Dico la mia:
Nello studio dei fondamentali, dei Kata e dei mille possibili Bunkai, laddove tale studio venga portato avanti da un insegnante preparato e da un allievo volenteroso, si trovano le leve, le prese, la lotta, le proiezioni, i tai sabaki, e molta strategia.
Il punto è che bisogna studiare molto, a fondo, con competenza, molto a lungo e affrontando una maggior quota di frustrazione e fatica.
In relazione alle tipologie di colpi, tutto dipende dalle finalità prefisse, se di natura prettamente ludico/agonistica o se legate al combattimento per la vita o l'incolumità, cosa che distingue o dovrebbe distinguere, gli sport dalle arti marziali.
Se mi alleno a rompere una lastra di granito con un tondino metallico, cercando il punto critico da colpire, la precisione con cui colpire, la corretta postura del corpo, delle braccia, il modo di legare fra loro i movimenti di ogni parte del corpo, l'attrezzo, il respiro, starò facendo molto di più che rompere il granito, starò acquisendo tecnica che mi servirà in molte altre circostanze, ma più ancora, avrò un colpo che è sufficiente a se stesso, potendo quindi colpire molti altri oggetti grazie al risparmio delle energie che quella tecnica mi consente.
Di certo posso optare per la mazza ferrata, pesante, con cui portare la bordata che rompe il granito, ma potrebbe servire più di una mazzata, in qualsiasi caso l'uso di quella mazza mi comporta uno sforzo muscolare e articolare maggiore, sia per il suo peso che per la minore attenzione tecnica, quindi potrò rompere molte meno lastre perchè avrò meno autonomia.
Il vantaggio della mazza è che come la impugno la uso, è immediata e da immediati risultati tangibili, mentre per gli stessi risultati con il tondino dovrò lavorare parecchio e magari mi stufo prima.
Ci vuole apertura mentale, bisogna guardarsi attorno, ma senza mai dimenticare la natura profonda di ciò che si fa, altrimenti si mischia e si confonde, perdendo prima il contenuto e poi l'interesse.