Sulla perdita di cognizione della funzione originale del karate Luca ha ragione.
Sono molte le cose perse per strada, molte cose semplici e concrete sostituite da troppe illusioni fantasiose.
In origine era questione di sopravvivenza, ma anche oltre, cioè, era necessario poter sopravvivere senza dover combattere a lungo.
Da qui nasce l'esigenza di un certo tipo di colpi in repertorio.
Le situazioni erano praticamente sempre di due tipi, ossia più aggressori o aggressioni armate (katana, Tanto ecc) quando non addirittura entrambe le cose.
In quel contesto era essenziale abbattere rapidissimamente l'avversario, per potersi dedicare ad un'altro o per non offrirgli l'opportunità di una seconda chance con l'arma, questo perchè con una spada o un tanto, magari va bene una volta ma non va sfidata la sorte.
Quindi, l'addestramento era intensissimo, doloroso, durava molte ore al giorno ogni giorno, mani e piedi avevano più confidenza con i vari colpitori che con le bacchette per mangiare, durante l'addestramento venivano colpiti senza troppi complimenti, messi alla prova in ogni situazione, con e senza preavviso.
Un pugno che debba poter abbattere l'avversario o, almeno, danneggiarlo, deve essere preciso, potente, velocissimo, tecnicamente impeccabile, scagliato da una mano abituata al duro e quindi dura come roccia, deve essere istintivo in virtù di migliaia di ripetizioni.
Per ottenere qualsiasi risultato ci si prefigga è necessario essere disposti a mettere altrettanto sul piatto, non si impara a colpire pretendendo di non esser mai colpiti.
Oggi non c'è più molto di tutto ciò, da una parte è una fortuna, significa che non girano Samurai armati da cui guardarsi, ma è anche vero che, per onestà, non si dovrebbe pretendere di ottenere gli stessi risultati con qualche ora di studio, all'acqua di rose, ridendo e scherzando.
Per questo molti aspetti della pratica risultano svuotati dai loro significati e scopi, per questo si confonde spesso il kumite con il combattimento e si rischia di vivere con convinzioni prive di fondamento.
Certo, è anche vero che il Karate deve farci stare bene e se ci riesce, va bene comunque