Tratto da
www.pankration.itSono passati migliaia di anni da quando gli atleti del Pankration, della Pale (lotta) e del Pygme (pugilato) si allenavano nelle palestre per prepararsi al meglio alle competizioni agonali dell'antichita'. Molti esercizi se pur in valenze diverse si ritrovano nelle palestre attuali di Mixed Martial Arts o di Pugilato anglosassone
Il Power Hammer (o Sledge hammer) e' un esercizio che quasi tutti i professionisti di MMA eseguono per sviluppare una gran potenza esplosiva, per allenare i tendini delle braccia e delle spalle a trazioni violente, per sviluppare prese di forza, per rinforzare i polsi e gli avambracci e per abituarsi agli sforzi continui.
Questo esercizio consiste nel colpire (a mani alternate) con un enorme martello (il peso varia dai 5 Kg a 10 Kg) un copertone di autocarro, con la massima potenza per un tempo a partire dai 10-15 minuti. Molte volte viene usato un pneumatico di trattore perche' essendo piu' duro da minore vibrazione di ritorno. Pur essendo un esercizio semplicissimo la concentrazione e l'energia che richiede e' tantissima ed essendo di ottima funzionalita' e' stato inserito anche tra gli atleti agonisti, che fino a qualche tempo fa' lo contestavano. Questa pratica non e' nuova e non e' stata inventata o sperimentata. come erroneamente si pensa, dai professionisti del mondo degli sport della gabbia ma e' stata presa dagli allenamenti dei campioni del pugilato anglo-americano della vecchia scuola, ma anche dai lottatori ed atleti degli inizi dello scorso secolo.
In antichita' c'era un esercizio simile effettuato da tutti gli atleti: al posto del martello c'era il piccone diventato simbolo stesso della palestra raffigurato ripetutamente sui vasi greci a figure rosse. Gli atleti si allenavano con questo arnese infilzandolo, con lo stesso movimento del power hammer, nella sabbia. L'area dove avvenivano gli allenamenti degli agoni da combattimento, denominata Skamma, era appunto composta di sabbia che veniva rimossa frequentemente con l'aiuto di questo metodo, per ammorbidirla, permettendo di attenuare le cadute e dando stabilita' alle prese ed ai movimenti. Gli atleti si allenavano a questo esercizio per trarre gli stessi vantaggi che sperimentano i combattenti attuali. Le uniche differenze sono che quello effettuato con il piccone richiede molta piu' intensita' di sforzo, anche nel movimento di estrazione dal terreno, fa' lavorare maggiormente i tendini e a pochissima vibrazione di ritorno, con benefici a lungo andare.
Il nostro amico Marcus ha provato inoltre ad usare il martello sulla sabbia e la sensazione e' stata particolarmente piu' faticosa che quella sulla gomma.
Nella sperimentazione atletica contemporanea, recuperare o osservare similitudini tra allenamenti moderni e pratiche antiche e' di vitale importanza per studiare con realismo i metodi degli agoni da combattimento del periodo classico.