Esami II dan AIJJ

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Offline altardit

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Re: Esami II dan AIJJ
« Reply #60 on: April 22, 2010, 16:38:37 pm »
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Sarà cambiata la dicitura, ma una coltellata col Kata che la imparate se vi fermate a fare il Kata.

Da quel che leggo nel programma non è chiaro nemmeno l'attacco.
Vi servirebbe un kata solo di attacchi.


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Offline baltoro 06

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Re: Esami II dan AIJJ
« Reply #61 on: April 22, 2010, 16:43:49 pm »
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Sarà cambiata la dicitura, ma una coltellata col Kata che la imparate se vi fermate a fare il Kata.

Da quel che leggo nel programma non è chiaro nemmeno l'attacco.
Vi servirebbe un kata solo di attacchi.



Ci servirebbero tante cose.......nè più nè meno le cose che servirebbero anche nelle altre federazioni, enti di promozione ecc. :)

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Offline changeling

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Re: Esami II dan AIJJ
« Reply #62 on: April 22, 2010, 17:12:17 pm »
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Se continui a dirmi che in Filjkam non si studia MB ma il programma Filjkam, allora dobbiamo anche dire che non si studia HYR ma Programma Filjkam..
pertanto non si deve più discutere se i Kata dell'HYR siano "realistici" o Utili all'apprendimento di qualcosa.... ma che lo sia quello che viene insegnato in Filjkam...
quindi, seguendo questo pensiero, arriviamo a dire quello che dico io...
se vuoi capire qualcosa di Gyaku, Oku e Nage... devi andare alla fonte...
 :P

La cosa da comprendere,secondo me, è che il Kata non è un fine, ma solo un mezzo... E il suo scopo non è "la difesa da coltello" o "imparare a far cadere un avversario"
Ma il suo "scopo" è cercare di far comprendere dei Principi, che mi serviranno poi per acquisire degli Automatismi...se studio solo le tecniche dure e pure (come fa un buon 80% dei maestri federali) rimarrò fermo a riempire pagine e pagine di aste e lettere scritte per benino, ma completamente inutili a farmi capire come scrivere il mio libro....

Quote
Secondo, se vogliamo possiamo nasconderci dietro ad un dito, ma TUTTI si preparano per l’esame e studiano in un DATO modo diverso dall’abituale per darlo.
Questo assolutismo non mi piace, secondo me non è così....
ho visto gli esami di Daito Ryu e quelli di HYR....
IMHO: Gli esami possono essere belli o brutti, ma sono esattamente ciò che si insegna in palestra tutti i giorni....(ma potrei sbagliarmi..)

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Non so cosa siano gli EPS (conosco a malapena l'ABS), ma per esprimere opinioni in un forum non credo di dovermi iscrivere da qualche parte.
Ente di Promozione Sportiva: delle piccole federazioni che danno la possibilità di tesserare il proprio corso ed avere riconoscimento dal CONI (generalmente) e assicurazione....

Quote
CREDO di aver maturato il diritto di criticare la federazione in cui sono iscritto perché da qualche decennio verso denaro e spendo tempo in tale federazione, intendo a seguire il suo programma.
Nessuno contesta questo diritto...ma la domanda potrebbe essere "perchè continui a pagare per fare qualcosa che non ti piace?"
Anch'io ero molto insoddisfatto in federazione.... ho cercato ed ho trovato qualcosa che mi soddisfa molto di più.... faccio 270km per andare dal mio attuale maestro, ma sono in pace con me stesso perchè non faccio cose che ritengo inutili....

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Non mi pare di aver usato termini offensivi, ma preferisco parlare con lo stomaco che stare zitto o dire ciò che non penso.
Scusami se ritieni di essere stato offeso... non era mia intenzione...
Sono stato un pò rude, effettivamente...avrei dovuto metterci una faccina....

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sotutsu

Re: Esami II dan AIJJ
« Reply #63 on: April 22, 2010, 17:32:19 pm »
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Questi esami non mi piacciono, il problema è che probabilmente i miei erano anche peggio.
E' difficile farsi capire bene, senza offesa per nessuno.
1°) Il programma tecnico FILJLKAM (non esiste il metodo Bianchi nella FIJLKAM) non dice che negli attacchi bisogna andare in nikite e non dice che il braccio non impegnato nell'attacco non debba andare a protezione del corpo. A dire il vero non dice nemmeno che occorre portare oi zuki (da Karate per intenderci);........................



