Questi esami non mi piacciono, il problema è che probabilmente i miei erano anche peggio.
E' difficile farsi capire bene, senza offesa per nessuno.
1°) Il programma tecnico FILJLKAM (non esiste il metodo Bianchi nella FIJLKAM) non dice che negli attacchi bisogna andare in nikite e non dice che il braccio non impegnato nell'attacco non debba andare a protezione del corpo. A dire il vero non dice nemmeno che occorre portare oi zuki (da Karate per intenderci);
2°) non confondiamo il modo nel quale siamo abituati a vedere portare le tecniche di settore con il modo che il programma tecnico prevede: ci sono mille modi di portare un pugno al viso e mille modi per applicare una leva al braccio pur seguendo il testo del programma.
3°) ci sono tecniche di settore assurde, punto e a capo, è meglio dirlo chiaramente, ve ne sono che possono essere eseguite con un certo criterio, purtroppo quello proposto a modello corrisponde a robocop e gli allievi non possono che eseguire robocop;
4°) le posizioni di HYR avranno un significato come pure altri atteggiamenti (per esempio far avvicinare uke per fare le prese), ma nessuno le spiega, ergo non si capisce perché le si dovrebbe usare, sorge automatica la domanda, perché imparare a fronteggiare un avversario a piedi pari senza guardia? Risposta: silenzio! Oppure: si fa così e basta ci sarà una ragione se da centinaia di anni ecc. ecc. ecc.
Il ji jitsu mi pare sia presentato da un lato il moderno come un prodotto fatto in casa nostra o in case sparse chissà dove e dall'altra (l'antico) come un prodotto insegnato a metà. Questa è la mia impressione.
Sicché se non ci si butta sul fighting system o il duo o su qualche altra forma agonistica, per me il ju jitsu rimane materia semi oscura.
Meglio allora andare sul judo si potrebbe dire, am anche lì esiste un altro problema, perché il judo non esiste di fatto più, anche se qualcuno cerca di riportarlo in vita. Credo che ormai le metodiche, i principi di applicazione della forza, di formazione dell'equilibrio, di percezione della forza siano ormai andati a pallino sacrificati sull'altare delle metodiche dello sport odierno: calcio, pallavolo, regby, lotta grecoromana ecc.
Non parliamo del senso di ciò che si dovrebbe fare: arte marziale, arte educativa, filosofia, diviso negli aspetti di kata e randori, qui il caos regna sovrano.
L'aikido e il karate non mi sembrano messi meglio.
Insomma, forse il taiji è una soluzione percorribile almeno a breve.
Con i miei dispetti
Sotutsu.