Sono contrario all'idea del "K-1 per soli karateka"... perchè proporlo significherebbe ammettere a priori, dunque pre-giudizialmente, che il karate come disciplina sportiva di striking abbia come bisogno di "un'oasi protetta" per potersi esprimere.
ma perchè...i thai non si confrontano nella thai,con le regole della thai,tra thai?
sì, ma non c'è una thai per i thai e una thai per i farang... la thai è la thai... e se tu vuoi tirare un side-kick (tipo sanda) in un contesto thai full-rules, nessuno ti vieta di farlo. oppure non esistono circuiti di "thai per karateka": se vuoi tirare di thai, tiri di thai insieme a tutti. (quante volte ho detto thai in questa frase? )
con il massimo rispetto per il karate, che ho praticato e pratico ancora, la prima cosa che ho pensato quando ho letto "K-1 per soli karateka" è stata: è come una maratona per soli obesi!
si,ma ti perdi in un punto.
per sviluppare una certa caratteristica,la impari in un ambiente protetto.poi porti la tua abilità al di fuori,in altri contesti.
per esempio un thai può confrontarsi nelle MMA,dato il bagaglio tecnico che ha..eppure nell ambito protetto della thai certe cose le può fare,ma certi colpi o certe strategie non hanno piu senso su un quadrato di MMA.prendi il modo di calciare nelle MMA,per certi aspetti simile alla thai...i thai sono superiori nel farlo,e tirano con maggiore potenza(cosa che non imparerebbero a fare cosi bene se sin dall inizio dovessero ad esempio preoccuparsi del double leg),ma il low kick delle MMA,meno potente di quello thai,riflette però una gerarchia di valori completamente diversi per quanto riguarda l approccio al combattimento,e il modo di usare tecniche anche simili...
il contesto protetto della thai contro thai,permette che nella thai,preoccupandosi di certi aspetti e non di altri,si massimizzi la potenza d impatto.