“Che ne diresti di scrivere un resoconto della lezione introduttiva? Vorrei farlo io ma non sarebbe corretto visto che sono una parte coinvolta…” mi chiede Dog Rob alla fine della lezione.
“Esticazzi” penso “Deve aver letto il resoconto del seminario di savate con Giorgio Alì dell’anno scorso, pertanto si sarà fatto la peregrina idea che mi piaccia scrivere e che lo faccia volentieri”.
“Occhei” gli dico.
Dobbiamo però tornare indietro di un giorno per una nota di costume a margine.
Scrivo un sms a Rangio per metterci d’accordo per il prendismo in stazione una volta che lui fosse arrivato.
“Ehm… Mi sa che non riesco a venire: sono bloccato qua” mi risponde lui.
“Spero nulla di grave” ribatto.
“No, no, ma non posso proprio venire.
Questa volta però Roberto
mi ammazza”
La mattina dopo arrivo in palestra stranamente puntuale e trovo Dog Rob che sta scrivendo alcuni concetti sulla lavagnetta.
“Uhé, ciao biondo!”
“Ciao Thume, come va? Ci saranno anche altri del forum oggi. Rangio ad esempio.”
”Ehm, mi sa di no, l’ho sentito ieri sera e ha qualche problema…”
“Cosa? Questa volta lo ammazzo!”
“Ficus!” ho pensato, “si conoscono veramente bene!” (riprendete le sottolineature di cui sopra
)
Torniamo alla lezione di presentazione.
Per una sorta di mia perversione, una delle prime cose che faccio quando entro in qualsiasi contesto, guardo i presenti per valutare il rapporto numerico uomini-donne, perché qualora una catastrofe planetaria colpisse il pianeta salvando solo il contesto nel quale mi trovo, voglio assicurarmi che il genere umano non si estingua.
Una volta rassicuratomi in tal senso (eravamo una trentina, con un rapporto maschi-femmine di circa 3,5 a 1), ho potuto iniziare più sereno, quantunque avessi preferito un rapporto meno sbilanciato.
Il quartetto di insegnanti era composto da Dog Rob, Dog Ricky (detto Pantera -ma mi sa che non apprezzi molto l'appellativo), Davide e
L’Andrea (che in realtà si chiama Tenchi).
Una parola circa
L’Andrea.
L’Andrea non è un nome: è un ruolo.
Il ruolo più difficile all’interno del gruppo, poiché è colui che fa la parte della vittima sacrificale all’interno delle dimostrazioni a beneficio degli allievi.
Ovviamente il ruolo delL’Andrea è un ruolo nel quale si susseguono diverse persone (anche con nomi diversi), dato che chi lo riveste non dura mai a lungo per forza di cose.
Una volta fatte le presentazioni dei componenti del gruppo, si inizia con un po’ di teoria (la mia parte preferita perché non si suda). Cos’è il Keysi, cosa non è, caratteristiche etc. etc.
Si inizia dopo con la posizione di base: il mitico pensador.
Il K.F.M. (Keysi’s Fighting Method) è un sistema in continua evoluzione e tanto per fare un esempio, questo è il pensador agli albori
ma ora è notevolmente cambiato.
Tenendo conto che il KFM è un metodo per gestire nel miglior modo possibile soprattutto un attacco proveniente da più persone (raramente, se non agli inizi, nel Keysi si fa 1 contro 1, ma più spesso 2, 3, 4 e più contro 1), il pensador serve a proteggere il bene più prezioso che abbiamo, ovvero la testa.
So che qualcuno avrà pensato ai gioielli di famiglia, ma invece no.
Dimostrazione con L’Andrea, che viene colpito, contuso, tirato e accartocciato in diverse maniere per far vedere le potenzialità del pensador come posizione di base, dalla quale poi si dipanano infinite possibilità tutte molto contundenti e interessanti per la peculiarità delle posizioni dalle quali si può colpire, oltre naturalmente che per i bersagli, del tutto particolari ma ugualmente efficaci per inabilitare l’aggressore.
L’Andrea sembrava particolarmente sofferente, sebbene Pantera (Dog Ricky) non si accanisse più di tanto, preso da un moto di umana pietà.
Tocca a noi.
Prova in gruppi di 3 per tenere sotto controllo almeno un paio di potenziali aggressori, rimanendo sempre coperti.