Beh....riguardo agli attacchi in realtà il programma tecnico è chiaro: si studiano gli attacchi presi pari pari dal Karate, così come le parate.
Quindi per ovvia deduzione e per ciò che si impara dal programma tecnico gli attacchi e tutte le tecniche di percussione vengono tirati in stile Karate.
Si può dicutere sull'opportunità di tale scelta tecnica, ma tant'è......il pogramma tecnico FIJLKAM ad oggi è strutturato così.   ;)
IL programma tecnico lo hanno cambiato diverse volte quindi posso sbagliare. Non mi risulta che nella descrizione delle tecnche di settore si dica qualcosa in più di pugno dall'alto, quando si parla di pugni. Cioè nel settore se tiro un pugno in gyaku a braccio piegato che arriva dall'alto rispetto il settore. Se si va a consuetudine sono d'accordo con te, ma neanche tanto, dato che se ne sono visti di tutti i colori di pugni.
Se ad un esame facendo l'uke tiro a braccio a piegato con l'altro braccio a protezione non vado contro il settore, poi che me lo facciano ripetere è un altro discorso.
Gli atemi di karate delle propedeutiche non implicano che si debba tirarli nello stesso modo in settore o in difesa personale (tanto è vero che in difesa personale gli atemi sono pressochè infiniti).
Ripeto è una questione di consuetudine non di programma tecnico.

Ma cribbius......se il tuo istruttore non avesse altre esperienze marziali approfondite insegnerebbe il JJ secondo i canoni del programma tecnico, ergo tu impareresti l'oi-tzuki, il Gyaku-tzuki e così via.
E quando devi portare l'attacco per fare la 5C come cavolo lo tiri? secondo i canoni che hai imparato, quindi porti Oi Tzuki.
Lascia perdere cosa c'è scritto nel settore, che come attacco porta un laconico "pugno dall'alto". Che axxo vorrà mai dire poi non l'ho mai capito  :(.......un pugno che arriva dall'alto?
Che tra l'altro dovrebbe essere uguale come traiettoria all'attacco "coltellata dall'alto" dal momento che la dicitura è la stessa e cambia solo il fatto che la mano sia armata oppure no, e invece la traiettoria dell'attacco è completamente diversa. :D

Per fortuna nell'ultima rivisitazione del programma tecnico la dicitura è stata cambiata.  :)
Sono d'accordo completamente a metà con il mister.
Che si debbano conoscere le propedeutiche ok! Ma non è automatico ritenere che si debbano portare i colpi delle propedeutiche nel settore così come in autodifesa. I colpi che porto li imparo come voglio.
Inoltre, oi zuki può essere portato in vari modi e per me un modo è quello di portarlo con il braccio piegato e l'altro a protezione del corpo e non in hikite o nikite che dir si voglia.

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shizentai

Re: Esami II dan AIJJ
« Reply #64 on: April 22, 2010, 17:37:02 pm »
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Oggi non sono d'accordo su niente ...neanche con i miei amici ;)


In FIJLKAM si impara la tecnica per la tecnica...NON è vero, è vero solo quando ti rivolgi a insegnanti sfigati ! che a loro volta non hanno capito una mazza ...

Se gli allievi cominciassero a afere delle selezioni...gli Insegnanti si adeguerebbero.... come sempre, il cambiamento devve avvenire dalla base  :pla:

La faccenda che molti praticanti di JJ facciano la tecnica giusto per "fare la tecnica" l'ho tirata fuori io, non circoscrivendola alla sola FIJLKAM ma in ambito più generale.
Tra l'altro se non ricordo male mi davi ragione per cui non capisco questo tuo cambiamento di opinione. :)



