AKIRA: ... Spesso sono esercizi per aumentare la manualita e dimestichezza nei movimenti con l'arma, permettendoti così, in una situazione di combattimento, di avere una maggiore padronanza dell'arma trovando sempre una soluzione
Verissimo, solo che la situazione di combattimento con bastoni lunghi o spade oltre che fuori moda per ovvie ragioni dubito sia studiata, il che crea appunto bravi maneggiatori che però spesso e volentieri non hanno la più pallida idea di come si colpisca "marzialmente" con un bastone.
Se non fosse così diventeremmo come gli sport da combattimento o krav Maga o altro di simile....
Si si, io infatti riconosco ed amo l' aspetto artistico delle arti marziali, e più quelle di matrice viet che non cinesi o giapponesi. Solo trovo onesto riconoscere che sebbene l' allenamento dei quyen sia a mio avviso qualcosa che va aldilà del solo studio tecnico, resta il fatto che privilegia prevalentemente gli aspetti estetici e folcloristici dell' arte marziale. Se è vero che nei passaggi sono "nascoste" le tecniche, è anche vero che ci sono metodi molto più diretti e proficui di allenarle. Poi chiaro che se è vera la storia delle forme create proprio per mascherare l' arte allora ci sta, come studio storico e tradizionale.
Alla fine, come dice anche Vinh To, è l'istruttore che fa la differenza. Se ti fa solo imparare a memoria i movimenti senza farteli mai applicare o sperimentare in una situazione di combattimento sarebbe impossibile capire cio che è applicabile e non.
Sono d' accordo a metà, nel senso che lo credo anche io, ma non ho mai conosciuto nessun istruttore di arti viet (e non solo, ben inteso) che dimostrasse coi fatti uno studio serio e obiettivo di
come si applicano le tecniche, di armi e non. Boh forse sono io ad intendere "serio ed obiettivo" in modo diverso, ho conosciuto tanta gente
convinta di farlo, ma all' atto pratico magari ci dedicavano 1 allenamento al trimestre, il resto giù a perfezionare le posizioni...
Senza polemica sia chiaro, parlo solo per la mia esperienza.