Mi presento con i miei due compagni di avventura: sono con Marco e Mariano (“Finalmente uno che suda più di me” penso, ma poi realizzo che in definitiva non sarebbe stato un gran bene…
); gente a posto e non fruitrice di Esaltorade come spesso si trovano in diversi corsi, ovvero i convintoni che se non ti fanno e si fanno male non sono persuasi di allenarsi nella maniera giusta.
I quattro insegnanti, girano con attenzione tra tutte le triadi per verificare che le cose venissero fatte a modino ed eventualmente correggono e consigliano.
Mi danno l’idea di essere veramente preparati e disponibili a condividere con te ciò che sanno senza fare i saccenti o coloro che ti fanno cadere dall'alto il loro sapere. Sono anzi tutti molto gentili e fanno vedere e rivedere le cose per essere sicuri che si sia capito.
Chiedono però lo stesso entusiasmo ai partecipanti e difatti, una volta che abbiamo risposto un po’ svogliatamente alla domanda “Siete pronti?” (un po’ come un pubblico impomatato che non si fa molto coinvolgere all’inizio), ci siamo dovuti mettere a terra a pompare.
Io tra l’altro ero di fianco ad una di coloro che avrebbero dovuto, in caso di necessità, assicurare la sopravvivenza del genere umano, e così, per impressionarla in modo da farle capire di avere dei geni concorrenziali, ho fatto due flessioni su un braccio solo come Ròchi Balboa, assicurandomi un arto rigido per i due giorni a seguire.
Avevo carezzato l’idea di fare i piegamenti battendo le mani tra un piegamento e l’altro, per impressionarla vieppiù, ma qualora mi fossi schiantato sulla superficie scivolosa del parquet, lasciando l’impronta degli incisivi, mi sarei giocato ogni possibilità, quindi sono giunto a più miti consigli.
La volta successiva, alla domanda “Siete pronti?”
Ho risposto: “SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII cazzo!”
Pausa teoria.
Si parla dei colpi che si possono tirare in questo sistema (ovvero con tutto il corpo e in tutto il corpo), da ogni posizione possibile e immaginabile: in piedi, seduti, in ginocchio, sdraiati, girati, mentre si gioca a xbox, etc.
Dog Ricky fa vedere muovendosi in un modo che rende onore al soprannome che gli è stato dato. Mi chiedo se chi non ha un passato nella brec dèns potrà mai muoversi accussì.
In realtà sono movimenti semplici e fattibilissimi, solo che il nostro amico aveva inserito la modalità FFW x 4 come sono sicuro che ciascuno ha nel suo lettore di dividì.
Dopodichè mostra le applicazioni mentre L’Andrea e Davide lo attaccano da diverse direzioni con lui in diverse posizioni. L’Andrea riveste anche il ruolo dell’attaccante che viene preso, cincischiato e pacioccato per renderlo collaborativo e frapporlo tra aggredito (Dog Ricky) e l’altro aggressore (Davide).
Molto interessante il modo di tenerlo per la faccia da dietro, tenendo contemporaneamente la propria testa al sicuro dietro il collo delL’Andrea.
Ora capisco anche perché L’Andrea si caratterizza per le guance tipo mastino…
Il solito sadico, che non manca mai in lezioni come questa, chiede: “Scusa, mi fai rivedere bene come fai ad afferrarlo per la faccia?”.
Un lampo di gioia ferina attraversa lo sguardo di Pantera
Un lampo di terrore misto a rassegnazione attraversa lo sguardo delL’Andrea
Come ogni persona di buon senso penso: “Che bastardo!....
Volevo fare io questa domanda!”
Se non altro, L’Andrea avrà sempre la pelle tirata senza nemmeno una ruga anche in età avanzata. Peccato però per il ghigno tipo Giòcher di Batman….
Ora tocca a noi, in coppia e armati di colpitori, darci da fare a passare dalla posizione del pensador a quella di attaccante.
Per chi non è abituato, tenere la posizione del pensador a lungo, stanca parecchio i deltoidi, ma grazie al cielo, poco prima di cedere viene chiamato il cambio di ruolo.
Pausa per la teoria circa la versione aggressiva del pensador: il pensattàq.
I nomi sono un po’ strani perché sono in Spanglish, ovvero un miscuglio di inglese e spagnolo, dato che i due fondatori sono uno spagnolo e l’altro inglese.
Prova in coppie con il pensattaq, che usa molto i colpi di gomito a distanza ravvicinatissima, con effetti potenzialmente sbadabam!
Giustamente Dog Rob avverte: “Se dopo un colpo del genere, il vostro aggressore resta ancora in piedi, avete un cazzo di problema!”.
Perfettamente d’accordo.
