisong?





Firmato una ex majorette del balisong  ;D
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
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Re: Coltelli D'amore
« Reply #9 on: March 21, 2010, 14:34:15 pm »
0
Comunque trovo abbia un senso compiuto tutto questo accoltellarsi per decidere chi debba prendersi una ragazza.
 :jedi: :vader:

Dopotutto ogni qualità maschile, dall'intelligenza alla sensibilità al coraggio alla manualità alla finezza ed eleganza, e chi più ne ha più ne metta, si possono facilmente misurare in fil di lama.

Quella lama che annulla le gorillesche differenze di dimensioni fisiche, spesso usate per incutere timore.

Quella lama che è sempre giudice di intelligenza tattico strategica, di sensibilità musicale e che esprime la sua elegante sinfonia solo se ogni caratteristica del maschio è perfettamente accordata.

Quella vita in fil di lama che si consuma o si rinnova come un feroce assolo di violino che può spezzar le corde, o spezzare il cuore a chi l'ascolta.

Oggi ci hanno spiegato che bisogna esser alberelli felici che non tiri il vento.

Ma quanta maggior felicità per un albero se dopo esser sopravvissuto ad un uragano possa guardare, fiero, colei che unica testimone abbia ascoltato il terribile suono, e melodico, prodotto dal vento così forte e mortale tra i suoi rami?


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Offline cooks71

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Re: Coltelli D'amore
« Reply #10 on: March 21, 2010, 14:37:47 pm »
0
Complimenti ad Ego.
Interessantissimo argomento.  :)

E anch'io faccio parte del club di coloro a cui una Donna ha regalato un coltello. Nel mio caso un balisong.


Ma tu non eri contrario ai balisong?





Firmato una ex majorette del balisong  ;D
Vero, non sono un fan del balisong.
Però il significato che ha avuto (e ha) quel dono per me è immenso.
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Re: Coltelli D'amore
« Reply #11 on: March 21, 2010, 14:40:46 pm »
0
Complimenti ad Ego.
Interessantissimo argomento.  :)

E anch'io faccio parte del club di coloro a cui una Donna ha regalato un coltello. Nel mio caso un balisong.


Ma tu non eri contrario ai balisong?





Firmato una ex majorette del balisong  ;D
Vero, non sono un fan del balisong.
Però il significato che ha avuto (e ha) quel dono per me è immenso.

 :) :)
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Re: Coltelli D'amore
« Reply #12 on: March 21, 2010, 14:52:37 pm »
0
A me è stato regalato un kabar USMC.  :pun:

Mi è stato regalato anche un bel folder, ma più che un regalo, fu: "lo vuoi? ce l'ho qua in casa, non so che farmene, era di un tipo".

Comunque una donna che ti dona un coltello dimostra una comprensione del tuo cuore che va oltre l'intuito femminile.



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Offline ego

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Re: Coltelli D'amore
« Reply #13 on: March 21, 2010, 15:00:44 pm »
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Sono in preparazione con un nuovo post e nuovo argomento sul poco conosciuto mondo del coltello italiano. :)


Ego

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Offline Rev. Madhatter

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Re: Coltelli D'amore
« Reply #14 on: March 21, 2010, 15:03:02 pm »
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La mia ragazza mi ha regalato uno di questi:  :) :)

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