è UNA GIORNATACCIA..IN QUALCHE MODO DEVO FARE :D


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sotutsu

Re: Esami II dan AIJJ
« Reply #65 on: April 22, 2010, 17:46:14 pm »
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Se continui a dirmi che in Filjkam non si studia MB ma il programma Filjkam, allora dobbiamo anche dire che non si studia HYR ma Programma Filjkam..
pertanto non si deve più discutere se i Kata dell'HYR siano "realistici" o Utili all'apprendimento di qualcosa.... ma che lo sia quello che viene insegnato in Filjkam...
quindi, seguendo questo pensiero, arriviamo a dire quello che dico io...
se vuoi capire qualcosa di Gyaku, Oku e Nage... devi andare alla fonte...
 :P
Quote
Non direi proprio

La cosa da comprendere,secondo me, è che il Kata non è un fine, ma solo un mezzo... E il suo scopo non è "la difesa da coltello" o "imparare a far cadere un avversario"
Ma il suo "scopo" è cercare di far comprendere dei Principi, che mi serviranno poi per acquisire degli Automatismi...se studio solo le tecniche dure e pure (come fa un buon 80% dei maestri federali) rimarrò fermo a riempire pagine e pagine di aste e lettere scritte per benino, ma completamente inutili a farmi capire come scrivere il mio libro....

Quote
Se sono dei principi bisogna dire quali sono: SILENZIO!
Ma dalle tue parole capisco anche che il tanto dori non serve per imparare a difendersi da un coltello, allora c'è da chiedersi a cosa serva il coltello e perché si chiami tanto dori e inoltre quale sia l'allenamento per imparare a difendersi da una coltellata.

Per rispondere ancora sui fatti miei, ti dico che per praticare in una palestra di arti marziali, normalmente, devi iscriverti in tale palestra il che significa iscriversi ad un'associazione ed alla federazione alla quale l'associazione è iscritta. Dopo di che se uno fa ju jitsu pratica autodifesa e quindi può trovare quello cerca lì oppure il kata e chidersi cosa sta facendo oppure il settore e chiedersi la stessa cosa. Può certamente iscriversi in un'altra palestra che avrà altri programmi, ma a parte la logistica che costituisce un ostacolo, c'è il fatto che non è dett che un'altra associazione con relativa federazione non generi domande uguali e/o diverse senza risposta se non quella di qualcuno che ti dice di andare da qualche altra parte come stai facendo tu. Inoltre nella mia palestra mi trovo bene perché c'è gente alla buona che conosco da parecchi anni e per me l'amicizia è cosa più importante di un kata.



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Offline baltoro 06

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Re: Esami II dan AIJJ
« Reply #66 on: April 22, 2010, 17:53:30 pm »
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Oggi non sono d'accordo su niente ...neanche con i miei amici ;)


In FIJLKAM si impara la tecnica per la tecnica...NON è vero, è vero solo quando ti rivolgi a insegnanti sfigati ! che a loro volta non hanno capito una mazza ...

Se gli allievi cominciassero a afere delle selezioni...gli Insegnanti si adeguerebbero.... come sempre, il cambiamento devve avvenire dalla base  :pla:

La faccenda che molti praticanti di JJ facciano la tecnica giusto per "fare la tecnica" l'ho tirata fuori io, non circoscrivendola alla sola FIJLKAM ma in ambito più generale.
Tra l'altro se non ricordo male mi davi ragione per cui non capisco questo tuo cambiamento di opinione. :)



è UNA GIORNATACCIA..IN QUALCHE MODO DEVO FARE :D

Ah...ok.  ;)

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Offline changeling

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Re: Esami II dan AIJJ
« Reply #67 on: April 22, 2010, 17:55:42 pm »
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Inoltre nella mia palestra mi trovo bene perché c'è gente alla buona che conosco da parecchi anni e per me l'amicizia è cosa più importante di un kata.
questa è già una buona ragione per continuare a praticare... :)

comunque io due anni fa ho avuto un vero momento di crisi in cui non credevo più in quello che stavo facendo... andavo in palestra solo perchè avevo degli amici, ma uscivo ogni volta con la sensazione di aver buttato via del tempo, un malessere così profondo che ci stavo male fisicamente...

ma "quando l'allievo è pronto il maestro appare" ed ho trovato un sacco di risposte da due persone che ora considero miei Maestri....
Ora pratico con piacere ed ogni giorno imparo qualcosa... mi sento più preparato e più sicuro...non vado più nella stessa palestra ma gli amici rimangono amici... :-)

