Esiste un professionismo sportivo?
il lottatore indiano campa di quello?
Jack
bisogna capire una cosa,jack:il lottatore indiano non pensa "me",pensa "noi".
Osseva l'intervista del giovane:"voglio rendere fiero il mio maestro,i miei parenti,il mio villaggio".Non c'è ego,ma partecipazione.
Tant'è che in molte zone dell'India le competizioni si svolgono nei periodi di feste religiose o ricorrenze importanti.il lottatore è sacro,perché rappresenta non se stesso,ma la forza del paese.
Chiaramente questo stato di sacralità non evita che fra i lottatori ci siano state figure comunque piuttosto negative;parliamo di uomini(orgogliosi di essere quello che sono),non santi.
Ricordo la figura di Bholu,nipote del Grande Gama,che fu a sua volta campione;Bholu era abilissimo,ma amava comunque infierire sul avversario.
Riusciva ad identificare ogni sasso o sporgenza per proiettarvi il malcapitato di turno,ogni radice in rilievo per far malamente inciampare con spintoni.....
Riguardo le scuole,sia quelle di lotta che quelle di AM sono sovvenzionate dallo stato.
Ci sono due tipi di allievi:gli esterni,in gran numero,che equivalgono ai nostri dilettanti;allenamenti una volta al di,per tenersi in forma dentro e fuori e mantenere acceso lo spirito arcaico di confronto maschile che col matrimonio va altrimenti a scemare;gli interni hanno invece lo stile di vita dedicato.
Schema tipo(variabile a seconda della regione,religione e stile di lotta)comprende sveglia prestissimo,meditazione,colazione,massaggio con l'olio(per ammorbidire i muscoli ed aumentare la mobilità articolare),riposo,poi due-tre ore di allenamento;pranzo,riposino post prandiale,e di nuovo ciclo di due tre ore di allenamento,merendona,abluzioni,cena,nanna presto
continuo dopo......