Diciamo che:
1) Se non ci importa (per qualsiasi ragione) della vittima v'è da chiamare la polizia. Ma sapendo che otto minuti, anche nelle zone particolarmente ben servite, sono una vera eternità. Non sto tanto parlando di coglioni che litigano ma di aggressioni vere e proprie stile rapine e stupri.
2) Se ci importa (e anche qui per qualsiasi ragione) allora tocca intervenire, sperabilmente vincere e altrettanto sperabilmente non avere intorno gente che ci conosce e ci denuncia. Se le cose sono andate proprio così...
2a) Svignarcela: in questo caso, come dice giustamente Cooks, siamo in torto. Ma prima devono beccarci, anche. Se nessuno sa il nostro nome ritengo estremamente difficile che nei tempi di intervento di una volante siamo ancora lì a farci sorprendere. Nell'ipotesi, per fortuna fantascientifica, che mi capitasse io mi allontanerei di buon passo poi, fuori vista, magari allungherei le distanze anche correndo. Nel frattempo la polizia arriva e comincia a far domande ma nessuno sa chi sono. O magari lo sa ma non parla: dipende da cosa è successo. Per esempio dubito che un tuo conoscente ti metterebbe nei guai se hai picchiato un delinquente. L'omertà in Italia ha ormai raggiunto livelli elevatissimi, visti i tempi e le stramberie della giustizia. Del resto i criminali veri non vengono identificati quasi mai perchè le loro vittime non li conoscono.
2b) Altrimenti possiamo restare. Però, sempre per quotare Cooks, son chezzi praticamente a prescindere. Le forze dell'ordine tendono solitamente a non essere molto comprensive coi "giustizieri" e la magistratura vuole sempre vederci chiaro. Facilissimo andare almeno parzialmente in torto e questo vuol dire processi, casini e spese a non finire.
Conclusione: sarà la mia tendenza naturale al crimine ma io resterei solo se non potessi davvero farne a meno. Tipo se fossi ferito o avessi una vitima da portare all'ospedale. Per il resto, ritengo, solo i casi più eclatanti ci risparrmierebbero dei guai. Tipo salvare una ragazza italiana (preferibilmente bella e figlia di un giudice) da uno stupro ad opera di extracomunitari clandestini con precedenti per antropofagia.