Quote
Ma dalle tue parole capisco anche che il tanto dori non serve per imparare a difendersi da un coltello, allora c'è da chiedersi a cosa serva il coltello e perché si chiami tanto dori e inoltre quale sia l'allenamento per imparare a difendersi da una coltellata.
SECONDO ME (necessario specificare) Tanto Dori non ti insegna a difenderti da un coltello, ma insegna dei principi utili a difendersi da un coltello....
Sembra un sofismo, ma ti assicuro che secondo me è importante (teniamo presente che però Tanto Dori è il kata che in assoluto ho studiato meno).. tanto è vero che il 90% delle tecniche sono uguali nei kata disarmati, l'unica cosa che cambia realmente è l'attenzione alla direzione della lama ed il controllo (dori) del braccio armato....





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Offline changeling

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Re: Esami II dan AIJJ
« Reply #68 on: April 22, 2010, 17:59:27 pm »
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Altra cosa:
studiando un pò più in profondità i tre kata base dell'HYR si nota che molte tecniche sono semplici "evoluzioni" di altre:
esempio: il Men Uchi di Gyaku no Kata è la stessa tecnica identica di kote di Oku no Kata, Ryo Kote di Gyaku (Kuguri Gyaku) è la stessa tecnica di Kuguri Nage di NAge No Kata...
stessa tecnica, kata diversa...
mi insegna cioè ad utilizzare lo stesso principio in un contesto (attacco) diverso...

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Offline Koryu

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Re: Esami II dan AIJJ
« Reply #69 on: April 22, 2010, 18:15:19 pm »
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Molti argomenti sono stati ampiamente discussi, mi limito giusto a riflettere....

Non si vuole una tecnica "basica"....ma chi mai parte da una cosa avanzata o per esperti?

Il kata nelle scuole tradizionali è per imparare la base...come tutte le cose.....poi la tecnica viene dopo.....ma prima si deve aver acquisito bene la base.
Non ho neanche mai visto un corso di KM partire facendo delle difese da coltello vero e affilato.......ci sarà un motivo forse?
Tutti partono dalla base....

Per me l'HYR in federazione com'è oggi non ci dovrebbe proprio stare, dovrebbe avere dei programmi suoi, separati dal MB e con stage, allenamenti ed esami altrettanto separati. Ma una federazione generalista non può creare queste divisioni, magari in futuro, chissà.

Nelle Koryu i principi devono prima di tutto essere acquisiti, poi magari spiegati, il problema che troppe volte si pensa di aver acquisito, e si vuole passare alla parte "avanzata"......
Aggiungo anche che in una sola tecnica di un kata vi possono essere numerosi principi come numerosi scopi....dire faccio "kuguri gyaku" è molto riduttivo.....

Troppe volte ho proposto a chi scrive le sue "teorie" di incontrarci per vedere praticamente queste differenze, ma pochissimi si sono poi presentati.......sembra quasi che molti vogliano avere la loro idea di "tradizionale", e non vogliano verificare se è davvero qualcosa di diverso....

E per concludere nell'HYR, come nel Moto-ha, Tori ha i piedi uniti ed è senza guardia per "invitare" l'attacco, mostrandosi "indifeso"........il perchè delle mani basse non credo abbia bisogno di spiegazione....


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Offline changeling

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Re: Esami II dan AIJJ
« Reply #70 on: April 22, 2010, 19:26:13 pm »
0
 :-* :-* :-* :-*

