Riporto da un altro forum alcune mie considerazioni riguardo il concetto di tecncia nel karate
"Direi che l'idea di un colpo un morto sia solo nel kihon e nel kata, quandoe seguiti in un certo modo: imprimere la massima potenza al colpo, cercando di immaginare che sia risolutivo, solo per apprendere poi che quel colpo nn serve.
sembra un paradosso, ma a questo anche servono i fondamentali e i kata.
Questa è una conclusione alla quale son giunto in tempi recenti, e che ha trovato conferma in discussioni e letture di vario genere, oltre che nella pratica.
le tecniche espresse nei kata così come sono, servono a combattere? certo che no. non posso tirare uno tsuki, per dire, in quel modo rigido. il colpo viene studiato in quel dato modo per farlo nostro (metterlo nel corpo, si dice in giapponese), ossia per memorizzarne la struttura dopo averla presa così com'è. nel bunkai analizziamo la struttura stessa del colpo, che poi applichiamo come bunkai kumite, in modo dapprima scolastico e rigido. quando poi il colpo è "nostro", abbandoniamo quella forma, e comprendiamo quale sia la vera natura del colpo o tecnica che studiavamo come rigido nel kata o nel kihon. e allora quel colpo non serve più. è diventato un'altra cosa, forse giusta o forse no, ma di sicuro nostra: nessuno, in fondo, può dire se un colpo sia giusto o meno, al di là del colpo stesso nel momento in cui lo eseguiamo (idem per parate, schivate ecc.).
quindi la tecnica si apprende e poi si, in un certo senso, abbanona perché non è più necessario eseguirla in quel modo. si continua a farla, anche in seguito, in modo rigido ma con un altro spirito."
che ne pensate?