Non mi permetto di parlare di meglio o peggio, non l'ho mai fatto e non lo farei.
Semplicemente dico che ci sono finalità differenti nelle due discipline viste in forma originale.
Il pugilato sviluppa una tecnica che risponde ad una serie di esigenze dell'attività agonistica, quindi l'atleticità, lo spettacolo ma anche la sicurezza.
Il Karate non nasce con queste finalità e segue percorsi differenti per scopi differenti.
Ad esempio, la catena cinetica sviluppata con il tallone a terra o alzato è parecchio differente, perchè nel secondo caso parte dall'anca, mentre i piedi danno direzione e rapidità.
Quando parte dal tallone, assume connotati differenti, va in cerca di una linea retta, che tramuti tutto il corpo nel colpo, anche per quello la spalla si inserisce in modo differente, più omogeneo alla catena, meno evidente proprio per non spezzare la linea.
Ovviamente, riportando tutto ad una dimensione sportiva, ciò che nasce per essere sportivo assume una valenza maggiore, ma per ovvie ragioni.
Un pugile non studia il pugno con la maniacalità del kihon, non concentra il lavoro sul seiken perchè ha la mano protetta dai guantoni e non ha lo scopo di rompere o trapassare, se notate le pose del pugile quando è senza guanti, noterete che addirittura accenna i colpi con le nocche esterne, la mano non è serrata poichè assume la posizione che ha nel guanto.
Insomma sono cose differenti, che si prefiggono scopi differenti e, per quello, seguono percorsi differenti, ognuno valido e adatto nel suo ambito d'origine.