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sotutsu

Re: Esami II dan AIJJ
« Reply #71 on: April 23, 2010, 12:37:50 pm »
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Sapete a forza di parlare delle stesse cose magari alla fine ci si capisce.
Proviamo in quest’altra maniera.
Nel gyaku chi si difende da men tsuki fa un passo indietro Dato che questa qui è la base, immagino che dovrò provarla molto, immagino che condizionerà il modo di affrontare un avversario che mi colpisce in quel modo. Ora se questo atteggiamento fosse (uso il condizionale) sbagliato (cioè indietreggiare) non credo che dovrebbe essere studiato come base per l’allenamento, anzi semmai il contrario la base dovrebbe servire per condizionare a fare cose giuste non sbagliate, altrimenti che base sarebbe?
Non stiamo studiando una posizione generica o uno spostamento generico, ma stiamo studiando un movimento complesso realizzato per reagire ad uno stimolo esterno ben preciso (il pugno al volto).
Credo e spero che fin qui siamo d’accordo.
Per esempio posso allenarmi a fare tanti spostamenti diversi con posizioni diverse, posso anche fare esercizi che in un combattimento non farei mai, proprio perché voglio sviluppare specifiche qualità, ma quando mi alleno con qualcuno che mi tira un pugno devo pensare che realmente mi si voglia tirare un pugno e che realmente io mi sto difendendo come se effettivamente lui volesse colpirmi e io volessi colpirlo o romperlo, altrimenti rischio di prendere abitudini sbagliate che mi sarebbero fatali in un combattimento reale.
La domanda diventa: è possibile pensare che quando uno ti colpisce con un pugno al volto, tu per difenderti vada prima indietro e poi in avanti?
Se si, qualcuno mi può spiegare perché mentre cambio la direzione del movimento uke dovrebbe rimanere lì ad aspettare e non provare a colpire ancora proprio mentre sto ripartendo per andare in avanti?

Se ci sarà l’occasione sono disposto a far vedere cosa intendo. Ma non si può pretendere che parta all'invito di qualcuno per andare chissà dove. Il mio tempo è limitato e cerco di utilizzarlo come meglio credo per migliorare e poi sono convinto che chiunque trova la propria motivazione a prescindere da questa o quella dimostrazione.

Per quanto riguarda la coltellata all’alto del video non sono solo convinto che per come la tiro io quella difesa sia inattuabile, ma che un bambino di dieci anni (uno che viene nella mia palestra) sarebbe in grado arrivare a bersaglio con una coltellata nel petto se affrontato in quel modo.

Il punto dell'attrito è l'approccio. Io non imparo un kata, un movimento ecc. per far riuscire qualcosa. Il mio scopo non è solo quello, ma trattandosi di arti marziali devo valutare il mio allenamento in funzione delle capacità che acquisco per fronteggiare un avversario che mi voglia fare realmente del male.
Dopo di che si può parlare di basi, di didattica di mille cose, ma quello è l'obiettivo. Io non so più come dirlo: se voglio imparare a fare gol in partita dovrò senz'altro fare tanti allenamenti, ma alla fine dovrò imparare a buttarla dentro e quindi in porta dovrò calciare. La domanda è nel ju jitsu moderno o antico (per come viene insegnato) si fa un allenamento per buttarla dentro la palla oppure si corre, si alzano pesi, si fa lo slalom fra i birilli, si studia la tattica di gioco, ma di porte non se ne vedono mai?
E se ci sono queste porte dove sono? E dove sono i metodi per tirare in porta?
Vedete io credo che se mettessimo dei BRAVI jutsuka di fronte a praticanti di altre discipline marziali nenache tanto bravi si prendeebbero tante legnate. Questo è il problema, non la base.

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sotutsu

Re: Esami II dan AIJJ
« Reply #72 on: April 23, 2010, 13:45:21 pm »
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A proposito del bambino di cui parlavo sopra.
Ieri ho detto a questa cintura bianca di dieci anni di dare un pugno (facendogli vedere da che parte) a un mio compagno di pratica, perché a me non piace prendere botte.
Gli ha dato un pugno senza sollevare il gomito, al massimo aprendo la spalla e ci ha messo un attimo.
Che cosa dovevo fare, spiegargli che il pugno dall'alto lo si tira alzando bene il gomito, piegandosi indietro e caricando il braccio prima di fare il passo?
Perché devo complicare la vita a quel bambino? Per far riuscire la difesa a qualcuno? No grazie, lui deve tirare quel pugno così come pianterà la biro nel quaderno e così come userà un martello un giorno. Sarà un movimento naturale in sè efficace senza bisogno di sovrastrutture. Perché dovrei rovinare quel bambino?
Se qualcuno gli romperà le palle (nonnismo ecc.) potrà senz'altro prendere la sua biro e piantergliela dove capita, questa è marzialità, in palestra deve mettere a fuoco questa potenzialità non cambiare tutto per fare delle cose che non hanno senso.
Questo non significa che non potrà fare mille esercizi e tecniche, ma quando avrà in palestra uno con un coltello di plastica in mano che cerca di beccarlo, dovrà pensare a cosa fare per non prendere la coltellata e per vincere, non a migliorare questo o quel movimento, dovrà immedesimarsi nel contesto di uno che cerca di fargli del male, anche se è piccolo e ha solo dieci anni. Non a fare dei punti o fare vedere quanto è bravo, ma arrivare al risultato. Dovrà essere ben chiaro che non si tratta più di fare kote gaeshi o altro, ma di salvarsi le penne, perché questo è il contesto. Per gli esercizi dovrà essere ben chiaro che non dovranno volare cazzotti e non ci sarà nessuno che proverà a mimare attacchi reali, perché ad un attacco realistico si risponde in modo realistico. Questa è la base.
Poi ognuno si arrangerà secondo quello che sa fare.
 XD