Infilargli la lingua nell’orecchio come avrei fatto io per mettergli in crisi le sue certezze di aggressore cazzuto, a questo punto non mi pare più la soluzione migliore…
Siamo tutti madidi di sudore, ma non è finita.
Se a prescindere dal fatto che noi non si voglia finire a terra, ci si finisce lo stesso perché magari con proditorio attacco alle spalle, il compagno di merende del nostro aggressore ci tira giù, cosa si fa?
E soprattutto, come ci si rimette in piedi senza perdere il controllo dell’avversario?
Dog Ricky e L’Andrea ce lo fanno vedere.
Curiosamente quello che sorride è ancora una volta solo Dog Ricky, mentre L’Andrea è stranamente sempre serioso.
Figata pazzesca! C’è il modo!
Tra l’altro, per me novità assoluta dato che nel corso intensivo che avevo fatto nella sede centrale due anni or sono, non avevo visto una tecnica del genere.
Piccola chicca aggiuntiva: ci fanno sdraiare la “vittima” con una cortese e urbana proiezione per il collo, dopo aver ammorbidito il malcapitato con un colpo con la spalla e magari pure con l’avambraccio, mentre gli si mette il braccio intorno al collo.
Ovviamente fatto tutto con modo e maniera dato che la tecnica potrebbe essere parecchio pericolosa.
Il rischio per l’aggressore di rimanere smutandato per la "risalita" in posizione verticale dell’aggredito è reale, ma solo perché ci si attacca solo al tessuto dei pantaloni e non anche alla cute come sarebbe opportuno fare in un caso reale.
Apprezzo poi che vi sia l’atterramento prima della tecnica di risalita in modo da sviluppare la reattività i casi analoghi; grande differenza da come si faceva quando praticavo giuggìzzu un quarto di secolo fa, quando per provare le tecniche a terra, ci si sdraiava tranquillamente in posizione alla missionaria aspettando che l’altro ci montasse sopra.
Occhei, quando lo si faceva con le ragazze era piacevole e divertente, anche perché si potevano premere i loro punti segreti di pressione all’interno della coscia o sul bacino, con il terzo braccio che improvvisamente voleva partecipare all’allenamento, facendo sentire la propria presenza da sotto il Gi, ma con il senno di poi, mi rendo conto che questo modo di fare allenava le fantasie sotto la doccia e non la reattività a seguito di atterramento.
Ancora piccola pausa teoristica per far vedere, da parte di Dog Rob, l’utilizzo di alcune tecniche di distruzione con i pugni a martello che però non sono in grado di descrivere con precisione perché per la commozione mi si sono riempiti gli occhi di lacrime. :'(
Alla fine arrivano le 12.30 e il tempo di congedarci, ma non prima di aver risposto ad alcune domande tipo se è prevista la difesa da attacchi armati (sì, è prevista) e aver fatto vedere alcuni gingilli interessanti e legali che si usano nel KFM per rendere le tecniche più convincenti.
Tra questi quello che io chiamo l’
anello del pescatore, che però non è quello del Papa come questo:
ma una sorta di anello da pollice, con un rostro sul lato esterno che io ho subito capito a cosa serve, e cioè a sfilettare il pesce persico quando si va a pesca.
Dopo essere stato rassicurato da Dog Ricky che la funzione era proprio quella, dato che Justo (uno dei due fondatori) cerca di avere tutti gli strumenti utili a portata di mano visto che quando ha fame, non ha voglia di aspettare e diventa impaziente (vedi foto sotto dove Justo sta cercando di far capire ad Andy, l'altro cofondatore, che ha un leggero languorino)
mi congedo non prima di essermi vantato facendo vedere loro l’asciugamano rosso con il logo del KFM, che loro invece non hanno
.
Mi domando se la prossima volta ci sarà ancora Tenchi a rivestire il ruolo delL’Andrea: il giòvine ha una soglia di sopportazione del dolore parecchio alta e inoltre, è sempre stato molto pronto assieme agli altri, a rispondere ai dubbi dei praticanti durante le fasi dell’allenamento, nonostante fosse stato accartocciato diverse volte per motivi didattico-didascalici a nostro beneficio, cosa di cui dobbiamo essergli tutti molto grati.
Pollici in alto quindi per professionalità e preparazione dei ragazzi guidati da Dog Rob e da parte mai un particolare ringraziamento per aver portato il Keysi a Milano perché inizi giustamente a diffondersi e perché io possa riprenderlo senza dovermi fare millemila km fino a Sanremo e ritorno
.
Nunca te rindas