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sotutsu

Re: Esami II dan AIJJ
« Reply #73 on: April 23, 2010, 13:54:33 pm »
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Da ultimo prendendo a prestito questo intervento di Cortobraccio dalla sezione taiji invito a riflettere sugli stili antichi

"Da parte mia non vedo gran conflitto.
Mi fa sorridere osservare due schieramenti alla fase degli insulti,nella sezione DP.
Continuo a pensare che si abbia una visione parziale dei fatti.Sia da parte dei tradizionalisti che dei modernisti.

Non mi reputo più un tradizionalista stretto,ma attingo alla tradizione per le metodiche del lavoro sul corpo.
Faccio qualche valutazione,magari in apparente controtendenza visto lo schieramento cui dovrei appartenere.
Il problema è che a me piace osservare le cose per come sono,non per come vorrei che siano.

Anni di esperienza nella ricerca di ciò che erano le AM tradizionali(sopratutto ramo cinese ed indiano)mi portano a pensare che se oggi i modernisti spernacchiano i tradizionalisti,sia sopratutto per colpa di questi ultimi.E ancor più per colpa dei maestri di questi ultimi.

La tradizione è una vecchia billiosa:per esperienza sa davvero tante cose,importanti ed intriganti.....ma  si sente "fuori tempo".....e che fa?

Da brava vecchia accidiosa e billiosa fa la preziosa,la sostenuta,rivela poco ed in parte i suoi segreti,e conta un po di balle per mantenere la supremazia impedendo spesso al giovane volenteroso di raggiungere il suo stesso livello e magari superarlo.
Perchè se la nonna vuole tenere vicino a se i nipoti,gli fa la torta,ma non gli spiega la ricetta........

Ho conosciuto maestri forti,veramente forti nel campo della tradizione;eppure,rispetto al numero di "personaggi"che ho incontrato,si tratta di un numero esiguo,e le prospettive per il futuro sono di continua diminuzione di questi personaggi validi.
Trovo ridicole le lamentele portate da questi maestri.

1-oggi nessuno ha più la volontà e la voglia di allenarsi come un tempo
2-non c'è più rispetto per i maestri;un tempo gli allievi avevano rispetto,oggi pretendono il controcambio per quello che pagano
3-commento tipicamente cinese:nei tornei oggidì non si riconoscono più gli stili:combattono tutti allo stesso modo

Le mie osservazioni(critiche):
1-falsità assoluta:un giovane allievo è dispostissimo ad allenarsi e riempire la sua giornata con la pratica.
Ai tempi della mia gioventù puntai molto sull'assiduità d'allenamento.
Il mio acme lo ebbi fra i 18 e i 21 anni;all'epoca mi alllenavo una media di 4 ore al giorno,ma spesso arrivavo a 6 e talvolta 8.Il problema è che sprecavo il mio tempo in discipline finto tradizionali,di cui non fo nome per evitare sterili polemiche di parte.
Reputo comunque la frase dei tradizionalisti un inutile lamentela.I giovani si allenano tanto dove si gratifica un po chi si allena.
Se fai il misterioso tenendolo in palo immobile un allievo per tre anni,e lo si gratifica dopo anni con qualche spiegazione,due esercizzi di contatto ed un pugno,non vedo quale giovane debba dilungarsi ad allenare cosa....

Aggiungo che sono convinto che gli allievi veri di un maestro non ricevano questo tipo di trattamento.
Checchè ne dicano molti maestri,la modalità di formazione dei loro figli ed allievi prediletti è molto diversa da quel che viene mostrato ed insegnato "a tutti gli altri".
Certo l'allenamento é duro,ma non sempre così ripetitivo;anzi,gli esercizzi "dei circoli interni"nelle tradizioni indiane e cinesi sono vivi,vari e divertenti.Ma sono appannaggio di pochi privilegiati.
Stronzi i maestri che mantengono ancora vivo un sistema che aveva ragione d'essere ai tempi in cui scortare carovane o fare la guardia del corpo richiedeva abilità esclusive a mani nude ed arma bianca;ma nel tempo delle armi da fuoco.....è solo vezzo di protagonismo e sindrome del maestro inarrivabile.Gelosia di di una vecchia biliosa ed avida di mantenere per se ciò che ha.

2-I maestri orientali a lungo hanno ricevuto(e spesso ricevono tutt'oggi)da noi una venerazione che a casa loro non ricevono più.
E che non so se sia mai stata tale;andrebbe ricordato che al di fuori delle cerchie del pugilato erano rispettati i maestri utili per le comunità;coloro che sapevano anche guarire(medici),guardiani dei villaggi,eroi popolari(pochi,il mondo era duro).Più spesso i "guerrieri del passato"erano rissaioli irascibili ed estremamente pericolosi.Il rispetto lo avevano da timorosi allievi,il resto era spesso paura.Che forse a loro pareva giusto rispetto.

3-Vero:oggidì è raro vedere un combattimento tradizionale interessante.E lo sarà sempre di più.
Per vari motivi,legati a ciò che ho detto(cerchia sempre chiusa di allievi interni,ovviamente sempre in diminuzione,perchè non sempre ai figli frega qualcosa di seguire le orme dei padri);inoltre anche agli allievi preferiti spesso non veniva insegnato a combattere.Davvero.Capitava che a qualcuno venisse insegnato il lavoro interno più raffinato,qualcun'altro l'applicazione "segreta"della tal tecnica,e il combattimento al figlio ed all'allievo preferito.
Parliamo quindi di due gatti in croce.
Se si conta che i combattimenti fra queste persone,talvolta effettuati clandestinamente,potevano cagionare menomazioni o morte di uno dei contendenti,mi si dovrebbe spiegare chi-dovrebbe-combattere-dove-dimostrando-cosa,se il discorso di preparazione al combattimento(che non viene affrontato con le forme....questo va detto)per tutti gli altri allievi viene lasciato alla buona volontà del singolo,che si deve improvvisare combattente.

Povera tradizione!".


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Offline Raptox

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Re: Esami II dan AIJJ
« Reply #74 on: April 23, 2010, 14:05:39 pm »
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beh fondamentalmete io concordo con la tua analisi, (e con il buon cortobraccio!!) ho l'impressione che per molti lo studio di un'arte marziale qualunque essa sia (forse dovrei postarlo in interstite...vedremo) sia paragonabile a prendere un pezzo di legno grezzo per farci un arco e con questo tirare delle frecce per colpire un bersaglio
adesso...lo scopo utilmo di un arte marziale è quella di colpire con una freccia un bersaglio magari anche vivo, visto che c'è chi ci va a caccia
solo che per molti, purtoppo, il fine è stato travisato, e allora alcuni pensano che si riduca a costruirel'arco perfetto e non scoccarci mai la freccia (si potrebbe scoprire che non è poi così perfetto), per altri il fine diventa costruire un arco qualsiasi e tirare frecce ad un bersaglio fisso solo per fare punti, e guai a provare a tirare ad un bersaglio mobile...perchè si potrebbe scoprire che non si è poi così capaci di adattarsi al contesto..
ovviamente tutto questo e un piccolo parere personale

 :) :) :)
...crederai di essere nel punto più alto

In fondo il "taiji" non esiste.... è semplicemente un nome
quello che è certo è che esistono tante Vie che portano a destinazioni diverse oppure altre Vie che portano alla stessa destinazione

tutto sta...a decidere quale strada percorrere e con che destinazione